Papa Francesco – Omelia della Presentazione del Signore – Santa Messa del 2 Febbraio 2019

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SANTA MESSA PER I CONSACRATI

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Basilica Vaticana
Sabato, 2 febbraio 2019

https://youtu.be/G4RU2LdYtoE

La Liturgia oggi mostra Gesรน che va incontro al suo popolo. รˆ la festa dellโ€™incontro: la novitร  del Bambino incontra la tradizione del tempio; la promessa trova compimento; Maria e Giuseppe, giovani, incontrano Simeone e Anna, anziani. Tutto, insomma, si incontra quando arriva Gesรน.

Che cosa dice questo a noi? Anzitutto che anche noi siamo chiamati ad accogliere Gesรน che ci viene incontro. Incontrarlo: il Dio della vita va incontrato ogni giorno della vita; non ogni tanto, ma ogni giorno. Seguire Gesรน non รจ una decisione presa una volta per tutte, รจ una scelta quotidiana. E il Signore non si incontra virtualmente, ma direttamente, incontrandolo nella vita, nella concretezza della vita. Altrimenti Gesรน diventa solo un bel ricordo del passato. Quando invece lo accogliamo come Signore della vita, centro di tutto, cuore pulsante di ogni cosa, allora Egli vive e rivive in noi. E accade anche a noi quello che accadde nel tempio: attorno a Lui tutto si incontra, la vita diventa armoniosa. Con Gesรน si ritrova il coraggio di andare avanti e la forza di restare saldi. Lโ€™incontro col Signore รจ la fonte. รˆ importante allora tornare alle sorgenti: riandare con la memoria agli incontri decisivi avuti con Lui, ravvivare il primo amore, magari scrivere la nostra storia dโ€™amore col Signore. Farร  bene alla nostra vita consacrata, perchรฉ non diventi tempo che passa, ma sia tempo di incontro.

Se facciamo memoria del nostro incontro fondante col Signore, ci accorgiamo che esso non รจ sorto come una questione privata tra noi e Dio. No, รจ sbocciato nel popolo credente, accanto a tanti fratelli e sorelle, in tempi e luoghi precisi. Ce lo dice il Vangelo, mostrando come lโ€™incontro avviene nel popolo di Dio, nella sua storia concreta, nelle sue tradizioni vive: nel tempio, secondo la Legge, nel clima della profezia, con i giovani e gli anziani insieme (cfr Lc 2,25-28.34). Cosรฌ anche la vita consacrata: sboccia e fiorisce nella Chiesa; se si isola, appassisce. Essa matura quando i giovani e gli anziani camminano insieme, quando i giovani ritrovano le radici e gli anziani accolgono i frutti. Invece ristagna quando si cammina da soli, quando si resta fissati al passato o ci si butta in avanti per cercare di sopravvivere. Oggi, festa dellโ€™incontro, chiediamo la grazia di riscoprire il Signore vivo, nel popolo credente, e di far incontrare il carisma ricevuto con la grazia dellโ€™oggi.

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Il Vangelo ci dice anche che lโ€™incontro di Dio col suo popolo ha una partenza e un traguardo. Si comincia dalla chiamata al tempio e si arriva alla visione nel tempio. La chiamata รจ duplice. Cโ€™รจ una prima chiamata ยซsecondo la Leggeยป (v. 22). รˆ quella di Giuseppe e Maria, che vanno al tempio per compiere ciรฒ che la Legge prescrive. Il testo lo sottolinea quasi come un ritornello, ben quattro volte (cfr vv. 22.23.24.27). Non รจ una costrizione: i genitori di Gesรน non vanno per forza o per soddisfare un mero adempimento esterno; vanno per rispondere alla chiamata di Dio. Cโ€™รจ poi una seconda chiamata, secondo lo Spirito. รˆ quella di Simeone e Anna. Anche questa รจ evidenziata con insistenza: per tre volte, a proposito di Simeone, si parla dello Spirito Santo (cfr vv. 25.26.27) e si conclude con la profetessa Anna che, ispirata, loda Dio (cfr v. 38). Due giovani accorrono al tempio chiamati dalla Legge; due anziani mossi dallo Spirito. Questa duplice chiamata, della Legge e dello Spirito, che cosa dice alla nostra vita spirituale e alla nostra vita consacrata? Che tutti siamo chiamati a una duplice obbedienza: alla legge โ€“ nel senso di ciรฒ che dร  buon ordine alla vita โ€“ e allo Spirito, che fa cose nuove nella vita. Cosรฌ nasce lโ€™incontro col Signore: lo Spirito rivela il Signore, ma per accoglierlo occorre la costanza fedele di ogni giorno. Anche i carismi piรน grandi, senza una vita ordinata, non portano frutto. Dโ€™altra parte, le migliori regole non bastano senza la novitร  dello Spirito: legge e Spirito vanno insieme.

