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Paolo de Martino – Commento al Vangelo del 13 Ottobre 2024

Domenica 13 Ottobre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 10, 17-30

Dio รจ libertร , gioia, pienezza.

Il vangelo racconta di un uomo, ricco, senza nome, (i ricchi nel vangelo non hanno mai il nome) perchรฉ compensa con la ricchezza la mancanza dโ€™identitร . Matteo aggiungerร  che era giovane, Luca ricorderร  che era un notabile.
Sente che qualcosa gli manca. Corre incontro a Gesรน perchรฉ avverte un vuoto dentro di sรฉ.
Abbiamo un poโ€™ tutti lโ€™esigenza di riempirci di cose, dโ€™impegni, di soldi per non sentire la sofferenza, lโ€™inquietudine, che alberga nei nostri cuori.

Questโ€™uomo desidera sapere, imparare (si mette in ginocchio!). Insomma, le intenzioni erano buone. ยซMaestro buono, che cosa devo fare per avere in ereditร  la vita eterna?ยป. Tradotto: cosa devo fare per essere felice?
Gesรน gli fa una prima proposta: โ€œOsserva i comandamentiโ€.
Lโ€™uomo li aveva osservati fin da piccolo. Cosa cโ€™รจ di meglio del dovere compiuto? รˆ sincero, vuole davvero colmare la sua sete di vita. รˆ andato da Gesรน perchรฉ cerca realmente qualcosa di piรน; si vede che gli altri maestri non lโ€™hanno convinto.

Noi amiamo quelle assenze che ci fanno vivere, diceva Rilke. Noi viviamo di assenze, di ciรฒ che ancora manca.
Eppure allโ€™uomo non basta. Allora Gesรน lo fissa e lo ama, dice Marco.
Perchรฉ lo ama Gesรน? Perchรฉ questโ€™uomo voleva andare oltre la norma. Era piรน che โ€œreligiosoโ€ ma lui cercava la Vita. Gesรน gli mostra ciรฒ che puรฒ essere, ciรฒ che ha dentro. Ecco la proposta: ยซVa, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!ยป

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Non basta osservare i comandamenti. Gli chiede di guardare in fondo al cuore e di interrogarsi su chi o che cosa occupa il primo posto.
Gesรน prende di mira ogni attaccamento: soldi, le tradizioni, le nostre idee. Lโ€™attaccamento รจ credere che quella cosa ci farร  felici.
Lโ€™uomo รจ spaventato adesso, il suo volto si oscura. Cercava un maestro buono, cercava buoni consigli per vivere ma ha trovato una persona da seguire. Era arrivato correndo, se ne va camminando. Lโ€™uomo si rende conto che ci vuole coraggio, troppo.

รˆ triste perchรฉ comprende che per tutta la vita resterร  osservante e triste. Ne conosco di cristiani onesti e infelici. Osservano i comandamenti, vanno a messa tutte le domeniche, magari partecipano anche a qualche catechesi ma non hanno la gioia. Per questi cristiani รจ quasi tutto proibito, il resto รจ obbligatorio. Tutta la vita scorre tra le categorie del premio o del castigo.
Sono persone tristi perchรฉ non hanno scoperto il tesoro, quello vero, quello promesso da Gesรน. Tristi perchรฉ si trovano in mano solo sabbia e fango.

A questโ€™uomo manca una decisione che dia valore alla vita. Per essere felici non basta solo tenere in ordine la propria vita. Per essere felici serve uno scopo, un motivo per cui valga la pena vivere, un motivo per cui si darebbe via tutto.
Noi cerchiamo la felicitร  nel possesso perchรฉ ci dร  sicurezza, invece รจ proprio il possesso il motivo che ci rende infelici. Le persone felici sono quelle che hanno scoperto la bellezza del dono di sรฉ e hanno lasciato tutto ciรฒ che pensavano essere la loro ricchezza.

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Questโ€™uomo, in fondo, si รจ accontentato, ha detto โ€œnoโ€ a sรฉ stesso. Poteva vivere volando ad alta quota, si รจ accontentato di razzolare. Poteva vivere alla grande, per paura ha scelto di vivere mediocremente. Ecco cosa rende triste un uomo: rinuncia, per paura, a ciรฒ che potrebbe diventare, al sogno di Dio su di lui.

Ieri come oggi, alcuni uomini credono che tramite buone azioni, preghiere, una vita irreprensibile si garantiscono il regno di Dio. A questi Gesรน dice: โ€œNon solo cosรฌ รจ difficile ma รจ piรน facile che un cammello passi per la cruna di un agoโ€.
A dire il vero, che un cammello passi per la cruna di un ago รจ impossibile (altro che difficile). Non รจ possibile conquistarsi il Regno. Gesรน sembra dire: โ€œAmico, il regno di Dio non dipende da te, non lo puoi conquistareโ€. Il Regno รจ un suo dono, รจ gratis! I nostri meriti, le nostre buone azioni non ci garantiscono nulla.

Gesรน chiede a questโ€™uomo e a noi un distacco e un capovolgimento.
Distacco per essere leggeri, liberi da zavorre che riempiono la vita dโ€™inutilitร . Non mettiamo la nostra speranza nelle cose. La vita ha senso per il bene che si sceglie non per i beni che si possiedono.
Capovolgimento per entrare nella Sua logica: il tesoro (giร  ora!) cresce man mano che si dona. Ecco il centuplo promesso ai discepoli che hanno lasciato tutto per Lui. Cento volte tanto giร  ora, dice Gesรน.

โ€œCoraggioโ€, sembra dirci Gesรน, โ€œvivete leggeri, mettete ordine nel cuore, stabilite prioritร , scegliete meโ€.
La storia sembra finire male. Alla fine perรฒ, ecco una luce di speranza sulle labbra di Gesรน: tutto รจ possibile presso Dio.

Pietro avanza una richiesta allโ€™apparenza meschina: Cosa si guadagna? Perchรฉ dobbiamo farlo? In realtร  dietro questโ€™apparente crudezza si nasconde una concretezza che dovremmo sempre avere presente: la fede o รจ un guadagno o non serve a nulla.
Il guadagno della fede? La centuplicazione della vita stessa, una vita nella quale prevale il gusto delle cose perchรฉ quando smetti di possedere case, fratelli, sorelle eccโ€ฆ. cominci a godere in modo nuovo di ognuna di queste cose.

A tutto questo si aggiunge la vita eterna, cioรจ la vita dellโ€™Eterno, la vita nella sua interezza.
La vita eterna non รจ semplicemente la vita futura come la puรฒ pensare qualsiasi uomo appartenente ad altre religioni. La vita eterna รจ Gesรน stesso.
La vita eterna non รจ una promessa per il futuro, ma il presente! Chi crede (cioรจ vive come Lui) ha la vita eterna, ora, adesso! La โ€œvita eternaโ€ non รจ la โ€œvita dopo la morteโ€, ma la โ€œvita dellโ€™Eternoโ€, una vita compiuta, realizzata. La risurrezione riguarda i vivi! Cioรจ Dio ci dona una qualitร  di vita cosรฌ grande capace di superare la morte.

La vita eterna non รจ un premio che avrร  chi si sarร  comportato bene ma un โ€œmodo di vivereโ€ giร  nel presente. Lโ€™eternitร  รจ giร  iniziata.

Allora se un cristiano lascia qualcosa, รจ solo per un meglio.
Perdere di vista questo meglio significa consegnarsi a una narrazione che vede il cristianesimo inseguire sacrifici e penitenze facendo crescere solo frustrazione, non felicitร .
E questo lo si comprende anche senza pensare al cristianesimo. Se viviamo la fede solo come sacrificio, quale felicitร  possiamo trasmettere?

La passione di Dio, allora, รจ moltiplicare per cento quel poco che abbiamo, quel nulla che siamo e riempirci la vita di affetti. Ecco perchรฉ seguire il Signore, รจ il migliore affare della nostra vita.

La bella notizia di questa domenica? Dio รจ gioia, libertร  e pienezza. Siamo chiamati a rinunciare ma solo di ciรฒ che รจ zavorra che impedisce il volo.
Lasciamo qualcosa per avere tutto.

Eโ€™ uscito il mio nuovo libro: โ€œDio รจ felicitร โ€ (Ed. Paoline)

Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK

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