Lโamore รจ piรน forte della morte
Lโannuncio pasquale inizia con una corsa.
Maria corse da Simone e dallโaltro discepolo, che insieme corrono al sepolcro.
Perchรฉ tutti corrono nel mattino di Pasqua? Perchรฉ tutto ciรฒ che riguarda Gesรน merita la fretta dellโamore. Insomma la Pasqua ci invita a svegliarci, a correre! Ci invita a risvegliare la nostra fede dalla pigrizia.
Se vi chiedessi: โChe cosโรจ la Resurrezione?โ, sono sicuro che molti di voi mi risponderebbero: โUn morto che poi torna a vivereโ. Non รจ vero! Nei vangeli la risurrezione non รจ questo.
La risurrezione riguarda i vivi! Cioรจ Dio ci dona una qualitร di vita cosรฌ grande capace di superare la morte. La vita eterna non รจ un premio che avrร chi si sarร comportato bene ma un โmodo di vivereโ giร nel presente. San Paolo dirร : โNon sono piรน io che vivo, รจ Cristo che vive in meโ.
La resurrezione riguarda i vivi, e meno male, perchรฉ se riguardasse solo i morti, noi che ce ne faremo di questa festa? Sono io che devo risorgere, adesso, da vivo.
Se siamo qui รจ perchรฉ tutto ha avuto inizio da quella corsa. Dal sepolcro al cenacolo.
Eโ la corsa di Maria di Mร gdala che corre al cenacolo perchรฉ deve andare dai discepoli. Deve raccontare quello che ha visto. Ancora non sa che il suo annuncio cambierร per sempre il corso della storia.
E poi sempre di corsa dal cenacolo al sepolcro. Me li immagino Pietro e Giovanni correre sotto il peso della paura, della delusione, del rimorso. In fondo lโultima volta che erano stati con il Signore non era andata proprio bene.
Pietro, pochi giorni prima, presuntuosamente aveva detto che avrebbe dato la vita per il Signore, ma era bastata la domanda di una semplice serva per farlo ritornare a piรน miti consigli. Per tre volte aveva dovuto ammettere di non conoscere il maestro e forse aveva detto la veritร . Ancora non lo conosceva.
Insieme a Pietro corre Giovanni, il discepolo amato, il discepolo che chinรฒ il capo sul cuore del Signore nellโultima cena.
Giovanni, (piรน giovane!) arriva prima di Pietro ma lo fa entrare per primo.
Il mattino di Pasqua ci regala una bellissima immagine della Chiesa: siamo quelli che sanno aspettarsi, perchรฉ abbiamo ritmi diversi. La fede nel Risorto รจ unโesperienza che si consuma insieme, mai da soli. ร una corsa dove qualcuno arriva prima ma ha la pazienza di aspettare lโaltro.
Il cuore (Giovanni) arriva sempre prima dellโautoritร (Pietro) ma sa rispettarla, attenderla.
Giovanni entrรฒ e vide i teli posati lร e credette. Giovanni ha lโintelligenza del cuore. Un detto medievale afferma: โI sapienti camminano, i giusti corrono, solo gli innamorati volanoโ,
Anche Pietro, che era entrato prima, vide ma non credette.
Giovanni crede perchรฉ i segni parlano solo a un cuore che sa leggerli.
Giovanni รจ il discepolo amato proprio perchรฉ ha dato il primato allโamore non ai calcoli.
La fede non รจ evidente. La croce, il dolore lo รจ. La risurrezione รจ questione di fede.
La fede, non รจ un ragionamento, nasce dagli occhi aperti sulla realtร che ti sta davanti.
La fede รจ la costatazione di una realtร che ti sta davanti e che solo lโocchio attento di chi guarda puรฒ rendersi conto.
Per credere non cโรจ bisogno di un segno inconfutabile. Basta guardare ciรฒ che abbiamo davanti ai nostri occhi, che apparentemente sono lรฌ per caso.
Credere non significa comprendere tutto, ma credere che in tutto, anche in ciรฒ che non si comprende, esiste un senso.
Avere fede significa fidarsi che cโรจ un senso dietro tutte le cose, specie in quelle incomprensibili alla nostra mente, al nostro cuore e al nostro dolore.
Gesรน non ha spiegato il dolore, non ha spiegato la croce, รจ risorto!
Gesรน ha prediletto un fatto ad un fine ragionamento perchรฉ noi crediamo ai fatti, che un giorno forse sapremo anche raccontare.
Il primo segno di Pasqua รจ un corpo assente, un sepolcro vuoto. Nella storia dellโumanitร manca un corpo alla contabilitร degli uccisi.
In molti, sono certo, รจ affiorata questa domanda: Perchรฉ Cristo รจ risorto? Dio lโha risuscitato perchรฉ fosse chiaro che lโamore รจ piรน forte della morte, che una vita come quella di Gesรน di Nazareth non poteva andare perduta. Una vita giocata sullโamore non puรฒ conoscere la morte perchรฉ, come dice il cantico dei cantici ยซForte come la morte รจ lโamoreยป. Il vero nemico della morte รจ lโamore!
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Non a caso, al mattino di Pasqua, si erano recati alla tomba quelli che avevano fatto esperienza dellโamore di Gesรน: le donne, la Maddalena, il discepolo amato. Saranno loro, che si erano sentiti amati, che per primi capiranno che lโamore vince la morte.
E adesso? Adesso avremo cinquanta giorni per accrescere la nostra fede.
Quaranta giorni dura la quaresima, cinquanta il tempo di Pasqua.
Eh sรฌโฆi discepoli faticheranno non poco a credere nella risurrezione, proprio come noi.
Eโ facile in fondo sentirci vicino al crocifisso, sentirci vicino a una persona che soffre, perchรฉ ognuno di noi ha fatto esperienza della sofferenza, della morte di una persona con la quale ha intessuto un pezzo di vita.
Eโ piรน facile accompagnare Gesรน nella via del dolore che nella via della gioia perchรฉ la gioia, la felicitร รจ una scelta! Il dolore lo subiamo, lo accettiamo. Gioire, invece, ha a che fare con la volontร . Molti cristiani amano talmente il loro dolore, sono talmente affezionati alla sofferenza che non si accorgono che Gesรน รจ risorto.
Allora coraggio, amici, il Signore รจ risorto! Questo รจ il grande annuncio!
Siamo discepoli di un Dio vivo e come sarebbe bello se questa gioia (almeno un poโโฆ) riempisse davvero le nostre liturgie, i nostri incontri. Il Signore รจ risorto proprio per tutti!
Eโ Risorto per chi si sente abbandonato da tutti, per chi non riesce a riprendere tra le mani la sua vita, per chi da anni si prendi cura di suo figlio malato.
Eโ risorto per chi dopo mesi di tentennamenti ha preso una decisione importante, per chi fa Pasqua lontano dalla famiglia e per chi una famiglia non ce lโha piรน.
Eโ risorto per chi non cerca mai Dio e oggi รจ qui davanti a Lui, perchรฉ non sa che Gesรน รจ vivo e non si scorderร mai di lui.
Il Signore รจ Risorto proprio per dirci che, di fronte a chi decide di โamareโ, non cโรจ morte che tenga, non cโรจ tomba che chiuda, non cโรจ macigno che non rotoli via.
La bella notizia di Pasqua? Noi tutti siamo qui, sulla terra, per fare cose che meritano di non morire. Tutto ciรฒ che vivremo nellโamore non andrร perduto.
Eโ appena uscito il mio nuovo libro: โDio รจ felicitร โ (Ed. Paoline)
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