Famiglia, Sogno di Dio – Commento al Vangelo per bambini/ragazzi di domenica 1 Novembre 2020

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Una notte Marco giocava con i fiammiferi da solo nella sua stanza. Improvvisamente, un fiammifero acceso cadde sul letto e il copriletto inizio a prendere fuoco. Marco fu assalito dal panico e iniziò a correre per tutta la casa. Svegliato dal rumore, il padre di Marco si sveglio, entrò nella stanza e spense prontamente le fiamme aiutandosi con un’altra coperta.

Il fuoco aveva rovinato il letto e le coperte di Marco, ma il fumo nero aveva rovinato tutti i posters della sua squadra del cuore e alcuni dei suoi giochi della Play Station.

Il primo pensiero di Marco però quella notte non fu il pentimento per ciò che aveva fatto, ma la tristezza per i suoi poster e i suoi giochi rovinati.

Il giorno dopo, a scuola, il suo amico Daniele dopo aver ascoltato quanto accaduto, si avvicinò a Marco e gli disse: “Non preoccuparti, ti posso aiutare io. Ho tanti giochi della playstation a casa e posso prestartene alcuni se vuoi. Poi, io e te tifiamo la stessa squadra, quindi se vuoi posso darti qualcuno dei miei posters da attaccare alla parete.”

Marco lo ringraziò, ma fu veramente sorpreso da quell’offerta. Non riusciva a capire perché Daniele si preoccupava degli altri.

Gesù, nelle beatitudini, chiede a tutti noi di fare un passo in più. Le persone sante, quelle che sono veramente benedette, veramente felici, sono quelle che rinunziano alle loro cose, come i giochi, a beneficio degli altri. Le persone veramente generose non hanno paura di essere povere, affamate e tristi per il bene degli altri. Le persone veramente egoiste invece pensano solo a sé stesse, ad essere sazie, ricche, grasse e felici, anche se altri soffrono.

Anche se saremo veramente generosi però, non è detto che tutti ci ameranno. Alcuni ci scanseranno anche per ragioni che non capiremo mai. Ma Dio, la persona più importante che conosciamo, ci amerà. E perché ci ama con generosità, senza chiederci nulla in cambio, Egli vuole che noi amiamo gli altri allo stesso modo. Quando lo facciamo, allora siamo santi.

I santi non sono solo quelle persone speciali indicate nel calendario, quelli che festeggiamo nei vari giorni dell’anno, ma anche quelli «della porta accanto», quelli che hanno vissuto straordinariamente bene la vita di tutti i giorni, riempiendola di piccoli gesti di solidarietà e di amore.

L’Impegno

I santi sono persone che amano Gesù e condividono il suo amore con gli altri. Possiamo tutti vivere come i santi anche mentre siamo ancora sulla terra. Pensate ad un modo per vivere come un santo a casa, a scuola, nel quartiere. Dio chiama ciascuno di noi ad essere santo.

I santi erano persone come noi. Carlo Acuti, ad esempio era un ragazzo come voi. Anche loro si sentivano affamati, stanchi, arrabbiati e delusi a volte, proprio come noi. Ma i santi ebbero la forza di fare cose difficili anche quando non volevano perché amavano Dio. Pensate ad una cosa che farete oggi perché amate Dio.

Nel vostro cuore, promettete a Dio che lo farete anche se è difficile.

Fonte: Famiglia, Sogno di Dio il blog di Paolo e Diane