Lo spettacolo dellโAmore
Siamo giunti al nucleo essenziale del messaggio evangelico: la passione e la morte di Gesรน. In fondo, i vangeli possono essere considerati, come affermava M. Kรคhler, ยซracconti della passione con unโampia premessaยป. Il resoconto della passione secondo Luca rappresenta lโepilogo del lungo viaggio di Gesรน, iniziato in Galilea e culminato a Gerusalemme.
Continua dopo il video.
Nel Vangelo di Luca, il racconto della passione assume toni meno drammatici rispetto agli altri evangelisti: perde la sua asprezza e lโaspetto scandaloso, per diventare un cammino sofferto ma necessario, da affrontare con pace interiore e fiducia. Luca attenua gli elementi piรน duri: i discepoli non fuggono nel momento della prova, ma si addormentano una sola volta per il dolore; un angelo consola Gesรน nel Getsemani; non vi รจ menzione di falsi testimoni; Pilato tenta ripetutamente di assolverlo, riconoscendone lโinnocenza; il dolore delle donne viene sottolineato; il popolo รจ commosso, e persino uno dei due malfattori mostra bontร .
ร proprio Luca a riportare un gesto unico durante la passione: Gesรน, pur arrestato, guarisce lโorecchio del servo ferito, un segno vivo della sua misericordia, che non viene meno nemmeno nel momento della cattura. In questo vangelo, Gesรน resta profondamente attento agli altri, capace di compassione, perdono e comprensione, anche verso i suoi persecutori.
Fermiamoci allora a contemplare quello che Luca chiama lo โspettacolo della croceโ: lo spettacolo dellโamore. Entriamo in punta di piedi nelle sue ultime ore, cariche di silenzio, timore, dolore e tradimento. Sono i giorni della sofferenza di Gesรน di Nazareth. Gli uomini riusciranno a cogliere il senso di questo sacrificio? O il Figlio di Dio finirร per essere solo uno tra tanti crocifissi dimenticati? Gesรน non subisce la morte: la abbraccia liberamente, gioca la sua ultima possibilitร , offrendo se stesso, fino in fondo โ persino nella morte โ come espressione suprema dellโamore di Dio.
- Pubblicitร -
Contraddizione
Nella Passione รจ raccontata una contraddizione. La folla che accoglie Gesรน in maniera trionfale, entusiasta, che grida ยซBenedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel piรน alto dei cieli!ยป (Lc 19,37) รจ la stessa che qualche giorno dopo grida, ยซcrocifiggilo!ยป. Perchรฉ raccontiamo questa contraddizione? Perchรฉ la Passione รจ animata da contraddizioni. Pietro dice di essere disposto a sacrificare la vita per il Signore, ma crollerร davanti alla domanda di una semplice serva. E i discepoli? Sono stati con lui notte e giorno per tre anni, ma nel momento piรน doloroso del Maestro si addormentano o scappano. Per non parlare di Giuda, uno dei dodici.
Amico lettore, quando leggi i racconti della passione, non ci sono buoni e cattivi, ci siamo noi, con le nostre luci e le nostre ombre. Siamo noi i discepoli che scegliamo di stare dalla sua parte ma che a volte, sul piรน bello, scappiamo, tradiamo, e magari dโaccordo con il Pilato di turno crocifiggiamo Gesรน fuori da Gerusalemme, cioรจ lo mettiamo fuori dalla nostra esistenza. Solo se abbracciamo questa contraddizione, possiamo vivere bene la Pasqua, perchรฉ la celebrazione della Passione รจ la celebrazione di un grande fallimento, diventato poi una grande vittoria. Se accettiamo di essere contraddittori, falliti, allora possiamo dire da che parte vogliamo stare. Questa รจ stata la storia dei discepoli, perchรฉ questa รจ la storia di ogni discepolo.
Spettacolo
Eโ uno spettacolo, dice Luca. ยซCosรฌ pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacoloยป. Sรฌ, lo spettacolo dellโamore, della passione di Dio per lโuomo. Il corpo straziato di Gesรน di Nazareth รจ la trascrizione autentica del volto di Dio. Prima di andare avanti, amico lettore, ti chiedo: davvero vuoi un Dio cosรฌ? Un Dio che non risolve i problemi, che lava con cura i piedi sporchi di chi lo sta per tradire, che non elimina il dolore ma lo condivide, che non ci salva โdallaโ sofferenza ma โnellaโ sofferenza, che non ci salva โdallaโ morte ma โnellaโ morte, che muore solo come un cane. Sicuro di volere un Dio cosรฌ?
Le guarigioni, lโaver sfamato cinquemila persone, i miracoli non hanno evitato la condanna a morte. Si alza sempre il tiro con Dio, si alza sempre la posta. Gesรน, sale al calvario in mezzo alla folla distratta di Gerusalemme. Immagino il suo volto ricoperto di sangue che cerca di intravedere, sotto la corona di spine, qualcuno dei suoi dodici amici. Niente da fare. Troppa paura. E poi si aspettavano altro, una rivelazione potente, e inveceโฆ Non avevano compreso che Dio รจ onnipotente solo nellโamore.
Gesรน non ce la fa piรน. Lโignaro Simone di Cirene รจ caricato della croce. Ci siamo, il corteo รจ arrivato sul luogo detto Cranio. A terra, gli sono conficcati chiodi lunghi venti centimetri, ai polsi e ai piedi: su quel legno termina la storia di Gesรน di Nazareth. Satana torna per unโultima provocazione: ยซNon sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!ยป. Lui resta lรฌ perchรฉ la croce รจ la rivelazione definitiva della natura dellโAmore, di come funziona, di come si comporta.
- Pubblicitร -
La croce รจ lรฌ a ricordarci che Dio รจ intervenuto (e continua a farlo ogni istante) nel male immergendosi fino in fondo, prendendolo su di sรฉ, portandone tutte le conseguenze. Lโultima parola รจ per il Padre: ยซPadre, nelle tue mani consegno il mio spiritoยป e poi il silenzio.
โForse doveva andare cosรฌโ, avranno pensato i discepoli: il forte vince, il debole perde. Con la chiusura del sepolcro sono seppellite anche le speranze che Gesรน aveva acceso nei loro cuori. I discepoli ancora non sanno che quel silenzio รจ quello prima della gioia, perchรฉ lโAmore non puรฒ marcire in un sepolcro.
Amore
Non รจ la sofferenza di Cristo che ci ha redento dal male, ma il suo amore, un amore giunto a dare la vita, fino alla morte di croce. Davanti al crocifisso non esclamiamo โquanto ha soffertoโ ma โquanto ci ha amatoโ. Come scrive san Paolo ai Galati, Cristo ยซmi ha amato e ha dato se stesso per meยป (Gal 2,20). La croce non รจ il segno della sofferenza di Dio, ma del suo amore.
ร il segno della passione, della โsuaโ passione per noi.
Atteggiamenti
In questa settimana santa, ti propongo due atteggiamenti da tenere, amico lettore.
Il primo: siediti e ammira questo spettacolo dandoti del tempo. Fermati e contempla. In Quaresima siamo noi i protagonisti (preghiere, sacrifici, penitenze), nella Passione il protagonista รจ Lui. Nella vita spesso ci chiediamo cosa possiamo fare per Dio, nella Passione contempliamo attoniti cosa Dio ha fatto per noi. Mettiti da parte e ripercorri gli ultimi istanti della vita del rabbi di Nazareth.
Il secondo: prova a vedere se ci sei nello spettacolo della Passione. Uno spettacolo รจ fatto di attori protagonisti, di comparse, io credo che ci siamo tutti. E tu? Che personaggio sei? Magari, in questo periodo, ti riconosci negli apostoli paurosi, in Giuda o in Pietro, nel centurione, nelle donne sotto la croceโฆ Fermati a contemplare in silenzio e vedrai che ci sei, ci siamo davvero tutti.
Unโultima avvertenza: se al racconto della Passione ti avvicini per โcapireโ, ti scivolerร addosso inutilmente. Se desideri che incida sulla tua esistenza, permetti che scriva sul tuo corpo. Siamo stati amati con il corpo, e con il corpo dobbiamo amare.
La bella notizia di questa domenica? Gesรน sceglie di morire per amore, per essere con me e come me, perchรฉ io possa essere con Lui e come Lui.
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK