Dio ha fede in noi
Quaranta giorni dopo Pasqua celebriamo lโAscensione di Gesรน in attesa della Pentecoste.
Fino al V secolo vi era unโunica festa perchรฉ fu un unico evento. Gesรน รจ morto e risorto, รจ istantaneamente salito al cielo e rimane in mezzo a noi con lo Spirito Santo. Queste tre feste sono tre sfaccettature dellโunico evento della Risurrezione.
Ogni anno sorge sempre la stessa domanda: non poteva restare? Perchรฉ se ne รจ andato? Non poteva restare in mezzo a noi da risorto? Non sarebbe stato piรน bello?
No amici e meno male! Solo cosรฌ oggi possiamo festeggiare la presenza eterna di Cristo in mezzo a noi.
Gesรน aveva bisogno di liberarsi del tempo e dello spazio per poter essere definitivamente presente in ogni angolo del mondo contemporaneamente e per sempre.
Questa modalitร รจ la possibilitร che ogni essere umano ha di poter dire: posso incontrare il risorto.
Da quel giorno in Dio cโรจ un uomo: Gesรน di Nazareth.
Da quellโistante nessuno puรฒ piรน dire: โDio non conosci la sofferenzaโ oppure: โChe cโentra Dio con la mia vita?โ. Nessuno puรฒ dire: โDio non conosci la fatica del lavoro!โ e neppureโฆ โDio non conosci la morteโ. Da quel giorno Dio sa. Da quel giorno nulla, eccetto il peccato, รจ estraneo a Dio.
ยซSolo il cristianesimo ha osato situare un corpo dโuomo nella profonditร di Dioยป (R. Guardini).
Che bello! Gesรน quando รจ ritornato al Padre si portato dietro tutta la nostra umanitร !
Sotto lo sguardo del Padre, da allora, ci sono le nostre gioie, i nostri dolori.
Insomma, niente di ciรฒ che ci rende umani adesso รจ sconosciuto a Dio!
Tutti adesso possiamo fare esperienza di Dio perchรฉ Lui vive in noi.
Oggi celebriamo due partenze: Gesรน va verso il Padre e gli apostoli sono invitati ad andare verso il mondo per annunciare la bella notizia di un Padre che ci ama gratuitamente alla follia. Eโ la prima Chiesa in uscita.
โAndate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creaturaโ (Mc 16,15).
Ad ogni creatura. Tutta la creazione ha bisogno di buone notizie e di questi tempi di quante โbuone notizieโ abbiamo bisogno.
Oggi anche noi riceviamo questa consegna. Cosa dobbiamo fare? Solo e semplicemente annunciare questa bella notizia. Niente altro.
Gesรน non dice; organizzate feste, fate manifestazioni, occupate posti di rilievo nella societร . Semplicemente: annunciate il vangelo! Non annunciate una cultura, una teologia o una ideologia, solo il Vangelo. Gesรน chiede di continuare quel ministero della Parola che aveva formato la sua principale attivitร .
Lo so cosa state pensando: รจ possibile cambiare il mondo con la parola? Per noi ammalati di efficientismo, sembra roba da ingenui. Eppure non cโรจ nulla di piรน forte della parola perchรฉ si rivolge allโintelligenza e alla libertร dellโuomo.
A noi, per quanto sgangherati, il Signore affida il Vangelo, come tesoro custodito in fragili vasi di creta. Quando annunciamo il Vangelo, diciamo parole infinitamente grandi perchรฉ hanno sapore dโeternitร .
E Gesรน assicura che ce la faremo a trasmettere la Parola anche se le difficoltร ci sembreranno insormontabili. Comโรจ possibile? Lโultimo versetto รจ la fonte della nostra certezza: โil Signore operava insieme con loroโ.
Mi capita spesso di sentire persone che esclamano: โMa io da solo, con le mie forze non ce la posso fareโ. Questa frase, per un cristiano, รจ senza senso. Noi non siamo mai soli con le nostre forze. Con me ci sarร sempre la forza di Dio, che sarร la forza della mia forza.
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Come farei altrimenti ad operare prodigi come รจ assicurato da Gesรน a quelli che credono?
Gesรน risorto รจ riconosciuto nellโopera dei suoi discepoli attraverso dei segni, segni da leggere in chiave spirituale.
Sono segni che accompagnano ogni credente e il primo segno รจ la vita che guarisce. Possiamo essere certi che la nostra fede รจ autentica se da speranza, se conforta la vita e fa fiorire sorrisi intorno a noi. E il prodigio sta in una parola: il Signore opera insieme.
Il Signore opera con te quando offri un bicchiere dโacqua, quando accudisci un ammalato, quando aiuti un povero, quando offri una parola di confortoโฆ
Siamo chiamati ad essere testimoni del Vangelo, narratori credibili di un incontro che ha cambiato la nostra vita (o almeno cosรฌ dovrebbe essere). Se non lo riusciamo a fare forse รจ perchรฉ non ci ha davvero stravolto la vita.
La chiamata ad evangelizzare non รจ un optional del cristianesimo o qualcosa riservato a Vescovi, preti e diaconi. Eโ un elemento essenziale della vita di un discepolo.
Lasciamo che lo Spirito ci guidi in mare aperto per essere testimoni di un amore che diciamo di averci ribaltato la vita.
Ma lโAscensione รจ anche la condizione affinchรฉ possa accadere il dono dello Spirito.
Gesรน si fa assente proprio perchรฉ possa entrare in scena lo Spirito. A noi, siamo sinceri, lโesperienza di unโassenza non piace perchรฉ ci fa sentire soli, ci provoca inquietudine. Noi siamo sempre a caccia di presenze, di certezze.
Gesรน ci da una certezza ma su un altro piano. Gesรน ci dona la certezza dellโ โessereโ.
Ci dice chi siamo e se sappiamo chi siamo, non abbiamo bisogno di avere altre certezze.
Eโ quando smarriamo chi siamo che vogliamo continuamente certezze. Solo quando perdiamo le nostre certezze siamo nella condizione ideale di aprirci allo Spirito.
LโAscensione, insomma, prepara lโarrivo di qualcun altro (lo Spirito Santo), una presenza diversa. In fondo lโAmore funziona cosรฌ: chi ama รจ disposto a fare un passo indietro affinchรฉ lโaltro diventi protagonista della sua vita, emerga con la sua diversitร e la sua specificitร .
LโAscensione รจ il passo indietro di qualcuno che ci ama, un passo indietro necessario perchรฉ la Pentecoste possa davvero accadere dentro la nostra vita.
La bella notizia di questa domenica? Dio ha fiducia in noi e sa che riusciremo a portare speranza ad ogni vita che incontreremo.
Eโ appena uscito il mio nuovo libro: โDio รจ felicitร โ (Ed. Paoline)
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK