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Paolo de Martino – Commento al Vangelo del 3 Novembre 2024

Domenica 3 Novembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 12, 28-34

Chiamati semplicemente e meravigliosamente ad amare

Gesรน รจ appena uscito da alcuni scontri con le autoritร  giudaiche. Il vangelo รจ intriso di un apparente paradosso: piรน si รจ vicini alla religione, piรน si รจ imbevuti di quella mentalitร , piรน difficile accogliere Dio.

Prima cโ€™รจ stata la parabola dei vignaioli omicidi, poi la controversia sul tributo a Cesare e infine quella con i sadducei sulla risurrezione dei morti. A questo punto uno degli scribi, poichรฉ Gesรน aveva risposto bene, gli fa una domanda sul comandamento piรน grande, senza cattive intenzioni.

Non a caso saranno le sinagoghe, i luoghi piรน pericolosi per Gesรน. In una sinagoga sarร  presa la decisione di assassinarlo e nel tempio tenteranno di lapidarlo. La sua condanna sarร  emanata dalla piรน alta carica religiosa, il sommo sacerdote e il sinedrio, cioรจ le persone piรน religiose, la confermeranno.

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I pii israeliti gli sputeranno in faccia, lo schiaffeggeranno, lo bastoneranno e lo irrideranno: in nome di Dio uccideranno Dio. Perchรฉ tutto questo? Perchรฉ unโ€™idea religiosa, cioรจ attribuita a Dio, diventa inconfutabile, incontrovertibile e appare come lโ€™unica e assoluta veritร .

Questo scriba va da Gesรน e gli chiede: โ€œQual รจ il piรน il primo di tutti i comandamenti?โ€œ La domanda dello scriba non รจ oziosa. I precetti del Signore contenuti nella Torah erano 613, suddivisi in 365 negativi (come i giorni dellโ€™anno) e 248 positivi (come gli elementi del corpo umano di quel tempo).

Vi era anche una distinzione tra precetti facili e difficili, ma i rabbini raccomandavano di osservarli tutti. Stabilire quale fosse il primo di tutti i comandamenti, significava trovare lโ€™essenza di tutta la Legge.

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Lo scriba conosce benissimo la risposta. Il comandamento piรน grande รจ quello del โ€œSabatoโ€, lโ€™unico al quale anche Dio si era sottoposto: pure lui, dopo sette giorni, si era riposato. Chi disobbediva a questo comandamento era punito con la pena di morte.

Gesรน se ne infischiava del sabato perchรฉ, per lui, una regola contro lโ€™uomo non ha senso: โ€œIl sabato รจ stato fatto per lโ€™uomo e non lโ€™uomo per il sabatoโ€œ.

Di sabato non si poteva fare nessun lavoro, neppure curare o visitare gli ammalati ma lui lo farร . Non si potevano percorrere piรน di 900 metri ma lui li fa e addirittura strapperร  spighe di grano, uno dei trentanove lavori proibiti esplicitamente di sabato. Di sabato non si poteva trasportare nessun peso ma lui inviterร  un uomo infermo a farlo.

Insomma lo scriba sa che Gesรน non dirร  mai il sabato. Gesรน cita due testi dellโ€™A.T: uno dal Deuteronomio, la preghiera che ogni pio ebreo recitava due volte al giorno (lo Schema Israele): โ€œAmerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forzaโ€ e lโ€™altro dal Levitico: โ€œAmerai il prossimo tuo come te stessoโ€œ.

Interessante vedere che tutto parte dallโ€™ascolto. Solo chi accetta qualcosa puรฒ darla a sua volta. Solo chi si sentirร  amato sarร  in grado di amare. Il cristianesimo รจ innanzitutto un lasciarsi amare da Dio (prima lโ€™ascolto).

Lโ€™A.T. era attraversato da due grandi tradizioni: una che vedeva la preghiera quale mezzo per arrivare a Dio, lโ€™altra, quella dei profeti, che vedeva lโ€™amore per lโ€™uomo quale strada per raggiungere Dio. Gesรน si situa in sintonia con questa seconda corrente.

Lo scriba riconosce la sapienza di Gesรน, Gesรน riconosce la sua voglia di capire. Lo seguirร ? No. Dal vangelo non risulta proprio. Gesรน sembra dirgli: โ€œSe ami Dio, lo si vede da quanto ami il tuo prossimoโ€. Per lo scriba, che ha dato la sua vita per la legge, questo รจ troppo.

Finchรฉ la fede sarร  solo la somma di sacrifici, non sarร  mai veramente la fede di Gesรน Cristo. Solo quando si ama, si รจ liberi di fare un sacrificio che diventa la libera espressione del nostro amore.

Marco sta dicendo alla sua comunitร  che la fede รจ ben piรน della religione. รˆ la fine della religione (intesa negativamente come quellโ€™insieme di atteggiamenti, di comportamenti, che lโ€™uomo ha nei confronti di Dio per ottenerne la benevolenza) e lโ€™inizio della fede.

La fede non รจ ciรฒ che lโ€™uomo fa per Dio, ma ciรฒ che Dio fa per lโ€™uomo e che lโ€™uomo accoglie. La legge regolava il rapporto tra Dio e gli uomini. Cโ€™era un codice dovโ€™era prescritto esattamente tutto ciรฒ che lโ€™uomo doveva o non doveva fare e lโ€™uomo doveva osservare questa legge.

La legge, perรฒ, non puรฒ conoscere la mia storia personale. Gesรน viene a inaugurare un nuovo rapporto con Dio, non piรน basato su una legge, ma sullโ€™accoglienza del suo amore. Certo, le regole (nella vita come nella fede) ci aiutano a raggiungere degli obiettivi, a cogliere delle opportunitร .

Cosรฌ le norme e le regole che la Chiesa si sono date ci aiutano a restare fedeli al Maestro purchรฉ abbiamo lโ€™onestร  di distinguere cosa proviene da Dio e cosa รจ frutto degli uomini. Alle Parole che Dio aveva affidato a Mosรจ, i devoti di Israele avevano aggiunto una siepe di precetti per proteggere la Torah.

Con Gesรน la relazione con Dio non รจ piรน basata sullโ€™osservanza di una legge, ma sulla pratica di un amore assomigliante a quello del Padre. Esistono delle eccezioni alle regole, dice Gesรน, e bisogna accogliere le regole per ciรฒ che sono: degli strumenti.

Ricordiamocelo quando nella Chiesa riduciamo il Vangelo a una serie di norme da osservare! Ecco perchรฉ quella di Gesรน non puรฒ essere definita una religione del libro bensรฌ una fede nellโ€™uomo: per Gesรน al centro cโ€™รจ sempre lโ€™uomo.

Con Gesรน di Nazareth, Dio non รจ piรน al traguardo della propria esistenza ma รจ lโ€™inizio. Non siamo noi ad amare Dio, ma รจ Dio che ha amato noi. รˆ Dio che prende lโ€™iniziativa. รˆ un Dio che immeritatamente e incondizionatamente ama gli uomini.

Lโ€™uomo non deve far altro che accogliere questโ€™amore, lasciarsi trasportare da questโ€™onda dโ€™amore e con Dio e come Dio andare verso gli altri.

Il credente non dร  la vita per Gesรน, ma โ€œconโ€ Gesรน e โ€œcomeโ€ Gesรน per gli altri. Dio non ha bisogno di nulla. Il fare le cose per Dio impedisce a Dio di fare qualcosa per noi! Non sono le nostre opere a favore di Dio che ci rendono felici.

Non รจ la nostra โ€œagitazione spiritualeโ€ ad attirare Dio in noi! รˆ lโ€™opera di Dio che entrando in noi puรฒ finalmente renderci uomini e donne felici.

Un giorno chiesero a Madre Teresa: ยซPerchรฉ lo fa?ยป. Si aspettavano come risposta: ยซPer Dioยป. Lei sorridendo invece disse: ยซPer amoreยป. ยซCioรจ per Dioยป, ripresero. ยซNo, per amore. Perchรฉ la sua sofferenza tocca il mio cuoreยป.

Non si ama lโ€™altro perchรฉ Dio lo comanda ma perchรฉ ci tocca il cuore. ยซE se Dio non ci fosse?ยป, chiesero una volta sempre a Madre Teresa. ยซNon ho amato per Dio, ho amato per amore di chi mi stava davantiยป e siccome nellโ€™uomo cโ€™รจ Dio, amando il fratello lei amava anche Dio.

Poi concluse: ยซNon so mai se chi dice di amare Dio, lo ami davvero. Ma so che chi ama lโ€™uomo, lo sappia o no, ama Dioยป.

La bella notizia di questa domenica? Al centro della fede cโ€™รจ lโ€™amore. Siamo chiamati ad amare, non obbedire a norme, nรฉ celebrare liturgie, ma semplicemente, meravigliosamente ad amare.

Eโ€™ uscito il mio nuovo libro: โ€œDio รจ felicitร โ€ (Ed. Paoline)

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