Chi sono io per te?
Siamo alla svolta nel vangelo di Marco. Eโ il capitolo ottavo, il centro del suo vangelo composto di sedici capitoli.
La prima parte del ministero di Gesรน era stata una grande delusione. I farisei e gli scribi in fondo si opponevano. Il popolo lo cercava semplicemente per vedere i segni miracolosi. I discepoli non ne parliamo.
Cesarea
I Dodici hanno tra le mani una grande carriera.
Immagino la scena: mentre camminano, si animano, discutono. Gesรน, li ascolta magari sorridendo. Poi, ecco la domanda che nessuno si aspetta: ยซLa gente chi dice che io sia?ยป.
A Gesรน ovviamente non interessa fare unโindagine. Non ci troviamo dinanzi al primo questionario della storia. Vuole portare Pietro e gli altri per mano a conoscere la loro risposta personale.
Ci si aspettava che qualcuno ritornasse da molto lontano, qualcuno dei personaggi biblici. A Gesรน non interessa la risposta della folla, infatti, non replica neppure.
Interessanti le risposte di allora e di oggi. La folla ripete nomi di personaggi morti!
Elia, i profeti, Giovanni il Battista. Tutti personaggi scomparsi in circostanze misteriose, il cui cadavere non รจ stato piรน ritrovato e che secondo la tradizione sarebbero ritornati sulla terra in prossimitร degli ultimi tempi.
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Marco ci sta da dicendo che la fede rischia di essere il racconto di unโesperienza con una persona morta. Quando parliamo di Gesรน di Nazareth, corriamo il serio rischio di ricordare โla buonโanimaโ, un personaggio, carismatico per caritร , ma vissuto duemila anni fa che non ha molto da dire alla mia vita qui, oggi. La dicotomia tra fede e vita nasce qui.
Per la folla, Gesรน pare fosse un morto ma la relazione con un morto non sarร mai in grado di trasformare unโesistenza.
Tu
Non possiamo essere discepoli per abitudine, con stanchezza.
Per molti la celebrazione eucaristica รจ prassi, costume, consuetudine.
Oggi molte chiese si svuotano ma la vera domanda da porci non รจ perchรฉ si svuotano ma di cosa le avevamo riempite! Stiamo finalmente passando da un cristianesimo sociologico, per convenzione a un cristianesimo di convinzione.
Per secoli abbiamo ridotto la scelta educativa religiosa a unโabitudine, a un โsi deveโ, a un โsi รจ sempre fatto cosรฌโ.
Il rischio di una fede acritica, senza convinzione, il maestro lo vede anche nei suoi apostoli.
Gesรน allora pone la domanda in maniera diretta, a bruciapelo.
Agli apostoli, a Pietro (e a noi!) chiede: ยซMa voi chi dite che io sia?ยป.
A me, a te che stai leggendo Gesรน cosa ti provoca?
I discepoli avevano assistito ai miracoli di Gesรน. Adesso, come a scuola dopo una spiegazione, il Maestro verifica: โVediamo cosโhanno capitoโฆโ.
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Maโฆ
La domanda inizia con un ยซmaยป. Pietro e gli altri sono invitati ad andare oltre.
Il discepolo non si accontenta di una fede per tradizione, โper sentito direโ.
Nessuno ama una persona โper sentito direโ.
Gesรน non cerca definizioni, cerca persone. Cosa ti รจ successo quando lo hai incontrato?
Assomiglia alle domande che si fanno gli innamoratiโฆTi ricordi il giorno che lo hai incontrato per la prima volta? Ricordi il giorno del compleanno, dellโanniversario di fidanzamento, di matrimonio; ricordi il giorno del Battesimo? Quando hai ricevuto la prima comunione? Il giorno della cresima?
Risposta
Il rischio รจ di avere la risposta confezionata: โGesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dioโ. Affermazione โcorrettaโ, ma lontana dal cuore! Gesรน non ha bisogno dellโopinione di Pietro. Vuole sapere se Pietro รจ innamorato. Alla fine non a caso gli chiederร semplicemente: ยซMi ami?ยป perchรฉ il nostro cuore, amici, puรฒ essere la casa di Dio o il suo sepolcro.
ยซTu sei il Cristoยป. Ecco la risposta. Apparentemente รจ la professione di fede piรน bella che ci si potesse attendere dal capo degli apostoli.
Eโ teologicamente perfetta anche se incompleta. Cristo รจ la traduzione greca del termine Messia, con cui gli ebrei designavano il misterioso liberatore di Israele annunciato dai profeti. Gesรน perรฒ non รจ soltanto il Messia: รจ soprattutto il Figlio di Dio!
Sarร il centurione a dare la risposta completa sotto la croce!
Amara realtร : possiamo frequentare il Signore tutta la vita senza riconoscerlo.
Per questo Gesรน: ยซImpose loro severamente di non parlare questo di luiยป.
โCaro Pietroโ, avrร pensato Gesรน, โtienitela per te questa risposta. Non dire a nessuno questa sciocchezza. Il tuo รจ un parlare demoniaco. Non รจ arrivato il Messia come tu lo intendi. Non รจ il Messia che divide buoni e cattivi, ebrei e non ebreiโ.
Onnipotente
Davanti allโincomprensione di Pietro, Gesรน mostra ciรฒ che significa essere Cristo: donarsi fino alla fine! Noi e Pietro allora ci chiediamo: ma come? E il Dio onnipotente che puรฒ tutto? Ai discepoli di ieri e di oggi, un Dio debole, sofferente e mortale, proprio non va giรน. Amici, Dio รจ Amore per cui รจ onnipotente solo nellโamore! Sarร sulla croce che mostrerร la sua onnipotenza.
Ecco allora che Pietro esprime apertamente il suo dissenso: ยซlo prese in disparte e si mise a rimproverarloยป.
Pietro vive qui il momento della presunzione. Rimprovera Dio. Eโ cosรฌ sicuro da illuminare Gesรน sul futuro che lo attende. Pietro gli dร dei suggerimenti su come dovrebbe comportarsi per essere veramente il Cristo. Non รจ questo, spesso, lโatteggiamento di fondo della nostra preghiera? Un ricordare a Dio come ci si deve comportare da Dio?
In fondo suggeriamo a Dio cosa deve fareโฆ
il Signore lascia uscire dalle sue labbra un rimprovero che non aveva mai rivolto a nessuno, neppure al peggiore dei peccatori: ยซVaโ dietro a me, Satana!ยป.
Povero Pietro, ci sarร rimasto male? Chissร , ma tra persone che si amano, funziona cosรฌ, bisogna avere il coraggio di dirsi la veritร , anche se fa male.
Gesรน ora รจ pronto! Porterร i tre apostoli piรน riottosi (Pietro, Giacomo e Giovanni) sul monte per la trasfigurazione, anticipazione della sua futura risurrezione.
La bella notizia di questa Domenica? Con la sua domanda (โMa voi, chi dite che io sia?โ) e il suo invito ( โSe qualcuno vuole venire dietro a meโฆโ ), Gesรน ci fa intravedere che รจ possibile cambiare. Bisogna solo volerlo con tutto il cuore, allentare la presa su se stessi e allenare lo sguardo per non perdere di vista i passi del Maestro.
Eโ uscito il mio nuovo libro: โDio รจ felicitร โ (Ed. Paoline)
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK