Dio non giudica. Dio ama, e basta.
Questo brano รจ il brano senzโaltro dovuto alla penna di Luca o della sua comunitร . Uno scandalo enorme! Che Gesรน perdoni unโadultera! Un brano talmente scandaloso per le comunitร cristiane, che per piรน di un secolo, nessuna comunitร cristiana ha voluto questi pochi versetti.
Ci sono voluti tre secoli prima che trovasse ospitalitร in un Vangelo e per ben cinque secoli non รจ mai stato letto nella liturgia domenicale durante lโeucarestiaโฆ
Oggi questo brano si legge nel vangelo di Giovanni, al capitolo 8, i primi 11 versetti.
Se voi lo tagliate dal vangelo di Giovanni e lo rimettete nella sua collocazione originaria, cioรจ Luca 21,38, vedete che tutti e due i vangeli filano meglio.
Continua dopo il video.
Tempio
Gesรน si trova nel tempio. Ciรฒ che avviene รจ sconcertante: siamo nella casa di Dio e gli esperti di Dio vogliono uccidere una donna.
Donna senza nome, che per scribi e farisei non รจ una persona, รจ una cosa, che si prende, si porta, si conduce, si pone di qua o di lร , dove a loro va bene.
Gli scribi e i farisei entrano insieme nel tempio e gli conducono questa donna. Hanno giร le pietre in mano perchรฉ (era lโusanza ebraica) spettava ai primi testimoni la prima pietra.
La donna รจ accusata di adulterio. La parola โadulterioโ si usava a quel tempo per una donna sposata. Il fatto che Gesรน la chiami โdonnaโ conferma il suo stato matrimoniale.
Per lโadulterio era prevista la pena di morte. Forse รจ giร stata processata e la stanno conducendo fuori per lapidarla. Gesรน, quindi, le salva la vita.
- Pubblicitร -
Poco dopo si dirร la stessa cosa di Gesรน: โRaccolsero pietre per scagliarle contro di luiโ.
Quando salvi qualcuno sappi che ti tirerai addosso le ire che erano dirette verso di lui!
Se le cose andranno come da programma, ciascuno scaglierร la sua pietra. Nessuno avrร ucciso, perรฒ alla fine la donna sarร morta.
Nessuno si sentirร colpevole dellโassassinio, eppure sarร avvenuto.
Ai farisei e agli scribi in realtร non interessa la donna: รจ Gesรน il loro vero obiettivo.
Se Gesรน infatti si schiererร a favore della donna si porrร contro la legge. Lui che si dichiara il Messia non puรฒ porsi contro la legge dei Padri.
Se si schiererร contro la donna si contraddirร , condannandola a morte. E solo i Romani, peraltro molto liberali in materia sessuale, potevano condannare a morte.
Quindi avrebbero avuto dei pretesti per accusarlo di fronte allโautoritร .
I farisei si rifanno alla Legge di Mosรฉ, a ciรฒ che รจ scritto nei codici e nei manuali di teologia.
Gesรน si rifร alla legge inscritta nel cuore di ogni uomo, nel profondo di sรฉ.
Gesรน neppure nomina il peccato. Gesรน dalla sua profonda sensibilitร si chiede: โMa cosa starร provando questa donna?โ
I farisei la trattano come un oggetto. Per loro quella donna รจ nessuno. Non la chiamano neppure โdonnaโ.
Neppure si rendono conto che lรฌ dietro cโรจ una storia, un volto, una vicenda, una persona con i suoi sentimenti, con le sue difficoltร , con i suoi problemi, con la sua dignitร .
Gesรน la chiamerร โdonnaโ.
Ma i farisei insistono nellโinterrogarlo. Vogliono risposte chiare, soluzioni, leggi forti: cosรฌ eseguiranno e cosรฌ potranno dire: โNoi siamo a posto, abbiamo fatto comโera scritto!โ.
- Pubblicitร -
Gesรน, invece, scrive per terra.
Gesรน china gli occhi a terra, come preso da un pudore santo davanti al mistero di lei. Gli fa male vederlo calpestato in quel modo.
Si noti che Gesรน era giร seduto. Ora dinanzi ad una povera disgraziata, scende ancora piรน in bassoโฆ
Splendido. Questo รจ Dio dinanzi al nostro male.
