IL SANTO GIORNO DELLA PENTECOSTE
LA VENUTA DELLO SPIRITO SANTO
La grande giornata che compie lโopera divina sullโumanitร , riluce finalmente sul mondo. โI giorni della Pentecoste, ci dice san Luca, sono compiutiโ (At 2,1). Dopo la Pasqua noi abbiamo visto trascorrere sette settimane; ed ecco il giorno che ne segue e porta il numero misterioso di cinquanta. Oggi รจ la domenica consacrata dai ricordi della creazione della luce e della Risurrezione di Cristo; ora le dovrร essere imposto il suo ultimo carattere e riceverne โla pienezza di Dioโ.
La Pentecoste ebraica.
Giร durante il regno delle figure il Signore marcรฒ la gloria futura del cinquantesimo giorno. Israele aveva compiuto, sotto gli auspici dellโAgnello Pasquale, il suo passaggio attraverso le acque del mar Rosso. Sette settimane erano trascorse nel deserto che doveva condurre nella terra promessa, ed il giorno che le seguรฌ, fu quello in cui si suggellรฒ lโalleanza tra Dio e il suo popolo. La Pentecoste (il cinquantesimo giorno) fu segnata dalla promulgazione dei dieci comandamenti della Legge divina, e questo grande ricordo restรฒ in Israele, insieme alla commemorazione annuale di tale avvenimento. Ma, come la Pasqua, la Pentecoste era profetica: vi doveva essere una seconda Pentecoste, per tutti i popoli, come vi fu una seconda Pasqua per il riscatto del genere umano. Al Figlio di Dio, vincitore della morte, la Pasqua con tutti i suoi trionfi; allo Spirito Santo la Pentecoste, che lo vede entrare come legislatore nel mondo, posto ormai sotto la sua legge.
La Pentecoste cristiana.
Ma quale differenza tra le due Pentecoste! La prima, sulle rocce selvagge dellโArabia, in mezzo a fulmini e tuoni, ordinando una legge impressa su tavole di pietra; la seconda, a Gerusalemme, sulla quale la maledizione non รจ ancora piombata, perchรฉ, fino ad allora, ella possiede le primizie del nuovo popolo sul quale dovrร esercitarsi lโimpero dello Spirito dโamore. In questa seconda Pentecoste,il Cielo non si oscura, non si ode il fragore del fulmine; i cuori degli uomini non sono agghiacciati dallo spavento, come intorno al Sinai. Ma battono sotto lโimpressione del pentimento e della riconoscenza. Un fuoco divino si รจ impadronito di essi, un fuoco che divamperร su tutta la terra. Gesรน aveva detto: โFuoco sono venuto a gettare sulla terra, e che desidero se non che divampi?โ (Lc 12,49). Lโora รจ venuta, e Colui che, in Dio, รจ lโAmore, la fiamma eterna ed increata, discende dal Cielo per adempiere gli intenti misericordiosi dellโEmmanuele. In questo momento, in cui il raccoglimento domina il Cenacolo, Gerusalemme รจ piena di pellegrini, accorsi da tutte le regioni della gentilitร , e qualche cosa di segreto si muove in fondo al cuore degli uomini. Sono Ebrei venuti per la festa di Pasqua e della Pentecoste, da tutti i luoghi dove Israele รจ andato a costruire le sue Sinagoghe. LโAsia, lโAfrica, Roma stessa, hanno fornito il loro contingente. Confusi con Ebrei di razza pura, si scorgono anche dei pagani che un movimento di pietร ha portato ad abbracciare le legge di Mosรจ e le sue pratiche: li chiamano i Proseliti. Questa popolazione mobile, che dovrร disperdersi fra pochi giorni, e che si รจ riunita a Gerusalemme per il solo desiderio di compiere la legge, rappresenta, per la diversitร delle lingue, la confusione di Babele; ma coloro che la compongono sono meno influenzati dallโorgoglio e dai pregiudizi di quanto lo siano gli abitanti della Giudea. Arrivati solamente ieri, essi non hanno conosciuto e ripudiato il Messia, come questi ultimi, nรฉ bestemmiato le sue opere che rendevano testimonianza di Lui. Se hanno gridato davanti a Pilato, insieme agli altri Ebrei, per domandare che il Giusto fosse crocifisso, รจ stato perchรฉ essi furono trascinati dallโascendente dei sacerdoti e dei magistrati di quella Gerusalemme, verso la quale la loro pietร e la loro docilitร alla legge li aveva condotti.
Il soffio dello Spirito Santo.
Ma รจ giunta lโora; lโora di Terza, lโora predestinata da tutta lโeternitร , ed ecco che si manifesta e si compie quel disegno che le Tre Divine Persone avevano concepito e deciso prima di tutti i tempi. Nello stesso modo che il Padre, sulla mezzanotte, mandรฒ in questo mondo il proprio figlio, eternamente generato, per prendere carne nel seno di Maria, cosรฌ il Padre e il Figlio, in questa ora di Terza, inviano sulla terra lo Spirito Santo, che procede da tuttโe due, per compiervi, sino alla fine del tempo, la missione di formare la Chiesa, Sposa e impero di Cristo, di assisterla, di mantenerla; di salvare e di santificare le anime.
Improvvisamente un vento violentissimo che viene dal Cielo, si fa sentire; sibila al di fuori e riempie il Cenacolo col suo soffio potente. Allโesterno richiama intorno allโedificio che porta alla montagna di Sion una folla di abitanti di Gerusalemme e di stranieri; dentro, tutto scuote, solleva i centoventi discepoli del Salvatore e mostra che niente gli resiste. Gesรน aveva detto di Lui:ย ย โIl vento spira dove vuole, e tu ne senti la voceโ (Gv 3,8); potenza invisibile, che scava fino negli abissi nel profondo del mare, e lancia le onde fino alle nubi. Dโora in avanti, questo vento percorrerร la terra in tutti i sensi, e nulla potrร arrestarlo nel suo dominio.
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Le lingue di fuoco.
Intanto la santa assemblea, che era assisa nellโestasi dellโattesa, ha conservato il medesimo atteggiamento. Passiva sotto la forza del divino Inviato, si abbandona a Lui, ma quel soffio non รจ stato che una preparazione per lโinterno del Cenacolo, mentre รจ un richiamo per il di fuori. Improvvisamente una pioggia silenziosa si spande dentro allโedificio; pioggia di fuoco dice la Santa Chiesa, โche illumina senza bruciare, che splende senza consumareโย [1]; delle falde accese, che avevano la forma di lingue, vengono a posarsi sulla testa di ciascuno dei centoventi Discepoli. ร lo Spirito Divino che prende possesso dellโassemblea, in ciascuno dei suoi membri. La Chiesa non รจ piรน solamente in Maria; รจ pure nei centoventi Discepoli. Tutti appartengono adesso allo Spirito, che รจ disceso sopra di essi; il suo regno รจ cominciato, รจ dichiarato, e nuove conquiste si preparano.
Ma ammiriamo il simbolo sotto il quale si opera una tale rivoluzione. Colui che un giorno si mostrรฒ nel Giordano, sotto la graziosa forma di colomba, appare oggi sotto quella del fuoco. Nella divina essenza, egli รจ amore; ora, lโamore non si trova completamente nella dolcezza e nella tenerezza; esso รจ ardente come il fuoco. Adesso, dunque, che il mondo รจ stato affidato allo Spirito Santo, bisogna che bruci; lโincendio non si arresterร piรน. E perchรฉ quella forma di lingue? perchรฉ la parola sarร il mezzo col quale si propagherร il divino incendio. I centoventi Discepoli non avranno che da parlare del Figlio di Dio fatto uomo e di tutti Redentore; dello Spirito Santo, che rinnova le anime; del Padre Celeste, che le ama e le adotta: la loro parola verrร accolta da un gran numero di persone. Tutti quelli che lโavranno accettata, saranno uniti in una medesima fede, e lโinsieme che essi formeranno verrร chiamato Chiesa Cattolica, Universale, estesa in tutti i tempi ed in tutti i luoghi. Il Signore Gesรน aveva detto: โAndate, insegnate a tutte le nazioniโ. Lo Spirito viene dal Cielo sulla terra, e la lingua farร risuonare questa parola, e lโamor di Dio e degli uomini che la ispirerร . Tale lingua e tale amore si sono arrestati su questi uomini e, collโaiuto dello Spirito, essi lo trasmetteranno ad altri sino alla fine dei secoli.
Il dono delle lingue.
Un ostacolo, nondimeno, sembra elevarsi contro simile missione. Dopo Babele, i linguaggi dellโumanitร si sono divisi, e la parola non circola piรน nello stesso modo tra un popolo e lโaltro. Come dunque potrร essa essere lo strumento di conquista per tante nazioni, e riunire in una sola famiglia tante razze che si ignorano? Non temete: vi provvederร il potentissimo Spirito. Nella sacra ebbrezza che egli ispira ai centoventi Discepoli, ha loro conferito il dono di comprendere e di farsi capire essi stessi in tutte le lingue. Nellโistante medesimo, in un sublime trasporto, si provano a parlare tutti gli idiomi della terra, e la loro lingua, come lโorecchio, si presta, non solamente senza sforzo, ma con delizioso piacere, a questa pienezza della parola che ristabilirร la comunione degli uomini tra loro. Lo Spirito dโamore ha fatto cessare โin un momentoโ la separazione derivata da Babele, e lโiniziale fraternitร riappare nellโunitร del linguaggio. Come sei bella, o Chiesa Santa di Dio, resa sensibile da questo prodigio dello Spirito Divino, che agisce ormai senza limite! Tu ci riporti al magnifico spettacolo che ci offriva la terra, quando lโumano genere non parlava che una sola lingua. E questa meraviglia non si effettuerร solamente nel giorno della Pentecoste, nรฉ durerร soltanto quanto la vita di coloro nei quali essa si manifesta in questo momento. Dopo la predicazione degli Apostoli, la primitiva forma di questo prodigio si cancellerร a poco a poco, perchรฉ non sarร piรน necessaria; ma sino alla fine dei secoli, o Chiesa Santa, tu continuerai a parlare tutte le lingue; poichรฉ non sarai confinata in un solo paese, ma abiterai in tutte le contrade del mondo. Ovunque, si sentirร predicare la medesima fede nella lingua di ogni popolo, e cosรฌ, il miracolo della Pentecoste rinnovato e trasformato, ti accompagnerร sempre e resterร uno dei tuoi principali caratteri. ร ciรฒ che fa dire a santโAgostinoย quelle ammirevoli parole mentre parlava ai fedeli: โLa Chiesa diffusa tra le nazioni, parla tutte le lingue; che cosโรจ la Chiesa, se non il corpo del Cristo? In questo corpo, voi siete un membro. Essendo dunque membro dโun corpo che parla tutte le lingue, avete diritto di considerarvi come partecipe del medesimo donoโย [2].
Durante i secoli di fede, la Santa Chiesa, unica sorgente di ogni vero progresso dellโumanitร , aveva fatto ancora di piรน: era riuscita a riunire in una stessa forma di linguaggio i popoli che aveva conquistato. La lingua latina fu molto a lungo il vincolo del mondo civilizzato. Nonostante le distanze, le relazioni di popolo a popolo, le comunicazioni della scienza, gli affari stessi dei privati le erano affidati; lโuomo che parlava quella lingua in nessun luogo era forestiero, nรฉ in tutto lโoccidente, nรฉ al di lร di esso. Lโeresia del XVI secolo emancipรฒ le nazioni da questo beneficio come da tanti altri, e lโEuropa, a lungo scissa, cerca, senza trovarlo, questo centro comune che solo la Chiesa e la sua lingua potevano offrirle. Ma ritorniamo al Cenacolo, le cui porte non si sono ancora aperte, e seguitiamo a contemplarvi le meraviglie del divino Spirito.
Maria nel cenacolo.
Per prima cosa i nostri occhi cercano rispettosamente Maria; Maria, piรน che mai โPiena di Graziaโ. Poteva sembrare che, dopo i doni immensi che le vennero prodigati nella sua Concezione Immacolata, dopo i tesori di santitร che riversรฒ in Lei la presenza del Verbo incarnato durante i nove mesi che ella lo ebbe nel suo seno, dopo gli aiuti speciali ricevuti per agire e soffrire in unione col suo Figliolo nellโopera della Redenzione, dopo i favori di cui Gesรน la ricolmรฒ in mezzo agli splendori della Risurrezione, il Cielo avesse esaurito la quantitร di doni che aveva da dispensare sopra una semplice creatura, per quanto alta potesse essere nellโeterno disegno. Ma non รจ cosรฌ. Una nuova missione sโinizia per Maria: in questโora la Santa Chiesa viene da Lei generata; da Maria nasce al mondo la Sposa del suo Figlio e nuovi doveri lโaspettano. Gesรน รจ ormai asceso al Cielo ed ha lasciato Maria sulla terra, affinchรฉ prodigasse le sue cure materne a questo tenero frutto. Quanto รจ commovente, ma quanto anche gloriosa, questa infanzia della nostra amatissima Chiesa, accolta nelle braccia di Maria, nutrita da lei, sostenuta dal suo appoggio fin dai primi passi della sua carriera nel mondo! Occorre, dunque, un aumento della grazia a questa nuova Eva, alla vera โMadre dei viventiโ, per rispondere ad una tale missione: e per questo ella รจ il principale oggetto dei favori dello Spirito Santo.
Un giorno Egli la fecondรฒ per divenire la madre del Figlio di Dio; in questo momento forma in lei la Madre dei Cristiani. โUn fiume con i suoi canali allieta la cittร di Dioโ (Sal 45), come dice Davide; lo Spirito dโamore compie in questo momento lโoracolo del Redentore morente sulla Croce. Egli aveva detto, indicando lโuomo: โDonna, ecco il tuo Figlioโ; e adesso lโora รจ arrivata, e Maria ha ricevuto con meravigliosa pienezza questa grazia materna, che fin da oggi comincerร ad esercitare e che lโaccompagnerร sino al suo trono di Regina, quando la Chiesa, essendo alfine rafforzata sufficientemente, potrร essere lasciata dalla sua celeste nutrice, che, dalla terra salirร al Cielo per cingere il diadema che lโaspetta.
Contempliamo la nuova bellezza che appare sui tratti di Colei in cui il Signore viene a dichiarare una seconda maternitร : tale bellezza, oggi, รจ il capolavoro dello Spirito Santo. Maria brucia di un fuoco celeste; un amore nuovo si รจ acceso nel suo cuore; ella si dร tutta a questโaltra missione, per la quale รจ stata lasciata quaggiรน. La grazia apostolica รจ discesa in Lei. La lingua di fuoco, che ha ricevuto, non parlerร per la pubblica predicazione; ma parlerร agli Apostoli, li dirigerร , li consolerร nella loro opera. Ella si esprimerร con altrettanta dolcezza che forza, allโorecchio dei fedeli che sentiranno lโattrattiva verso Colei nella quale il Signore ha suscitato ogni meraviglia. Quale latte generoso darร ai primi figli della Chiesa il vigore che li farร trionfare dagli assalti dellโinferno; e Stefano, formato da Lei, aprirร il nobile stuolo dei martiri.
Gli Apostoli.
Osserviamo adesso il Collegio Apostolico. Questi uomini che quaranta giorni di avvicinamento al Maestro risorto avevano risollevato, e che noi troviamo giร cosรฌ differenti da comโerano prima, cosa sono divenuti ora, dopo che li ha invasi lo Spirito Santo? Non sentite che si sono trasformati, che un ardore divino li trasporta e che tra poco si lanceranno alla conquista del mondo? Tutto ciรฒ che il Maestro aveva annunciato si รจ adempiuto in essi; ed รจ veramente la Virtรน dellโalto, che รจ discesa per armarli nella lotta. Dove sono andati quelli che tremavano di fronte ai nemici di Gesรน, quelli che dubitavano della sua Risurrezione? La veritร , che il Maestro ha loro insegnato, brilla ora agli occhi dellโintelligenza; tutto vedono, e tutto comprendono. Lo Spirito Santo ha loro infuso, in grado sublime, il dono della fede e il loro cuore brucia dal desiderio di diffonderla al piรน presto in tutto il mondo. Ben lungi, adesso, dallโaver timore, essi non aspirano che ad affrontare tutti i pericoli della predicazione, secondo quanto Gesรน ha comandato di annunciare a tutte le nazioni il suo nome e la sua gloria.
I Discepoli.
In un piano inferiore ci appaiono i Discepoli, meno favoriti in questa visita che i dodici principi del Collegio Apostolico, ma penetrati dal medesimo fuoco; essi pure andranno alla conquista del mondo e fonderanno numerose Cristianitร . Il gruppo delle pie donne non รจ stato meno sensibile che il resto dellโAssemblea, nella discesa di quel Dio che si รจ mostrato sotto lโemblema del fuoco. Lโamore che le ritenne ai piedi della croce di Gesรน e che le condusse, per prime, al Sepolcro nel mattino di Pasqua, si รจ acceso di nuovo ardore. La lingua di fuoco si รจ fermata sopra ciascuna ed esse pure saranno eloquenti nel parlare del Maestro agli Ebrei ed ai Gentili.
Gli Ebrei.
Intanto la folla degli Ebrei che aveva sentito il frastuono annunciante la venuta dello Spirito Santo, si รจ ammassata, numerosa, intorno al Cenacolo. Questo stesso Spirito, che ha agito nellโinterno dellโedificio con tanta magnificenza, li spinge ad assediare quella casa che contiene tra le sue mura la Chiesa di Cristo, la cui nascita รจ avvenuta or ora. Risuona il clamore delle voci, e, ben presto, lo zelo apostolico non sopporta piรน di restare in quello stretto recinto. In un momento lโassemblea, seguendo lโispirazione, si precipita alle porte del Cenacolo, e si mette in contatto con quella moltitudine avida di conoscere il nuovo prodigio operato, poco fa, dal Dio di Israele.
Ma, o meraviglia! la folla composta da persone di tutte le nazioni, che si aspettavano di sentir parlare dei Galilei, รจ presa improvvisamente dallo stupore. Quei Galilei non hanno fatto altro che annunciare lโavvenuto con parole confuse ed inarticolate, eppure ciascuno li ode parlare nella sua propria lingua. Il simbolo dellโunitร appare in tutto il suo splendore. La Chiesa Cristiana รจ mostrata a tutti i popoli rappresentati da questa moltitudine. Essa sarร una; poichรฉ le barriere che Dio, nella sua Giustizia, mise un tempo per isolare la nazioni, sono crollate pocโanzi. Ecco i messaggeri della fede di Cristo; sono pronti, partiranno, e la loro parola farร il giro della terra. Tuttavia, tra la folla, qualche uomo, insensibile al prodigio, si scandalizza dellโebbrezza divina nella quale vede gli Apostoli: โQuesti uomini, dicono, sono pieni di vinoโ. ร il linguaggio del razionalismo che vuole spiegare tutto con il linguaggio umano. E, nondimeno, questi Galilei, che ritengono ubriachi, prostreranno ai loro piedi il mondo intero, e comunicheranno lโebbrezza di quello Spirito che รจ in loro, a tutte le razze del genere umano. I Santi Apostoli sentono che il momento รจ venuto; bisogna che la seconda Pentecoste sia proclamata in questo giorno, anniversario della prima. Ma in tale proclamazione della legge di misericordia e dโamore, che viene a rimpiazzare quella della giustizia e del timore, quale sarร il Mosรจ? LโEmmanuele, prima di salire al Cielo, lโaveva designato:ย Pietro, il fondamento della Chiesa. ร ora che tutto questo popolo lo veda e lo ascolti; il gregge si sta per formare, ed il Pastore bisogna che si mostri. Ascoltiamo lo Spirito Santo che parlerร per mezzo del suo organo principale, in presenza della moltitudine rapita e silenziosa; ogni parola dellโapostolo, che non parla che in una sola lingua, รจ capita da ciascuno dei suoi ascoltatori, a qualunque paese della terra appartenga, e qualunque idioma esso usi. E basterebbe questo solo discorso a dimostrare la veritร e la divinitร della nuova legge.
Il discorso di sanย Pietro.
โUomini di Giudea, e voi tutti che vi trovate in Gerusalemme, vi sia noto questo, e gli orecchi sโaprano alle mie parole. Costoro non sono giร ubriachi, come voi vi pensate; siamo appena alla terza ora del giorno! Questo che avviene รจ quel che fu predetto dal Profeta Gioele: โE avverrร , dice il Signore, chโio negli ultimi giorni spanderรฒ del mio Spirito sopra ogni carne, e i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, e i vostri giovani avranno delle visioni, e i vostri vecchi avranno dei sogni. Sรฌ, in quei giorni sui miei servi e sulle mie serve spanderรฒ dello Spirito mio e profeteranno. E farรฒ prodigi su in Cielo, e segni giรน in terra, sangue e fuoco, e vapor di fumo. Il sole si cangerร in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il giorno grande e glorioso del Signore. E avverrร che chiunque avrร invocato il nome del Signore sarร salvoโ. Uomini dโIsraele, ponete mente a queste parole: Gesรน Nazareno, Uomo approvato da Dio con opere potenti e prodigi e segni, che Dio ha fatto per mezzo di Lui tra voi, come voi stessi ben sapete: questโuomo che, conformemente al determinato consiglio e alla presenza di Dio, vi fu dato nelle mani, Voi lโavete confitto per mani dโiniqui; ma Dio lโha risuscitato, avendo rotto gli angosciosi legami del sepolcro, perchรฉ non era possibile che egli ne fosse ritenuto. Ondโรจ che Davide dice di Lui: โSempre ho avuto il Signore davanti agli occhi; ecco, egli sta alla mia destra, affinchรฉ io stia fermo. Perciรฒ il mio cuor si rallegra, e la mia lingua giubila; e anche il mio corpo riposerร sperando, poichรฉ tu non lascerai lโanima mia in inferno, e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione! Tu mi hai fatto conoscere le vie della vita; tu mi ricolmerai di gioia con la tua presenza! Uomini fratelli si puรฒ ben dirvi liberamente che il patriarca David morรฌ e fu sepolto, tanto che la sua tomba รจ anche al dรฌ dโoggi presso di noi. Ma egli essendo profeta e sapendo che Dio gli aveva promesso con giuramento che farebbe sedere uno della sua progenie sul suo trono, con tal previsione annunzio la risurrezione di Cristo, dicendo che egli non sarebbe stato lasciato nella morte e che il suo corpo non avrebbe veduto la corruzione. Questo Gesรน lo ha risuscitato Iddio, e noi tutti ne siamo testimoni. Esaltato Egli dunque alla destra e ricevuta dal Padre la promessa dello Spirito Santo, ha diffuso quel che voi vedete e udite. Certo David non salรฌ al Cielo; anzi egli dice: โHa detto il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra, sino a che io non ponga i tuoi nemici sgabello ai tuoi piediโ. Sappia dunque certissimamente tutta la Casa dโIsraele, che Dio ha fatto Signore e Cristo questo Gesรน che Voi avete crocifissoโ (At 2,14-36).
Cosรฌ fu compiuta la promulgazione della nuova legge, per bocca del nuovo Mosรจ. Come avrebbero potuto gli ascoltatori non accogliere il dono inestimabile di questa seconda Pentecoste, che veniva a dissipare le ombre dellโanticaed a mettere in luce le divine realtร ? Dio si rivelava, e, come sempre, lo faceva con dei miracoli. Pietro ricorda i prodigi di Gesรน, di cui la Sinagoga non ha voluto tener conto, che rendevano testimonianza per Lui. Egli annuncia la discesa dello Spirito Santo, e quale prova vi unisce lโinaudito prodigio del dono delle lingue conferito ai presenti del Cenacolo e costatato da tutti gli ascoltatori.
Le prime conversioni.
Proseguendo la sua opera, lo Spirito Santo, che aleggiava su quella folla, feconda con la sua azione benedetta nei cuori predestinati. La fede nasce e si sviluppa improvvisamente nei Discepolo del Sinai, accorsi da ogni parte del mondo per una Pasqua e una Pentecoste ormai sterili. Pieni di timore e di dolore per aver domandato la morte del Giusto, di cui confessano la Risurrezione e lโAscensione al Cielo, questi Ebrei di tutte le nazioni gridano a Pietro ed ai suoi compagni: โFratelli, che dobbiamo fare?โ. Disposizione ammirevole per ricevere la fede! Il desiderio di credere e il fermo proposito di conformare le azioni alla fede. Pietro riprende il suo discorso: โPentitevi, e che ciascuno di Voi sia battezzato nel nome di Gesรน Cristo, e avrete parte anche voi al dono dello Spirito Santo. La promessa รจ stata fatta per voi, per i vostri figli e per quelli che sono lontano ossia i gentili: in una parola per tutti quelli che chiama il Signore nostro Dioโ.
Ad ogni parola del nuovo Mosรจ, viene cancellata la Pentecoste giudaica, e quella Cristiana risplende di una luce sempre piรน meravigliosa. Il regno dello Spirito รจ inaugurato in Gerusalemme, di fronte a quel tempio condannato a crollar su se stesso. Pietro continua a parlareโฆ, ma il libro degli Atti non ha raccolto che queste parole che risuonano come un ultimo richiamo di salvezza: โSalvatevi, figli di Israele, salvatevi da questa generazione perversaโ.
E infatti bisognava spezzare i vincoli con i propri cari, meritare, col sacrificio, i favori della nuova Pentecoste, passare dalla Sinagoga alla Chiesa. Molte lotte cominciarono nel cuore di quegli uomini; ma il trionfo dello Spirito Santo, in quel primo giorno, fu completo. Tremila persone si dichiararono discepoli di Gesรน e furono, quel dรฌ medesimo, segnate col suggello dellโadozione. O Chiesa del Dio vivente, come sono belli i tuoi progressi sotto il soffio del divino Spirito! In principio tu eri risieduta in Maria, lโImmacolata, piena di grazia e madre di Dio; il tuo secondo passo ti ha dato i centoventi Discepoli del Cenacolo; ed ecco che il terzo ti porta tremila eletti, i nostri antenati, che ben presto lasceranno Gerusalemme e porteranno nei paesi, da dove partirono, le primizie del nuovo popolo. Domani, al tempio, Pietro parlerร , e alla sua voce cinquemila persone si dichiareranno, a loro volta, discepoli di Gesรน di Nazaret. Salve, dunque, o Chiesa, nobile ed ultima creazione dello Spirito Santo, societร immortale, che militi qui in terra, mentre trionfi nei Cieli.
O Pentecoste, giorno sacro della nostra Nascita, tu inizi gloriosamente la serie dei secoli che deve percorrere in questo mondo la Sposa dellโEmmanuele. Tu ci doni lo Spirito di Dio che viene a scrivere, non piรน sulla pietra, ma nei nostri cuori, la legge che governerร i Discepolidi Gesรน. O Pentecoste, promulgata in Gerusalemme, ma che devi estendere i tuoi benefici anche a coloro โche sono lontaniโ, ossia ai popoli della gentilitร , tu vieni a compiere le speranze che ci fece intravedere il mistero dellโEpifania. I Magi venivano dallโOriente, noi li seguimmo presso la culla del bambino Gesรน, mentre sapevamo che sarebbe venuto il nostro turno. La tua grazia, o Spirito Santo, li aveva segretamente attirati a Betlemme; ma adesso, in questa Pentecoste che dichiara il tuo impero con tanta energia, ci chiami tutti; la stella รจ trasformata in lingue di fuoco, e la faccia della terra si rinnovella. Possano i nostri cuori conservare i doni che tu ci hai portato, quei doni che ci destinarono il Padre ed il Figlio, che ti inviarono a noi!
Il mistero della Pentecoste.
Non dobbiamo meravigliarci che la Chiesa abbia assegnato, nella Liturgia, un posto cosรฌ privilegiato alla Pentecoste, quanto quello conferito alla stessa Pasqua, essendo lโimportanza di questo mistero sรฌ considerevole nellโeconomia del Cristianesimo. La Pasqua รจ il riscatto dellโuomo per mezzo della vittoria di Cristo: nella Pentecoste lo Spirito Santo prende possesso dellโuomo redento! LโAscensione รจ il mistero intermedio. Da una parte essa dร il completamento alla Pasqua, stabilendo lโUomo-Dio vincitore della morte e capo dei fedeli, alla destra del Padre; dallโaltra, determina la venuta dello Spirito Santo sulla terra.
Questa discesa non poteva aver luogo prima della glorificazione di Gesรน, come ci dice san Giovanni (7, 39), e i Padri ce ne danno numerose ragioni che ci aiutano a comprendere. Bisognava che il Figlio di Dio, che col Padre รจ il principio della processione dello Spirito Santo nellโessenza divina, inviasse anche personalmente questo Spirito sulla terra. La missione esteriore di una delle divine persone non รจ che una successione ed una manifestazione della produzione misteriosa ed eterna che ha luogo in seno alla divinitร . Cosรฌ il Padre non รจ inviato nรฉ dal Figlio nรฉ dallo Spirito Santo, perchรฉ non รจ da essi prodotto. Il Figlio รจ stato mandato agli uomini dal Padre, essendo stato generato da Lui eternamente. Lo Spirito รจ inviato dal Padre e dal Figlio perchรฉ procede dallโuno e dallโaltro. Ma perchรฉ la missione dello Spirito Santo si compisse in modo di dare maggior gloria al Figlio, era giusto che non avesse luogo soltanto dopo lโintronizzazione del Verbo incarnato alla destra del Padre, ed era, per la natura umana, sommamente glorioso che al momento di questa missione essa fosse indissolubilmente unita alla natura divina nella persona del Figlio di Dio, onde con ragione si potesse dire che lโUomo-Dio ha inviato lo Spirito Santo sulla terra.
Questa augusta missione non doveva essere data allo Spirito che quando gli uomini avessero perduto la visione dellโumanitร di Gesรน. Come abbiamo detto, bisognava, dโora in avanti, che gli occhi e i cuori dei fedeli, sโinnalzassero verso il divino assente con un amore piรน puro e piรน spirituale. Ora, a chi apparteneva di portare agli uomini questo nuovo amore, se non al potentissimo Spirito che รจ il vincolo tra il Padre e il Figlio in un amore eterno? Questo Spirito che infiamma ed unisce, viene chiamato nella Sacra Scrittura il โDono di Dioโ; ed รจ oggi che il Padre e il Figlio ce lo inviano. Ricordiamoci le parole dellโEmmanuele alla donna di Samaria presso lโorlo del pozzo di Sichar: โSe tu conoscessi il dono di Dioโ (Gv 4,10). Ma non era sceso ancora! non si manifestava ancora agli uomini che con parziali benefici. A partire da oggi, รจ unโeffusione di fuoco che copre la terra: lo Spirito Santo anima tutto, agisce in ogni luogo. Noi conosciamo il dono di Dio; non abbiamo piรน che accettarlo, che offrirgli lโingresso nei nostri cuori, come i tremila fedeli ascoltatori che furono presenti alla parola di Pietro. Ma osservate in quale momento dellโanno lo Spirito Santo viene a prendere possesso del suo dominio. Abbiamo visto il Sole della giustizia elevarsi timidamente in mezzo alle ombre del solstizio dโinverno, e salire con una corsa lenta fino al suo Zenit. In un sublime contrasto, lo Spirito del Padre e del Figlio ha voluto altre armonie. Egli รจ fuoco, fuoco che consuma! (Dt 4,24). Ed appare sul mondo nel momento in cui il sole brilla in tutto il suo splendore, in cui questo astro contempla la terra coperta di fiori e di frutti nascenti che carezza con i suoi raggi. Accogliamo nello stesso modo il calore vivificante del divino Spirito, e chiediamogli che non diminuisca piรน in noi. In questo momento dellโAnno Liturgico, per mezzo del Verbo Incarnato, siamo in pieno possesso della veritร ! Vegliamo a mantenere fedelmente in noi quellโamore che lo Spirito Santo รจ venuto, a sua volta, a portarci.
La Liturgia della Pentecoste.
Fondata su un passato di quattromila anni, durante lโepoca delle figure, la Pentecoste cristiana, la vera quinquagenaria, รจ nel numero delle feste istituite dagli stessi Apostoli. Abbiamo visto che anticamente essa divise con la Pasqua lโonore di condurre i catecumeni al sacro fonte, riconducendoli poi neofiti e rigenerati. La sua Ottava, come quella di Pasqua, non sorpassa il sabato, per una ragione identica allโaltra. Il battesimo si conferiva nella notte tra il sabato e la Domenica, e per i neofiti la solennitร della Pentecoste sโiniziava al momento stesso del loro battesimo. Come era avvenuto a Pasqua, essi rivestivano allora la veste bianca, deponendola il sabato seguente che era contato come lโottavo giorno.
Il medio evo dette alla festa di Pentecoste il grazioso nome diย Pasqua delle rose:ย noi abbiamo giร visto quello dellaย Domenica delle roseย imposto nei medesimi secoli di fede alla domenica dopo lโAscensione. Il colore vermiglio della rosa ed il suo profumo rammentavano ai nostri padri le lingue ardenti che discesero nel Cenacolo su ciascuno dei centoventi discepoli, come fossero stati i petali sfogliati della rosa divina, che spandessero lโamore e la pienezza della grazia sulla Chiesa nascente. La Liturgia รจ entrata nella stessa idea, scegliendo, per il Santo Sacrificio, il colore rosso durante tutta lโOttava. Durando di Mende, nel suoย Razionale, cosรฌ prezioso per gli usi liturgici nel medio evo, cโinsegna che nel tredicesimo secolo nelle nostre Chiese, alla Messa della Pentecoste, si liberavano alcune colombe che volteggiavano al di sopra dei fedeli, a ricordo della prima manifestazione dello Spirito Santo sul Giordano; e che, dalla volta, si buttavano giรน dei battuffoli di stoppa infiammata, e dei fiori, a ricordo della seconda nel Cenacolo.
A Roma la Stazione si tiene nella Basilica di S. Pietro. Era giusto che si rendesse omaggio in questo giorno al principe degli Apostoli, la cui eloquenza, ispirata dallo Spirito Santo, conquistรฒ alla Chiesa quei tremila Cristiani di cui noi siamo i discendenti.
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK