Siamo il tempio di Dio
Da oggi lasciamo il vangelo di Marco e per tre domeniche seguiremo quello di Giovanni.
Nella festa di Pasqua tutti si recavano al tempio di Gerusalemme, una struttura enorme, fatta di cortili e porticati. Il tempio era il centro della vita religiosa, sociale e politica. Qui si portavano le offerte con le quali si rendeva culto a Dio. Anche Maria e Giuseppe, fecero la loro offerta per la purificazione, come era prescritto dalla Legge, e offrirono โuna coppia di tortore o giovani colombiโ.
Questo episodio, raccontato da tutti gli evangelisti, perรฒ รจ un poโ strano.
Gesรน รจ assalito dalla rabbia, dalla โpassione di Dioโ, e inizia scagliarsi con violenza contro cose e persone. Siamo sinceri: se non fosse riportato nel vangelo, faremmo difficoltร a credere che Gesรน, il figlio di Dio, abbia potuto agire cosรฌ.
Gesรน fu un uomo di pace? Si, ma non come intendiamo noi. Dirร : โNon sono venuto a portare la pace sulla terra, ma la spadaโ (Mt 10,34).
Per noi la pace รจ: โlascia stare, pazienza, preghiamo per chi opprime e che Dio cambi loro il cuoreโ. Con la preghiera noi risolviamo ogni cosa. Ma questa รจ la pace dei cimiteri, della paura. La pace di Gesรน รจ costruire un mondo giusto, bello e ospitale per tutti i suoi figli.
Leggendo il brano, viene spontaneo farsi una domanda: perchรฉ Gesรน se la prende cosรฌ tanto con i cambia valute e i venditori di animali per i sacrifici? In fondo era un servizio prezioso: cambiavano le monete agli stranieri permettendogli di acquistare gli animali per il sacrificio e impedivano di introdurre nel tempio monete con lโimmagine dellโimperatore. Allora: cosa fa arrabbiare cosรฌ tanto Gesรน da spingerlo a fabbricarsi una frusta e cacciare fuori questi commercianti?
Gesรน, non voleva e non vuole nemmeno oggi, che il tempio, la chiesa, la casa del Padre diventi un luogo di mercato, un bazar del sacro, un tavolo di scambi tra domanda e offerta.
Il gesto di Gesรน lascerร il segno tra gli uomini religiosi del tempio, tanto รจ vero che la sua frase โDistruggete questo tempio in tre giorni e lo farรฒ risorgereโ sarร utilizzata durante il processo per farlo condannare.
Lโequivoco sul quale si gioca questo scontro รจ chiaro: i Giudei pensavano al tempio costruito in 46 anni (che sarร comunque distrutto), mentre Gesรน parlava del tempio del suo corpo, di se stesso.
Nel tempio, ogni giorno, alle 9 del mattino e alle 3 del pomeriggio veniva ucciso un agnello.
Era il culto dato a Dio attraverso le cose. Dio lo si amava offrendogli qualcosa, una preghiera, unโofferta, un sacrificio. (Non รจ forse il rischio che corriamo ancora oggi?).
Gesรน ha troncato questo tipo di rapporto fondato sul sangue degli animali: sarร Lui il nuovo tempio, il vero agnello, lui che morirร proprio alle tre del pomeriggio.
Il gesto di rabbia di Gesรน รจ il segno che ormai รจ finito il tempo di un culto legato ai sacrifici e allโofferta di cose per piacere a Dio.
Non si va piรน al tempio (in chiesa) per ingraziarsi Dio, ma si va per ringraziare Dio.
Dio non lo si ama piรน offrendogli delle cose, dei beni, delle offerte, ma dando se stessi, la propria vita per gli altri.
Per un cristiano, il vero culto non รจ piรน il tempio, ma lโuomo.
Facciamo bene ad andare in chiesa ma non dimentichiamo che il vero culto passa solo attraverso il cambiamento del cuore.
Gesรน ha distrutto lโidea della religione, fondata sul commercio, sui sacrifici da fare per ricevere qualcosa in cambio.
Il Dio di Gesรน Cristo non gradisce offerte, sacrifici e non chiede penitenze o mortificazioni ai suoi figli.
Lโidea che cโรจ dietro questo atteggiamento รจ semplice: noi gli diamo delle cose e Lui ci darร quello che gli chiediamo. Veniamo magari a Messa perchรฉ Lui chissร , magari un giorno si ricordi di noi. Pratichiamo faticosamente qualche fioretto con la speranza che Dio possa ascoltarci. Novene e tridui perchรฉ in cambio ci doni una guarigione, ci faccia un favore. Facciamo opere buone perchรฉ un giorno avremo in premio il Paradiso.
Amici, se vogliamo fare unโofferta, benissimo! Ma non lo facciamo affinchรฉ il โdio-ragioniereโ si segni sulla sua agenda che รจ in debito con noi, ma perchรฉ desideriamo che la nostra comunitร abbia una chiesa agibile, bella e accogliente per tutti!
Ecco, Gesรน si scaglia contro questo mercato, contro questo mercimonio spirituale.
Dio non รจ un despota da corrompere. Concepire Dio in termini di obbligo, premio e castigo รจ stravolgere la fede cristiana.
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La religione dellโepoca aveva insegnato che lโuomo doveva servire Dio. Era un Dio che chiedeva cose, tempo, energie. Gesรน invece annuncia un Dio a servizio degli uomini, che anzichรฉ chiedere togliendo agli uomini, dona, gratuitamente, tutto, persino la vita!
Il Dio di Gesรน Cristo non vuole essere servito, รจ Lui che si mette al servizio.
Abbiamo davvero bisogno di purificare il tempio, cioรจ la nostra immagine di Dio.
Il Dio di Gesรน Cristo non ha bisogno del nostro amore, delle nostre lusinghe, dei nostri sacrifici perchรฉ nulla lo puรฒ rendere piรน grande: รจ Dio!
Dio non รจ in vendita, perchรฉ lโamore non si compra. Se lโamore non รจ gratuito allora semplicemente non รจ amore. Non dimentichiamolo: siamo salvati per grazia, cioรจ gratis, gratuitamente. Non ci sono preghiere, offerte o liturgie che possano comprare il suo amore.
Gesรน ci sta dicendo: โentrate nella logica dellโamore gratuito e non nellโottica pagana di chi pensa che lโamore vada compratoโ.
Lโamore di Dio non si merita, si accoglie. Lโamore di Dio ci precede e ci supera.
Ci ha amati per primo, senza alcun merito e ci ama anche se lo tradiamo.
Il tempo della Quaresima รจ proprio il tempo opportuno per ripulire la nostra immagine deformata di Dio.
Da un Dio da piegare alla mia volontร con sacrifici e preghiere, al volto di un Padre che mi ama e anticipa ogni mio desiderio: questa รจ la conversione piรน urgente.
La bella notizia di questa Domenica?
Lui conosce le nostre ansie, le nostre paure. Conosce il cuore dellโuomo, ci ha fatti cosรฌ, ma oggi ci ricorda che siamo suo tempio, siamo tempio dello Spirito santo.
Siamo noi il tempio di Dio!
Eโ appena uscito il mio nuovo libro: โDio รจ felicitร โ (Ed. Paoline)
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK