Gesรน รจ in cammino verso Gerusalemme, e ai discepoli sempre piรน impauriti, racconta per la terza volta ciรฒ che gli accadrร una volta arrivato alla cittร santa.
Gesรน sa che sta andando incontro a ostilitร , lotta e forse morte. I discepoli sono convinti di andare a conquistare onore e prestigio.
Cosa volete che io faccia per voi?โ. Che bello! Il sogno di Dio รจ farci felici, poter fare qualcosa per noi. Il problema รจ che spesso chiediamo cose senza senso.
Per Giacomo e Giovanni seguire Gesรน รจ sentirsi migliori degli altri, superiori.
Erano soprannominati i โfigli del tuonoโ e con Pietro erano i discepoli ammessi a particolari momenti della vita di Gesรน. Umanamente cercano di approfittare di questa loro vicinanza per presentare a Gesรน una richiesta a dir poco arrogante: โNoi vogliamo che tu ci faccia quello che noi ti chiederemoโ. E Gesรน risponde: โMa sapete cosa chiedete?โ, cioรจ โvi rendete conto?โ. Scusate, non vi fanno un poโ sorridere? Sono come quei giovani convinti di spaccare il mondo ma poi non riescono neppure a cambiare qualche loro comportamento. I due fratelli, come adolescenti capricciosi, pretendono, esigono: vogliono che Gesรน si comporti come loro desiderano, cercano di piegare Gesรน alle loro esigenze. Giacomo e Giovanni dimenticano che lโamore chiede ma non pretende. Lโamore non cerca di cambiare lโaltro. Dio ci ascolta, รจ vero, ma per fortuna non ci esaudisce sempre.
Giacomo e Giovanni presumono di sapere, di conoscere. Non sanno invece che da lรฌ a poco lo lasceranno solo, altro che bere il suo calice.
Nel vangelo di Marco per tre volte Gesรน preannunzia la passione, e ogni volta i discepoli non capiscono.
Al primo annunzio cโรจ la reazione negativa di Pietro. Al secondo la disputa tra i discepoli su chi sia il piรน grande. Al terzo la richiesta di Giacomo e Giovanni.
Tre su tre, complimenti, gli apostoli non hanno fallito un colpo.
Gesรน, in tutta la sua vita ha sempre cercato di convertire il desiderio dei suoi discepoli perchรฉ Dio esaudisce non le nostre attese, ma le sue promesse.
In questo episodio, i due apostoli fanno davvero una pessima figura. Credo che il Vangelo non lo censuri per ricordare a te che stai leggendo che nessuno puoi sentirsi al sicuro da questa logica di potere: persino il Vangelo e quindi le nostre comunitร possono trasformarsi in luoghi di competizione per i primi posti. Amico lettore, ci puรฒ essere superbia anche nella povertร , nellโumiltร , nella solidarietร . Questo accade quando si agisce per occupare una poltrona prima fila.
Gli apostoli non immaginano minimamente lโanimo con il quale il maestro si sta avvicinando a Gerusalemme. Non riescono a immaginare cosa รจ disposto a fare Gesรน? A questo punto intervengono gli altri e la figura, se possibile, รจ ancora peggiore.
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Gli altri apostoli battibeccano con Giacomo e Giovanni segno che, probabilmente, tutti ambivano a quei posti! Che figura amici. Ecco chi erano i dodici, ecco da chi era composta la Chiesa nascente, cosรฌ simili a noi.
Perรฒ il Maestro non si scandalizza dei suoi. Lui conosce le nostre miserie. Li prende con sรฉ e spiega, insegna, chiarisceโฆancora una volta.
Credo che abbiamo tutti bisogno di lasciarci modellare il cuore dalle Sue Parole! Mi capita spesso di trovare cristiani che partecipano allโeucaristia domenicale senza gioia, che pensano di sapere giร tutto, incapaci di stupirsi e farsi mettere in discussione dalla Parola.
Seguire lui invece comporta un capovolgimento della logica del mondo: โTra di voi non รจ cosรฌโ.
La domanda nasce spontanea: si vede il nostro essere diversi? Quale carica profetica hanno le nostre comunitร ?
Chi vuol essere grande si deve fare servitore, chi vuol essere il primo si deve fare schiavo di tutti. Questo รจ stato il programma di vita di Gesรน, questo deve essere il nostro. Siamo chiamati a farci servi non perchรฉ valiamo poco ma perchรฉ quello รจ il posto che Gesรน ha scelto per rivelarci il volto del Padre. Solo dallโultimo posto, dal fondo della file possiamo vedere le cose come le vede Dio.
Attenzione: questo invito a capovolgere la logica sulla quale ruota la nostra vita รจ rivolto a tutti! Eโ rivolto a me non agli altri. Nessuno puรฒ dire di non avere un piccolo โpotereโ: potere di far felice qualcuno, potere di far soffrire qualcuno, potere di ferire con una parola, di calunniare ecc. โฆ
โChi vuol essere grande tra di voi si farร vostro servitoreโ. Marco usa una parola a me molto cara: โDiakonosโ. Il diacono รจ colui che serve, colui che aiuta chi รจ in difficoltร . Nella logica di Dio รจ grande chi si mette a servizio della vita, chi la favorisce, chi trasforma il suo amore in gesti concreti.
โE chi vuol essere il primo sia il servo di tuttiโ. Marco qui invece usa la parola โdoulosโ. Il doulos era il corridore che aveva il compito di trasmettere le informazioni tra le truppe e il generale. Era lo schiavo, lโultimo gradino della scala sociale.
Marco ci sta dicendo che seguire il Maestro significa servire: non sentirsi superiori a nessuno (doulos), e mettersi a servizio della vita (diakonos).
Quella di Gesรน รจ una vera catechesi sul modo evangelico di concepire la Chiesa.
Sto pensando a tutti coloro che hanno ruoli di responsabilitร (clero e laici). Credo che tutti abbiamo incontrato persone straordinarie che con passione e dedizione hanno messo a disposizione tempo ed energie per la causa del vangelo. Ma abbiamo anche incontrato chi cercava il consenso, il riconoscimento, la visibilitร .
Gesรน รจ venuto ยซnon per essere servito ma per servire e dare la vitaยป. Credo sia la piรน bella definizione di Dio. Dio รจ venuto e continua a venire come servo, come mio servitore per darmi vita. Eโ bello sapere che la mia vita รจ il Suo lavoro. Non รจ lโuomo che รจ stato creato per servire Dio ma รจ Dio che esiste per amare e servire lโuomo. Non chiede allโuomo di inginocchiarsi ai suoi piedi ma รจ Lui che si cinge un asciugamano e lava i piedi maleodoranti dellโuomo, persino di colui che tradisce. Dio accarezza e fascia con tenerezza le ferite di ogni uomo. Il Suo trono non รจ nellโalto dei cieli ma nel basso della terra.
Giacomo e Giovanni chiedevano di essere alla destra e alla sinistra di Gesรน. Non avevano capito che la loro richiesta significava occupare due posti sul Golgota, alla destra e alla sinistra dellโagnello immolato.
La bella notizia di questa Domenica? Dio continua a seminare le nostre vite, perchรฉ anche noi diventiamo, come lui, servitori della vita, a cominciare da quelli che ci sono vicini.
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK