Paolo de Martino โ€“ Commento al Vangelo del 20 Aprile 2025

Domenica 20 Aprile 2025 -DOMENICA DI PASQUA โ€“ ยซRISURREZIONE DEL SIGNOREยป - MESSA DEL GIORNO
Commento al brano del Vangelo di: Gv 20,1-9

Data:

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Lโ€™amore รจ piรน forte della morte.

Lโ€™annuncio Pasquale inizia con una corsa.
Maria corse da Simone e dallโ€™altro discepolo, che insieme corrono al sepolcro.
Perchรฉ tutti corrono nel mattino di Pasqua? Perchรฉ tutto ciรฒ che riguarda Gesรน merita la fretta dellโ€™amore.

Insomma la Pasqua ci invita a svegliarci, a correre! Ci invita a risvegliare la nostra fede dalla pigrizia.

L'amore รจ piรน forte della morte. Domenica di Pasqua (anno C)

Se vi chiedessi: โ€œChe cosโ€™รจ la Resurrezione?โ€, sono sicuro che molti di voi mi risponderebbero: โ€œUn morto che poi torna a vivereโ€.
Non รจ vero! Nei vangeli la risurrezione non รจ questo.

La risurrezione riguarda i vivi! Cioรจ Dio ci dona una qualitร  di vita cosรฌ grande capace di superare la morte.
La vita eterna non รจ un premio che avrร  chi si sarร  comportato bene ma un โ€œmodo di vivereโ€ giร  nel presente.
San Paolo dirร : โ€œNon sono piรน io che vivo, รจ Cristo che vive in meโ€.

La resurrezione riguarda i vivi, e meno male, perchรฉ se riguardasse solo i morti, noi che ce ne faremo di questa festa?
Sono io che devo risorgere, adesso, da vivo.

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Se siamo qui รจ perchรฉ tutto ha avuto inizio da quella corsa. Dal sepolcro al cenacolo.
Eโ€™ la corsa di Maria di Mร gdala che corre al cenacolo perchรฉ deve andare dai discepoli.
Deve raccontare quello che ha visto.
Ancora non sa che il suo annuncio cambierร  per sempre il corso della storia.

E poi sempre di corsa dal cenacolo al sepolcro.
Me li immagino Pietro e Giovanni correre sotto il peso della paura, della delusione, del rimorso.
In fondo lโ€™ultima volta che erano stati con il Signore non era andata proprio bene.

Pietro, pochi giorni prima, presuntuosamente aveva detto che avrebbe dato la vita per il Signore,
ma era bastata la domanda di una semplice serva per farlo ritornare a piรน miti consigli.
Per tre volte aveva dovuto ammettere di non conoscere il maestro e forse aveva detto la veritร .
Ancora non lo conosceva.

Insieme a Pietro corre Giovanni, il discepolo amato, il discepolo che chinรฒ il capo sul cuore del Signore nellโ€™ultima cena.
Giovanni, (piรน giovane!) arriva prima di Pietro ma lo fa entrare per primo.

Il mattino di Pasqua ci regala una bellissima immagine della Chiesa: siamo quelli che sanno aspettarsi, perchรฉ abbiamo ritmi diversi.
La fede nel Risorto รจ unโ€™esperienza che si consuma insieme, mai da soli.
รˆ una corsa dove qualcuno arriva prima ma ha la pazienza di aspettare lโ€™altro.

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Il cuore (Giovanni) arriva sempre prima dellโ€™autoritร  (Pietro) ma sa rispettarla, attenderla.
Giovanni entrรฒ e vide i teli posati lร  e credette.
Giovanni ha lโ€™intelligenza del cuore.

Un detto medievale afferma: โ€œI sapienti camminano, i giusti corrono, solo gli innamorati volanoโ€,
Anche Pietro, che era entrato prima, vide ma non credette.

Giovanni crede perchรฉ i segni parlano solo a un cuore che sa leggerli.
Giovanni รจ il discepolo amato proprio perchรฉ ha dato il primato allโ€™amore non ai calcoli.

La fede non รจ evidente. La croce, il dolore lo รจ.
La risurrezione รจ questione di fede.
Marco addirittura termina il suo Vangelo senza nemmeno raccontare le apparizioni.

La fede, non รจ un ragionamento, nasce dagli occhi aperti sulla realtร  che ti sta davanti.
La fede รจ la costatazione di una realtร  che ti sta davanti e che solo lโ€™occhio attento di chi guarda puรฒ rendersi conto.

Per credere non cโ€™รจ bisogno di un segno inconfutabile.
Basta guardare ciรฒ che abbiamo davanti ai nostri occhi, che apparentemente sono lรฌ per caso.

Credere non significa comprendere tutto, ma credere che in tutto, anche in ciรฒ che non si comprende, esiste un senso.
Avere fede significa fidarsi che cโ€™รจ un senso dietro tutte le cose,
specie in quelle incomprensibili alla nostra mente, al nostro cuore e al nostro dolore.

Gesรน non ha spiegato il dolore, non ha spiegato la croce, รจ risorto!
Gesรน ha prediletto un fatto ad un fine ragionamento perchรฉ noi crediamo ai fatti, che un giorno forse sapremo anche raccontare.

Il primo segno di Pasqua รจ un corpo assente, un sepolcro vuoto.
Nella storia dellโ€™umanitร  manca un corpo alla contabilitร  degli uccisi.

In molti, sono certo, รจ affiorata questa domanda: Perchรฉ Cristo รจ risorto?
Dio lโ€™ha risuscitato perchรฉ fosse chiaro che lโ€™amore รจ piรน forte della morte,
che una vita come quella di Gesรน di Nazareth non poteva andare perduta.

Una vita giocata sullโ€™amore non puรฒ conoscere la morte perchรฉ, come dice il cantico dei cantici
ยซForte come la morte รจ lโ€™amoreยป.
Il vero nemico della morte รจ lโ€™amore!

Non a caso, al mattino di Pasqua, si erano recati alla tomba quelli che avevano fatto esperienza dellโ€™amore di Gesรน:
le donne, la Maddalena, il discepolo amato.
Saranno loro, che si erano sentiti amati, che per primi capiranno che lโ€™amore vince la morte.

E adesso? Adesso avremo cinquanta giorni per accrescere la nostra fede.
Quaranta giorni dura la quaresima, cinquanta il tempo di Pasqua.

Eh siโ€ฆi discepoli faticheranno non poco a credere nella risurrezione, proprio come noi.
Eโ€™ facile in fondo sentirci vicino al crocifisso, sentirci vicino a una persona che soffre,
perchรฉ ognuno di noi ha fatto esperienza della sofferenza, della morte di una persona con la quale ha intessuto un pezzo di vita.

Eโ€™ piรน facile accompagnare Gesรน nella via del dolore che nella via della gioia
perchรฉ la gioia, la felicitร  รจ una scelta! Il dolore lo subiamo, lo accettiamo.
Gioire, invece, ha a che fare con la volontร .

Molti cristiani amano talmente il loro dolore,
sono talmente affezionati alla sofferenza che non si accorgono che Gesรน รจ risorto.

Allora coraggio, amici, il Signore รจ risorto! Questo รจ il grande annuncio!
Siamo discepoli di un Dio vivo
e come sarebbe bello se questa gioia (almeno un poโ€™โ€ฆ) riempisse davvero le nostre liturgie, i nostri incontri.

Il Signore รจ risorto proprio per tutti!

Eโ€™ risorto per chi si sente abbandonato da tutti,
per chi non riesce a riprendere tra le mani la sua vita,
per chi da anni si prendi cura di suo figlio malato.

Eโ€™ risorto per chi dopo mesi di tentennamenti ha preso una decisione importante,
per chi fa Pasqua lontano dalla famiglia e per chi una famiglia non ce lโ€™ha piรน.

Eโ€™ risorto per chi non cerca mai Dio e oggi รจ qui davanti a Lui,
perchรฉ non sa che Gesรน รจ vivo e non si scorderร  mai di lui.

Il Signore รจ Risorto proprio per dirci che, di fronte a chi decide di โ€œamareโ€,
non cโ€™รจ morte che tenga, non cโ€™รจ tomba che chiuda, non cโ€™รจ macigno che non rotoli via.

La bella notizia di Pasqua? Noi tutti siamo qui, sulla terra, per fare cose che meritano di non morire.
Tutto ciรฒ che vivremo nellโ€™amore non andrร  perduto.

Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK

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