Eccoci
Hanno arrestato il Battista, tira una brutta aria per profeti e affini.
Gesรน dovrebbe prudentemente scappare, tornare nel suo buco di paese, a Nazareth.
Meglio non farsi vedere in giro, meglio non essere associato a certe compagnie.
Cosรฌ faremmo noi. Cosรฌ farei io.
Non cosรฌ opera il Figlio dellโuomo che รจ venuto a gettare il fuoco sulla terra.
Che brucia di desiderio. Che arde. Non fugge: inizia la sua missione.
Partendo dagli ultimi. Da quelle due parti di Israele, Zabulon e Neftali, fra le prime a soccombere alla protervia delle nazioni, ad opere degli Assiri, sei secoli prima.
Una terra meticcia, straniera, contaminata, perduta. Vero: una terra perduta. Come la nostra Europa sempre piรน aliena alla fede. Come la nostra Italia, con le chiese svuotate e i preti smarriti.
Ma non รจ venuto esattamente per salvare chi รจ perduto, il Signore?
E, oso, per chi nemmeno sa piรน di esserlo?
Abita le tenebre, la luce. Viene a rischiararla.
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Pagina che mi scuote, che mi spinge. In questo nostro tempo in cui corriamo il rischio di scoraggiarci, di chiuderci dentro le nostre sacrestie, in cui ci sentiamo ignorati, sviliti, Gesรน propone unโalternativa: svegliati, reagisci, esci, riparti, osa. Pagina che illumina questa nostra Chiesa intimidita, rissosa, che rischia di cedere alla mondanitร , di imitare il mondo, dividendosi in partigianerie, in tifoserie.
Come se il problema fosse in che lingua celebrare o quali aperture concedere. Come se, invece, il dramma fosse la mancanza di fede nelle nostre parole, nelle nostre strutture, nel nostro annuncio.
E la mancanza di fuoco. E di passione.
Seguiamo il Maestro, andiamo ad abitare lร dove non cโรจ nemmeno piรน speranza.
Torniamo ad essere illuminati, per portare luce.
Accorgetevi
Parla, il Maestro. Inizia a dire.
Parla, la Parola.
E sono parole che consolano e scuotono.
Convertitevi, perchรฉ il Regno dei cieli รจ vicino.
Dio ti si รจ fatto vicino, รจ venuto lui, lui viene da te. Accorgitene. Solleva lo sguardo. Svegliati.
ร qui, Dio. Smettila di piangerti addosso. Finisci di lamentarti.
ร qui, non lo vedi? Allora cambia direzione, cambia strada, ferma lโauto che altri conducono e prendi il tuo posto al volante della tua vita e inverti la rotta. Guidala verso il Signore.
Prega, ama, medita, opera.
Svegliati. Non aspettare che altri lo facciano per te. Nemmeno Dio.
Tuo รจ il sangue che serve per le analisi. Nessuno si puรฒ sostituire a te.
Allora, dice il Signore, datti una mossa.
Dobbiamo annunciare il Vangelo. A volte anche con le parole.
Meglio se con le nostre scelte. Meglio se con la nostra passione. Meglio se amati e amanti.
Ripartendo dalla Scrittura accolta e meditata, conosciuta e vissuta, come ci ricorda questa domenica dedicata alla Parola.
Discepoli
Vede due fratelli. Poi altri due.
Sembrano pescatori, sono identificati, come noi, da ciรฒ che fanno.
Ma lo sguardo di Gesรน รจ diverso, vede oltre, legge oltre lโapparenza.
Simone il cocciuto non sa ancora di essere Pietro. Giovanni non sa ancora di essere un boanerghes, capace di far tuonare la Parola.
Nemmeno noi sappiamo bene cosa siamo finchรฉ non ci mettiamo alla sequela del Signore, finchรฉ non abbiamo il coraggio di lasciare tutto, di osare, di credere, di vedere anche noi ciรฒ che Dio solo vede. Il meglio di noi stessi. Il meglio di me.
Quando scopriamo con che sguardo siamo amati, mettiamo le ali e spicchiamo il volo.
Venite dietro di me, ci ripete, oggi, il Signore. Anche se non ne siamo degni, anche se abbiamo affondato i nostri sogni nel profondo del mare dellโabitudine, anche se ci siamo rasseganti a restare con le reti vuote.
Venite dietro di me, ci dice colui che ci conosce fino in fondo.
Il solo, forse, che ci conosce. Il solo che ci ama senza condizioni, senza misura, senza tentennamenti.
Si fida di noi, di me. Potrebbe farne a meno, ma chiede il nostro aiuto. Il mio.
Siamo fragili, certo. E inadeguati.
Paolo rimprovera e scuote i suoi fratelli nella fede. Si dividono in gruppi, in caste, seguono ognuno un guru invece di ascoltare il Maestro. Giocano a dividere la Chiesa, brandendo i papi come scusa.
Siamo credenti credibili se abbiamo il coraggio di lasciar prevalere il Signore nelle nostre azioni. Se usciamo dalle nostre piccole logiche per bruciare dโamore come il Cristo.
Il Regno
Venite dietro di me.
Per raccontare lโessenziale.
Poche frasi, pochi concetti. Dio si รจ fatto presente, si รจ reso accessibile, รจ vicino, si fa vicino, accorgitene, convertiti. Cioรจ: cambia sguardo, prospettiva, direzione, opinione.
Cambia perchรฉ Dio รจ diverso e la tua vita รจ diversa, tu sei diverso.
Il Regno si รจ fatto vicino, รจ a portata di mano.
Il Regno che รจ la scoperta dellโamore come unica e somma legge che regola lโUniverso e le nostre vite. Lโamore che regge ogni cosa. E lโamore, allora guarisce. Gesรน parla e la sua Parola guarisce, mi guarisce, ci guarisce.
Perchรฉ รจ una Parola creativa, nuova e inattesa, gravida e feconda.
Cosรฌ cominciamo questo anno.
Da discepoli. Sapendoci amati, scegliendo di amare.
Venite dietro di me.
Eccoci, Signore, se ancora ci vuoi,
fragili e deboli, feriti e claudicanti, eccoci.
Pronti a raggiungere le periferie che ti ami abitare, perchรฉ, buon Dio!, le conosciamo cosรฌ bene quelle periferie! Ci abbiamo vissuto da tempo. Le abbiamo esplorate, ci abitano, ci danno identitร .
Eccoci, Signore, fragili come Pietro e Andrea, come Giacomo e Giovanni, eppure ancora disposti a diventare pescatori di umanitร , a far germogliare tutta lโumanitร che portiamo nel cuore e che tu hai onorato e santificato diventando uomo.
Eccoci.
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Io ci sono e sono con voi. Ogni giorno alle 20 (Alle 21 la domenica) sui miei canali Facebook e Youtube non mancate la piccola lectio #FTC per far crescere la fede e la speranza in questo tempo di Coronavirus
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