Dinanzi a questa donna sta in silenzio. Non giudica perchรฉ lโAmore non giudica.
Perchรฉ il Padre non giudica nessuno, e quindi neanche lui puรฒ giudicare, dato che รจ venuto a rivelare solo lโautentico volto di Dio.
Gesรน pare il solo ad essere interessato alla vita, alla storia, e al destino di questa povera donna.
Gesรน non รจ moralista, mette al centro la persona con lacrime e sorrisi, la sua carne dolente o esultante, e non la legge.
Nel Vangelo troviamo con piรน frequenza la parola povero che peccatore.
Il profeta Geremia (17,13ss) diceva: โQuanti si allontanano da te saranno iscritti nella polvere, perchรฉ hanno abbandonato la fonte dโacqua vivaโ.
Ai farisei e agli scribi Gesรน risponde: โChi di voi รจ senza peccato scagli per primo la pietraโ.
Lโusanza ebraica partiva dal presupposto che il testimone contro un altro uomo dovesse lui stesso essere esente da peccati.
Allora Gesรน dice: โSei proprio sicuro che non ti riguardi? Ne sei proprio certo? Pensaci bene!โ.
Gesรน non giustifica la donna e non le dice: โBrava, hai fatto bene!โ. Le dice: โVร e dโora in poi non peccare piรนโ.
โForse hai sbagliato e forse hai fatto qualcosa di cui neppure tu sei contenta adesso.
Eโ successo, ma adesso non condannarti piรน. Adesso lascia stare, perdonati e sappi che tu puoi essere diversa e nuovaโ.
Davanti a quella donna nessuno ti ha condannata? Neanchโio ti condanno.
Ecco la giustizia di Dio: non quella degli uomini ma quella di Gesรน, il giusto che giustifica, il santo che rende giusti, venuto a portare non la resa dei conti ma una rivoluzione radicale dei rapporti tra Dio e uomo, e di conseguenza tra uomo e uomo.
A raccontare di una mano, di un cuore amorevole che ci prende in braccio e, per la prima volta, ci ama per quello che siamo, perdonando ogni errore, sciogliendo ogni ferita, ogni dolore.
Piรน avanti compirร qualcosa di ancor piรน radicale: metterร se stesso al posto di quella donna, al posto di tutti i condannati, di tutti i colpevoli, e si lascerร uccidere da quel potere ritenuto di origine divina, spezzando cosรฌ la catena malefica lร dove essa ha origine, in una terribile, terribilmente sbagliata idea di Dio.
Va e dโora in poi non peccare piรน: ciรฒ che sta dietro non importa, importa il bene possibile domani.
Tante persone vivono come in un ergastolo interiore. Schiacciate da sensi di colpa, da errori passati, e abortiscono lโimmagine divina che preme in loro per crescere e venire alla luce.
Gesรน apre le porte delle nostre prigioni, smonta i patiboli su cui spesso trasciniamo noi stessi e gli altri.
Sa bene che solo uomini e donne liberati e perdonati possono dare ai fratelli libertร e perdono.
Vaโ, muoviti da qui, vai verso il nuovo, e porta lo stesso amore, lo stesso perdono, a chiunque incontri.
Il perdono รจ il solo dono che non ci farร piรน vittime e non farร piรน vittime, nรฉ fuori nรฉ dentro noi.
Gratis
Amici lettori, guardate Gesรน!
Lasciatevi incantare da quella bellezza che non giudica, non condanna, non rimprovera.
Lasciatevi stupire da quellโamore che gioca di anticipo, che non aspetta umiliazioni pubbliche e richieste imploranti. Non ce nโรจ bisogno. Giร fatto. Giร dato. Il perdono lโha preceduta.
Eโ il gratis dellโamore. Che spettacolo! E ora si riparte. Cโรจ una nuova avventura, una nuova possibilitร . Con un amore nuovo nel cuore. Il Suo. Lโunico che non delude.
La bella notizia di questa domenica? Dio non giudica.
Ci giudicano la vita, la societร , il datore di lavoro, noi stessi. Tutti ci giudicano, Dio no. Dio ama, e basta.
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK