Sta a me
Caino si scaglia contro Abele, ancora.
E muoiono i civili. E i bambini. E assedi come nel Medioevo, la gente spinta alla fame e al freddo. E incubo nucleare. E minacce e spettri. E arroganza. E soluzioni assurde, deportazioni, cancellazioni.
Sembra di essere tornati indietro di secoli. Nostalgia di autoritarismi, di scelte forti, e poco importa a chi viene massacrato in tutto questo. Lโinnocenza, anzitutto, la prima a morire sotto le bombe.
Dovโรจ la bellezza del Tabor? Dove il Dio bellissimo raccontato da Gesรน?
Dove, santoiddio, se uomini che si professano cristiani uccidono fratelli nella fede?
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Quaresima straziante, la nostra. Di nuove paure, di durissima messa alla prova.
Si distrugge tutto per affermare principi, per mostrare i muscoli, rissa fra maschi alpha.
Ma dovโรจ Dio, alla fine?
Come credere ancora nella salvezza?
Come sperare?
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Sia, dai.
Lc 13,1-9 | Paolo Curtaz 18 kb 0 downloads
Terza domenica di Quaresima, anno di Luca Es 3,1-8,13-15/ 1Cor 10,1-6,10-12/ Lc 13,1-9 …Se
Se Dio รจ buono perchรฉ la sofferenza?
Se fosse una carogna, un Moloch bizzoso e irritabile, allora potrei capire. Ma poichรฉ credo in un Dio buono e misericordioso, perchรฉ devo fare i conti col dolore? Soprattutto quando, infine, dirigo la mia vita verso il Tabor, apro squarci di conversione e quindi, in qualche modo, mi aspetterei un poโ piรน di strada diritta?
ร un sadico, Dio?
Tanto bravo e buono ma non facciamolo innervosire?
O sa e non fa, e allora รจ malvagio. O non sa quindi non cโรจ. O sa e non puรฒ e quindi รจ inutile, argomentavano i filosofi greci.
Lungo la storia gli autori biblici hanno dato diverse risposte che cercavano, in qualche modo, di salvaguardare Dio. Finendo col massacrare lโuomo.
La sintesi del ragionamento era: se soffri รจ perchรฉ hai trasgredito alle indicazioni divine. Insomma: รจ colpa tua. E il dolore dellโinnocente, allora?
I rabbini avevano sentenziato: gli innocenti pagano gli errori dei genitori.
Il ragionamento fila via liscio ma Dio ne esce proprio male! Poi era arrivato Giobbe che aveva sentenziato che anche il giusto soffre e non sappiamo il perchรฉ.
Perรฒ, dai che risposte del cavolo.
Come se Dio non avesse parlato nella magnifica pagina dellโEsodo: conosco la sofferenza del popolo.
E invia Mosรจ. Che pessimo affare. Sta a noi costruire la pace. A me.
Infine Gesรน
Lโidea che il dolore, la disgrazia, alla fine vada ricondotta a Dio in fondo ci tormenta. E, alla fine, pensiamo che se uno subisce una disgrazia in qualche modo sia una punizione divina, o un avviso bello chiaro.
Di chi รจ la colpa per la morte di quei tali sepolti dal crollo della torre di Siloe? E di quei poveracci uccisi durante il culto dai soldati romani?
La risposta di Gesรน รจ destabilizzante: non i loro peccati sono la ragione della loro morte. Ma lโimperizia del costruttore e la violenza dei romani. Ci sono ragioni semplici di causa ed effetto che giustificano gran parte del dolore che viviamo. Come in questa assurda guerra.
Le nostre scelte, i nostri giri di testa, la prevaricazione degli esseri umani, la bramosia, la caducitร dellโessere, il fatto che siamo creatura fragili.
Giusto ci sta.
Ma, aggiunge Gesรน, approfittate di questi episodi per farvi i conti in tasca, per capire che la vita รจ breve e instabile, che รจ essenziale trovare lโessenziale. Per convertivi. Non offre risposte, ma indica un percorso, vede nella sofferenza una opportunitร .
Capisco
Mi ribello in me stesso, io vorrei non soffrire, altro che storie! Ma, alla fine mi arrendo: non ho in me tutte le risposte, non so la ragione del dolore, almeno di quello dellโinnocente (molta della sofferenza che vivo me la sono creata io!). Ma mi fido.
Sรฌ, Signore, cerco di prendere le inevitabili fatiche della vita non come una punizione ma come unโopportunitร . E no, non ce lโhai affatto con me, non scherziamo.
Io, spesso, ce lโho con me, e gli altri, piรน raramente.
E tu non sei lโassicuratore della mia vita, non sono eterodiretto, non sono una marionetta.
Sono io a dover costruire un metro quadrato di pace (nei pensieri, nelle azioni, nelle parole) a partire dal mio cuore pacificato perchรฉ scopertosi amato.
Quanto vola alto Gesรน! Quanta dignitร ritrovo in me stesso!
Di piรน
Lโevangelista Luca osa andare oltre.
Dio รจ come il padrone che sa pazientare anche se il fico รจ sterile, anche se si aspetta un abbondante raccolto e non trova nulla. Invece di tagliare il fico e di piantarne un altro, come faremmo noi, gli zappa intorno e lo concima, sperando che porti frutto.
Ha pazienza Dio, รจ un inguaribile ottimista, spera sempre che riusciamo a cambiare, a dare il meglio di noi, a fiorire e portare frutti. Quante vite aride incontro! E quanto anche la mia vita, nonostante tutte le cure che ho sperimentato in questo lunghi anni, rischia di inaridirsi!
La quaresima mi รจ data come opportunitร per guardare onestamente a me stesso, per vedere se i frutti che produco sono gustosi o acerbi. Per vedere se la cura che Dio rivolge nei miei confronti mi fa crescere rigoglioso o se, piuttosto, rischio di richiudermi in me stesso, nutrendomi della linfa solo per vegetare.
ร cosรฌ bello sperimentare le attenzioni di Dio!
Ma lo riusciamo a fare solo se, come dicevamo domenica scorsa, il nostro sguardo si spalanca oltre lโovvio, oltre il quotidiano.
Anche il dolore, allora, puรฒ essere letto in una prospettiva diversa.
Nonostante la sofferenza, il Dio che Gesรน รจ venuto a raccontare รจ buono.
E ha un solo desiderio: che fioriamo.
Allora la sofferenza che sperimentiamo puรฒ trasformarsi in un concime che ci nutre dellโessenziale.
E per convertire il mondo. A partire da me.
Io ci sono e sono con voi. Ogni giorno alle 20 (Alle 21 la domenica) sui miei canali Facebook e Youtube non mancate la piccola lectio #FTC per far crescere la fede e la speranza.
Lโevangelizzazione continua con i webinar ogni alle 21: In principio, Commento a Gn 1 e 2 (3 incontri in diretta o differita). A seguire 5 incontri sul Credo. Li puoi acquistare su passaparola.org.