ANGELUS
Piazza San Pietro
Domenica, 17 Marzo 2019
https://youtu.be/j9HDtrANrkE
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
In questa seconda domenica di Quaresima, la liturgia ci fa contemplare lโevento della Trasfigurazione, nel quale Gesรน concede ai discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni di pregustare la gloria della Risurrezione: uno squarcio di cielo sulla terra. Lโevangelista Luca (cfr 9,28-36) ci mostra Gesรน trasfigurato sul monte, che รจ il luogo della luce, simbolo affascinante della singolare esperienza riservata ai tre discepoli. Essi salgono col Maestro sulla montagna, lo vedono immergersi in preghiera, e a un certo punto ยซil suo volto cambiรฒ dโaspettoยป (v. 29). Abituati a vederlo quotidianamente nella semplice sembianza della sua umanitร , di fronte a quel nuovo splendore, che avvolge anche tutta la sua persona, rimangono stupiti. E accanto a Gesรน appaiono Mosรจ ed Elia, che parlano con Lui del suo prossimo โesodoโ, cioรจ della sua Pasqua di morte e risurrezione. ร un anticipo della Pasqua. Allora Pietro esclama: ยซMaestro, รจ bello per noi essere quiยป (v. 33). Vorrebbe che quel momento di grazia non finisse piรน!
La Trasfigurazione si compie in un momento ben preciso della missione di Cristo, cioรจ dopo che Lui ha confidato ai discepoli di dover ยซsoffrire molto, [โฆ] venire ucciso e risuscitare il terzo giornoยป (v. 21). Gesรน sa che loro non accettano questa realtร โ la realtร della croce, la realtร della morte di Gesรน โ, e allora vuole prepararli a sopportare lo scandalo della passione e della morte di croce, perchรฉ sappiano che questa รจ la via attraverso la quale il Padre celeste farร giungere alla gloria il suo Figlio, risuscitandolo dai morti. E questa sarร anche la via dei discepoli: nessuno arriva alla vita eterna se non seguendo Gesรน, portando la propria croce nella vita terrena. Ognuno di noi, ha la propria croce. Il Signore ci fa vedere la fine di questo percorso che รจ la Risurrezione, la bellezza, portando la propria croce.
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Dunque, la Trasfigurazione di Cristo ci mostra la prospettiva cristiana della sofferenza. Non รจ un sadomasochismo la sofferenza: essa รจ un passaggio necessario ma transitorio. Il punto di arrivo a cui siamo chiamati รจ luminoso come il volto di Cristo trasfigurato: in Lui รจ la salvezza, la beatitudine, la luce, lโamore di Dio senza limiti. Mostrando cosรฌ la sua gloria, Gesรน ci assicura che la croce, le prove, le difficoltร nelle quali ci dibattiamo hanno la loro soluzione e il loro superamento nella Pasqua. Perciรฒ, in questa Quaresima, saliamo anche noi sul monte con Gesรน! Ma in che modo? Con la preghiera. Saliamo al monte con la preghiera: la preghiera silenziosa, la preghiera del cuore, la preghiera sempre cercando il Signore. Rimaniamo qualche momento in raccoglimento, ogni giorno un pochettino, fissiamo lo sguardo interiore sul suo volto e lasciamo che la sua luce ci pervada e si irradi nella nostra vita.
Infatti lโEvangelista Luca insiste sul fatto che Gesรน si trasfigurรฒ ยซmentre pregavaยป (v. 29). Si era immerso in un colloquio intimo con il Padre, in cui risuonavano anche la Legge e i Profeti โ Mosรจ ed Elia โ e mentre aderiva con tutto Sรฉ stesso alla volontร di salvezza del Padre, compresa la croce, la gloria di Dio lo invase trasparendo anche allโesterno. ร cosรฌ, fratelli e sorelle: la preghiera in Cristo e nello Spirito Santo trasforma la persona dallโinterno e puรฒ illuminare gli altri e il mondo circostante. Quante volte abbiamo trovato persone che illuminano, che emanano luce dagli occhi, che hanno quello sguardo luminoso! Pregano, e la preghiera fa questo: ci fa luminosi con la luce dello Spirito Santo.
Proseguiamo con gioia il nostro itinerario quaresimale. Diamo spazio alla preghiera e alla Parola di Dio, che abbondantemente la liturgia ci propone in questi giorni. La Vergine Maria ci insegni a rimanere con Gesรน anche quando non lo capiamo e non lo comprendiamo. Perchรฉ solo rimanendo con Lui vedremo la sua gloria.
Dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle,
in questi giorni, al dolore per le guerre e i conflitti che non cessano di affliggere tutta lโumanitร , si รจ aggiunto quello per le vittime dellโorribile attentato contro due moschee a Christchurch, in Nuova Zelanda. Prego per i morti e i feriti e i loro familiari. Sono vicino ai nostri fratelli musulmani e a tutta quella comunitร . Rinnovo lโinvito ad unirsi con la preghiera e i gesti di pace per contrastare lโodio e la violenza. Preghiamo insieme, in silenzio, per i nostri fratelli musulmani che sono stati uccisi.
Rivolgo un cordiale saluto a tutti voi, qui presenti: fedeli di Roma e di tante parti del mondo. Saluto i pellegrini della Polonia, quelli di Valencia in Spagna, e quelli di Cajazeiras in Brasile e Benguela in Angola. Quanti angolani!
Saluto i gruppi parrocchiali provenienti da Verona, Quarto di Napoli e Castel del Piano di Perugia; gli alunni di Corleone, i chierichetti di Brembo in Dalmine e lโassociazione โUno a Centoโ di Padova.
A tutti auguro una buona domenica. Per favore non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!