Papa Francesco – Omelia del 16 settembre 2014 a Santa Marta

Data:

- Pubblicità -

Annuncio è vicinanza e compassione

Papa Francesco, nell’ omelia della messa del mattino celebrata a Casa Santa Marta, ha sottolineato che si possono fare belle prediche, ma se non si è vicini alle persone, se non si soffre con la gente e non si dà speranza, quelle prediche non servono, sono vanità.

[ads2]

Si possono fare belle prediche, ma se non si è vicini alle persone, se non si soffre con la gente e non si dà speranza, quelle prediche non servono, sono vanità: è quanto ha detto il Papa nell’omelia mattutina a Santa Marta, nel giorno in cui la Chiesa ricorda i Santi Cornelio, Papa, e Cipriano, vescovo, martiri. Il servizio di Sergio Centofanti:

Il Vangelo del giorno parla di Gesù che si avvicina ad un corteo funebre: una vedova di Nain ha perso il suo unico figlio. Il Signore compie il miracolo di riportare alla vita il giovane – afferma il Papa – ma fa di più: è vicino. “Dio – dice la gente – ha visitato il suo popolo”. Quando Dio visita “c’è qualcosa in più, c’è qualcosa di nuovo”, “vuol dire che la sua presenza è specialmente lì”. Gesù è vicino:

“Era vicino alla gente. Dio vicino che riesce a capire il cuore della gente, il cuore del suo popolo. Poi vede quel corteo, e il Signore si avvicina. Dio visita il suo popolo, in mezzo al suo popolo, e avvicinandosi. Vicinanza. E’ la modalità di Dio. E poi c’è un’espressione che si ripete nella Bibbia, tante volte: ‘Il Signore fu preso da grande compassione’. La stessa compassione che, dice il Vangelo, aveva quando ha visto tanta gente come pecore senza pastore. Quando Dio visita il suo popolo, gli è vicino, gli si avvicina e sente compassione: si commuove”.

- Pubblicità -

“Il Signore – ha proseguito Papa Francesco – è profondamente commosso, come lo è stato davanti alla tomba di Lazzaro”. Come è commosso quel Padre “quando ha visto tornare a casa il figlio” prodigo:

“Vicinanza e compassione: così il Signore visita il suo popolo. E quando noi vogliamo annunziare il Vangelo, portare avanti la Parola di Gesù, questa è la strada. L’altra strada è quella dei maestri, dei predicatori del tempo: i dottori della legge, gli scribi, i farisei … Lontani dal popolo, parlavano … bene: parlavano bene. Insegnavano la legge, bene. Ma lontani. E questa non era una visita del Signore: era un’altra cosa. Il popolo non sentiva questo come una grazia, perché mancava la vicinanza, mancava la compassione e cioè patire con il popolo”.

“E c’è un’altra parola – ha sottolineato il Papa – che è propria di quando il Signore visita il suo popolo: ‘Il morto si mise seduto e incominciò a parlare, ed egli – Gesù – lo restituì a sua madre’”:

“Quando Dio visita il suo popolo, restituisce al popolo la speranza. Sempre. Si può predicare la Parola di Dio brillantemente: ci sono stati nella storia tanti bravi predicatori. Ma se questi predicatori non sono riusciti a seminare speranza, quella predica non serve. E’ vanità”.

Guardando Gesù che ha restituito alla mamma il figlio vivo – ha concluso il Papa – “possiamo capire cosa significa una visita di Dio al suo popolo. E chiedere la grazia che la nostra testimonianza di cristiani sia testimonianza portatrice della visita di Dio al suo popolo, cioè di vicinanza che semina la speranza”.

Fonte

Altri Articoli
Related

Donata Horak – Commento al Vangelo del 11 Maggio 2025

In questo video Donata commenta il significato della quarta...

Luciano Manicardi – Commento al Vangelo di domenica 11 Maggio 2025

Nelle mani di un Agnello L’accento della quarta domenica di...

don Gianni Carozza – Commento al Vangelo del 11 Maggio 2025

Siamo nelle mani buone del bel pastore Le mie pecore...

don Marco Scandelli – Commento al Vangelo del 11 Maggio 2025

Ascolti davvero Gesù? La sua voce può cambiarti la...