Per comprendere meglio questa chiamata che vediamo oggi nei primi giorni di vita di Gesรน, al tempio, possiamo andare ai primi giorni del suo ministero pubblico, a Cana, dove trasforma lโ€™acqua in vino. Anche lรฌ cโ€™รจ una chiamata allโ€™obbedienza, con Maria che dice: ยซQualsiasi cosa [Gesรน] vi dica, fatelaยป (Gv 2,5). Qualsiasi cosa. E Gesรน chiede una cosa particolare; non fa subito una cosa nuova, non procura dal nulla il vino che manca โ€“ avrebbe potuto farlo โ€“, ma chiede una cosa concreta e impegnativa. Chiede di riempire sei grandi anfore di pietra per la purificazione rituale, che richiamano la Legge. Voleva dire travasare circa seicento litri dโ€™acqua dal pozzo: tempo e fatica, che parevano inutili, perchรฉ ciรฒ che mancava non era lโ€™acqua, ma il vino! Eppure, proprio da quelle anfore riempite bene, ยซfino allโ€™orloยป (v. 7), Gesรน trae il vino nuovo. Cosรฌ รจ per noi: Dio ci chiama a incontrarlo attraverso la fedeltร  a cose concrete โ€“ Dio si incontra sempre nella concretezza โ€“: la preghiera quotidiana, la Messa, la Confessione, una caritร  vera, la Parola di Dio ogni giorno, la prossimitร , soprattutto ai piรน bisognosi, spiritualmente o corporalmente. Sono cose concrete, come nella vita consacrata lโ€™obbedienza al Superiore e alle Regole. Se si mette in pratica con amore questa legge โ€“ con amore! โ€“, lo Spirito sopraggiunge e porta la sorpresa di Dio, come al tempio e a Cana. Lโ€™acqua della quotidianitร  si trasforma allora nel vino della novitร  e la vita, che sembra piรน vincolata, diventa in realtร  piรน libera. In questo momento mi viene alla memoria una suora, umile, che aveva proprio il carisma di essere vicina ai sacerdoti e ai seminaristi. Lโ€™altro ieri รจ stata introdotta qui, nella Diocesi [di Roma], la sua causa di beatificazione. Una suora semplice: non aveva grandi luci, ma aveva la saggezza dellโ€™obbedienza, della fedeltร  e di non avere paura delle novitร . Chiediamo che il Signore, tramite suor Bernardetta, dia a tutti noi la grazia di andare per questa strada.

Lโ€™incontro, che nasce dalla chiamata, culmina nella visione. Simeone dice: ยซI miei occhi hanno visto la tua salvezzaยป (Lc 2,30). Vede il Bambino e vede la salvezza. Non vede il Messia che compie prodigi, ma un piccolo bimbo. Non vede qualcosa di straordinario, ma Gesรน coi genitori, che portano al tempio due tortore o due colombi, cioรจ lโ€™offerta piรน umile (cfr v. 24). Simeone vede la semplicitร  di Dio e accoglie la sua presenza. Non cerca altro, non chiede e non vuole di piรน, gli basta vedere il Bambino e prenderlo tra le braccia: โ€œnunc dimittis, ora puoi lasciarmi andareโ€ (cfr v. 29). Gli basta Dio comโ€™รจ. In Lui trova il senso ultimo della vita. รˆ la visione della vita consacrata, una visione semplice e profetica nella sua semplicitร , dove si tiene il Signore davanti agli occhi e tra le mani, e non serve altro. La vita รจ Lui, la speranza รจ Lui, il futuro รจ Lui. La vita consacrata รจ questa visione profetica nella Chiesa: รจ sguardo che vede Dio presente nel mondo, anche se tanti non se ne accorgono; รจ voce che dice: โ€œDio basta, il resto passaโ€; รจ lode che sgorga nonostante tutto, come mostra la profetessa Anna. Era una donna molto anziana, che aveva vissuto tanti anni da vedova, ma non era cupa, nostalgica o ripiegata su di sรฉ; al contrario sopraggiunge, loda Dio e parla solo di Lui (cfr v. 38). A me piace pensare che questa donna โ€œchiacchierava beneโ€, e contro il male del chiacchiericcio questa sarebbe una buona patrona per convertirci, perchรฉ andava da una parte allโ€™altra dicendo solamente: โ€œรˆ quello! รˆ quel bambino! Andate a vederlo!โ€. Mi piace vederla cosรฌ, come una donna di quartiere.

Ecco la vita consacrata: lode che dร  gioia al popolo di Dio, visione profetica che rivela quello che conta. Quandโ€™รจ cosรฌ fiorisce e diventa richiamo per tutti contro la mediocritร : contro i cali di quota nella vita spirituale, contro la tentazione di giocare al ribasso con Dio, contro lโ€™adattamento a una vita comoda e mondana, contro il lamento โ€“ le lamentele! โ€“, lโ€™insoddisfazione e il piangersi addosso, contro lโ€™abitudine al โ€œsi fa quel che si puรฒโ€ e al โ€œsi รจ sempre fatto cosรฌโ€: queste non sono frasi secondo Dio. La vita consacrata non รจ sopravvivenza, non รจ prepararsi allโ€™ โ€œars bene moriendiโ€: questa รจ la tentazione di oggi davanti al calo delle vocazioni. No, non รจ sopravvivenza, รจ vita nuova. โ€œMaโ€ฆ siamo pocheโ€ฆโ€ โ€“ รจ vita nuova. รˆ incontro vivo col Signore nel suo popolo. รˆ chiamata allโ€™obbedienza fedele di ogni giorno e alle sorprese inedite dello Spirito. รˆ visione di quel che conta abbracciare per avere la gioia: Gesรน.