HomeVangelo della DomenicaPaolo Curtaz - Commento al Vangelo di domenica 31 Dicembre 2023

Paolo Curtaz โ€“ Commento al Vangelo di domenica 31 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 2, 22-40

Datti pace: sei amato

Pace in terra agli uomini che Dio ama!

Dio ama gli uomini, e porta loro la pace.

Questo รจ il messaggio ricevuto dai pastori, i senza-dimora, i senza-speranza, i senza-dignitร .

Datti pace, sei amato. 

Questo il messaggio forte e chiaro che mi giunge in questo Natale cosรฌ stanco, claudicante, violento. Ma autentico come non mai. Cosรฌ drammaticamente simile a quello che deve avere vissuto il Signore Gesรน in quel suo primo, intenso, stordente Natale.

Niente cenone per lui, o parenti a vegliare e sostenere la sposa-adolescente, o fratelli a guardare le spalle alla coppia. Niente del genere.

E la prospettiva di un futuro incerto, di un Imperatore che obbliga a spostarsi, di un re-vassallo folle e infanticida. Allโ€™orizzonte giร  si staglia lโ€™Egitto, la madre di tutte le disgrazie di Israele, il luogo in cui Dio dovrร  rifugiarsi per fuggire dalla furia di Erode.

No dai, nemmeno quel Natale รจ stato granchรฉ, diciamolo chiaramente.

Eppure questo รจ un giorno straordinario. 

Dio รจ entrato nella Storia, non lโ€™ha solo ispirata, indirizzata, assistita. 

Vi entra. Si fa uomo, cioรจ accessibile, incontrabile. รˆ il Dio con noi.

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Questo celebriamo in questi otto giorni.

Datti pace: sei amato. Da sempre.

E quel Dio consegnato alla nostra indifferenza, quel Dio intirizzito che si lascia avvolgere dal caldo abbraccio della madre รจ la misura di quel amore donato, disarmato, osteso.

Santa famiglia

Ma ci vuole una buona dose di follia, nel proporre in questa domenica fra Natale e Capodanno, la festa della Santa famiglia, indicandoci come modello da seguire la famiglia di Nazareth!

Che modello puรฒ mai essere una famiglia composta da un padre che non รจ il vero padre, da una madre vergine e da un bambino che รจ il figlio di Dio?

E, invece, se abbiamo il coraggio di lasciar parlare gli eventi, qualcosa si smuove in noi.

Perchรฉ, come ci dice Luca nel Vangelo che abbiamo appena proclamato, questa รจ una famiglia concreta, reale, che deve fare i conti con la fatica e la sofferenza, con gli imprevisti e i momenti di stanchezza delle relazioni. 

Non รจ una coppia di semidei. Non ci sono gli angeli a stirare e a fare bucato, a Nazareth.

Non ci sono prodigi che accompagnano la crescita del piccolo Gesรน. O miracoli che evitano a Giuseppe di lavorare e di guadagnarsi il pane con fatica.

Questa famiglia รจ esemplare proprio nella sua vicinanza alle nostre fatiche e stanchezze, alle nostre crisi e ai nostri litigi, alle difficoltร  che devono e dovranno affrontare come profetizza il vecchio Simeone.

Nessuna corsia privilegiata, la loro, nessuna eccezione.

Dio nasce e cresce nellโ€™ambiente fecondo e precario delle relazioni famigliari, della quotidianitร , degli imprevisti. 

E questa strana famiglia ci richiama, piรน che alla dimensione orizzontale delle relazioni, a quella verticale, a quel Dio da cui nasce e di cui si nutre ogni amore. Ci ricorda che non รจ la relazione, la nostra coppia, il nostro amore, i nostri figli, il dio cui sacrifcare tutte le speranze, il mito e lโ€™idolo caricato di ogni attesa. Anche la famiglia, anche lโ€™amore, sono solo riflesso e trampolino dellโ€™Amore.

O diventa fonte di immenso dolore.

Abramo

Abramo รจ stanco, scoraggiato.

Lui, primo cercatore di Dio della storia, ha avuto il coraggio di lasciare ogni certezza, ogni sicurezza, in etร  avanzata. Non ha avuto paura ad andare a se stesso, a seguire la voce interiore di quel Dio senza nome e senza volto che lo sfida a mettersi in gioco, che gli promette una discendenza, una progenie infinita.

Ma gli anni sono passati e non cโ€™รจ nessun erede a rallegrare la sua vecchiaia. Ha preso con sรฉ lโ€™orfano Eleazar di Damasco e, su insistenza di Sara, avrร  un figlio da Agar, la loro schiava. Ma la promessa non si รจ veramente realizzata.

Arriverร  un figlio, dopo molto tempo, molte traversie, molte incertezze: Isacco.

Abramo ancora non lo sa ma non รจ Isacco il destinatario della promessa, ma noi.

Siamo noi, cercatori di Dio, che come Abramo seguiamo la nostra chiamata interiore, ad essere sua discendenza.

Per fede

Lโ€™autore della lettera agli Ebrei, anchโ€™egli cercatore, tesse le lodi della fede di Abramo. Una fede messa a dura prova, che ha superato mille scogli, partendo senza sapere dove andava e offrendo suo figlio a quel Dio che glielo aveva donato (salvo poi litigare con Dio per lโ€™assurda prova).

Ha creduto Abramo, si รจ fidato anche quando il futuro era incerto, anche quando il presente era apparentemente illogico.

Come sta accadendo anche a noi.

No, non sappiamo dove veramente stiamo andando.

Siamo confusi e stanchi da quanto sta accadendo. Non abbiamo certezze, checchรฉ ci dicano.

Ma sappiamo che non siamo soli. Che siamo amati.

Datti pace: sei amato.

Anche se parti sulla fiducia, come Abramo.

Anche se, come lui, devi scegliere se avere fede nel Dio compassionevole o quello sadico che ti chiede il sacrificio di un figlio.

Anche se la realizzazione della promessa non รจ come ti saresti aspettato.

Datti pace: sei amato.

Anche se, come Maria e Giuseppe, ti trovi la vita ribaltata come un guanto.

Anche se ti trovi davanti a imprevisti che minano profondamente la tua serenitร .

Anche se la banalitร  di Nazareth ti obbliga a ripensare radicalmente la tua idea di santitร  e di presenza di Dio.

Noi

Allora questa รจ davvero una festa. La festa di quello che siamo nella concretezza. Festa delle nostre famiglia, cosรฌ come sono. E delle persone che amiamo, chiunque esse siano (perchรฉ lโ€™amore proviene sempre da Dio), fuori dagli stereotipi.

Esiste forse una famiglia meno convenzionale di quella di Nazareth?

Celebriamo la Santa famiglia per rendere sante le nostre famiglie.

Sante, cioรจ abitate da Dio.

Che gattona per casa, che fa i capricci, che si addormenta ascoltando i racconti delle imprese degli eroi di Israele.

Datti pace: sei amato.

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Lc 2, 22-40 | Paolo Curtaz 18 kb 61 downloads

Domenica dopo Natale, festa della famiglia Gen 15,1-6; 21,1-3 Eb 11,8.11-12.17-19โ€ฆ

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