Non capiamo
No, Signore, non capiamo, abbi pazienza.
Non ci entra nella testa, tantomeno nel cuore.
Non ce la facciamo a farcela. Poi, scusa, se gli apostoli, i discepoli piรน vicini, quelli che ti sei scelto non hanno capito, come riusciremo a capire noi che ancora dobbiamo convertire il nostro cuore?
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Noi crediamo che sei il Cristo, sรฌ. Facciamo fatica perchรฉ sei cosรฌ diverso dallโidea che ci siamo fatti di Dio. Ma quando inizia a parlare di morte, di persecuzione, di fallimento no, facciamo fatica. Anche se ci dici, come hai detto al povero Pietro, che pensiamo come pensa il mondo.
Allora, oggi, quando scendendo da Cesarea attraversi la Galilea in incognito, solo con i tuoi, dirigendoti, infine, verso Gerusalemme e ancora confidi loro che verrai consegnato nelle mani degli uomini e ucciso, non ti capiamo.
Ci sfugge il fatto che, alla fine, parli di resurrezione, di rinascita, di fiducia, di vittoria inattesa e cosรฌ diversa da quanto ci aspetteremmo. Come sempre accade ci concentriamo solo su quel dolore che, ovviamente, vorremmo evitare.
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Non crediamo in te proprio per fuggire il dolore? Per evitarlo? Per dargli un orizzonte, un senso?
Allora anche noi, come i Dodici, tacciamo, imbarazzati.
Abbiamo paura di chiedere spiegazioni.
Pensiamo che sia solo un momento di sconforto, un poโ di stanchezza interiore, povero rabbรฌ.
Hai dato tanto, forse sei un filo scoraggiato, forse anche tu senti lโautunno che arrivaโฆ
Che idioti.
Mc 8, 27-35 | Paolo Curtaz 19 kb 19 downloads
Ventiquattresima domenica durante l’anno Is 50, 5-9/Gc 2,14-18/Mc 8, 27-35 …Donare la vita
Come possiamo capire quando parli di donare la vita quando passiamo la vita a conservarla, a proteggerla, a difenderla, a migliorarla? Come possiamo entrare nella tua logica, disposto come sei a morire, se, alla fine, ciรฒ che davvero ci importa รจ salvare la nostra pellaccia ad ogni costo?
Come possiamo anche solo immaginare lontanamente che diventare tuoi discepoli significa essere disposti a dare tutto? Non perchรฉ masochisti, non perchรฉ facciamo della sofferenza un idolo (che eresia!) ma perchรฉ amare, a volte, significa spogliarsi, lasciarsi andare, fiorire e trasfigurarsi.
Povero rabbรฌ, che cerchi di farci capire. Di coinvolgerci. Di convincerci finanche.
Perchรฉ siamo intimamente convinti e tutto ce lo fa credere che solo entrando in competizione, vinciamo, solo sgomitando, emergiamo, solo accumulando e depredando (con garbo, mica siamo selvaggi) riusciamo, solo raccogliendo plausi e like diventiamo visibili.
E tu, invece, vivi e parli di dono, di amore, di libertร del cuore, di leggerezza. Anche se costa fatica. Anche se vai controcorrente. Anche se ne morirai.
Ma no, fatichiamo a capire, siamo seri.
Anzi, peggio.
Lungo il cammino, lungo il percorso, lungo il tragitto che ci doni per crescere, per capire, per osare, parliamo dโaltro. Parliamo di noi. Delle nostre beghe, dei titoli, dei ruoli. Anche nella Chiesa. Ci contiamo, ci specchiamo, difendiamo diritti e privilegi, ci intristiamo se qualcuno obietta o si mette di traverso.
Allora cade la facciata, gettiamo la maschera. Escono i corvi, le vipere, i dossier. Quelli che danno i patentini di cattolicitร , quelli che sanno chi รจ il Papa vero. E, quel che รจ peggio, invece di parlarne da fratelli, alla luce dello Spirito, umili e disposti a cambiare, adottiamo la logica del mondo.
E giรน botte, ripicche, insulti, insinuazioni.
Invece di affidarci al tribunale di Dio ci facciamo giudicare dalla feroce logica del mondo che gode nel vedere sprofondare nel fango chi si proclama discepoli.
Oppure ci lasciamo contagiare dal vittimismo, iniziamo la litania della Chiesa europea che si spegne, della fine di un mondo che non esiste piรน, e pensiamo che, alla fine, non valga piรน la pena proclamarsi cristianiโฆ
Tacciono, i discepoli.
Cristo parla di morire per noi.
Noi parliamo di chi รจ il piรน grande.
Generali di un esercito senza piรน soldati.
Eppure
Non si arrabbia, il Maestro.
Potrebbe, forse dovrebbe. Io mi arrabbierei, senzโaltro, vedendo quanto tempo perso ad evangelizzare questi testoni.
Sta parlando della sua morte, sta chiedendo aiuto ai suoi amici piรน intimi. Che, invece, giocano a chi sia il piรน importante. A chi abbia ragione.
Ma il grande Maestro si siede e insegna. Ancora. Forse capiremo.
Prende un bambino, lo abbraccia. Lui puรฒ. Lui solo puรฒ farlo, ormai.
Con quel cuore trasparente che lascia intravedere Dio.
E chiedi di accogliere i piccoli, gli ultimi, i meno importanti, come allora erano considerati i bambini.
Come a dire: perchรฉ volete diventare grandi se io e il Padre ci identifichiamo con i piรน piccoli?
Perchรฉ, anche nella Chiesa, anche in parrocchia, a volte prevalgono le lotte, i pareri, le opinioni, i piccoli giochi di potere, se alla fine Dio si rivela a chi, come i bambini, sono totalmente dipendenti da mondo degli adulti? Che senso ha?
Legnate
Le parole di Giacomo sono una lama che mettono alla luce la necessitร di cambiare modo di essere:
Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra!
ร cosรฌ. Ha perfettamente ragione.
Eppure, alla fine di questa riflessione, prevale la luce. La speranza che non รจ illusione.
Non mi scandalizzo delle ombre che abitano il mio cuore e il cuore dei fratelli nella fede.
Perchรฉ hanno abitato anche la prima comunitร .
Addirittura gli apostoli.
Non mi scandalizzo, nรฉ mi arrendo, nรฉ mi spavento.
La Chiesa non si cambia attraverso riforme e rivoluzioni.
Ma solo attraverso la conversione. La mia.
Allora ho fiducia nel futuro, nonostante tutto.
Perchรฉ il rabbรฌ, ancora una volta, pazientemente si siede e mi insegna a diventare bambino nellโanima, scoprendomi amato.
Conferenze di Paolo Curtz:
26/09 ore 19, La Parola mi racconta, Festival francescano, Cortile dโonore Palazzo dโAccursio, Bologna; รจ gradita la prenotazione: www.festivalfrancescano.it/evento/la-parola-mi-racconta-storia-di-unanima-in-cammino/; 27/09 ore 18,30, Dio ricalcola il percorso, In dialogo con Ermes Ronchi,ย Torino Spiritualitร , Teatro Gobetti in via Rossini, Torino, prenotazione su torinospiritualitร .org;.
Io ci sono e sono con voi. Ogni giorno alle 20 (Alle 21 la domenica) sui miei canali Facebook e Youtube non mancate la piccola lectio #FTC per far crescere la fede e la speranza.
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