Con leggerezza
Invece li ho visti, di alberi nel mare.
Foreste. In luoghi impossibili. In mezzo a tempeste ed onde.
Li ho visti gli alberi trapiantati lร dove tutti hanno gettato spugna. E li ho visti portare frutti. Pochi, piccoli, a volte. Ma frutti.
Uomini e donne che non si arrendono. Perchรฉ discepoli del seminatore. Perchรฉ innamorati dellโUnico che ci svela lโUno. Perchรฉ sedotti dalla Parola del Maestro. Amati che scelgono di amare.
Li ho visti perseverare, resistere, osare, trapiantare, dare speranza.
Mossi dalla fede. La fede di chi incontra un Dio di cui fidarsi.
E si accoda a lui.
Ho visto portare alberi di speranza e di consolazione nelle periferie sgretolate delle nostre cittร . E Parole di vita in mezzo a urla di violenza e di morte. E ascolto. E sorrisi. E carezze. E tempo da donare.
Per amore, solo per amore.
Ho visto foreste nate dalla fede, anche se minuscola. Ho visto alberi danzare in mezzo allโoceano di solitudine delle nostre cittร .
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Come un granello
Non la fede arrogante di chi confonde la propria ostinazione con la veritร .
Non quella urlata e impugnata come unโarma per gridare addosso agli altri fratelli โcolpevoliโ di non credere. Non la fede che si propone come un mattone inamovibile, prendere o lasciare. Non la fede di chi pensa di parlare al posto di Dio.
Ma quella piccola. Come la mia. Come la tua.
Piccola perchรฉ autentica davanti allโimmensitร . Piccola come di chi ancora si stupisce davanti allโimmensitร della luce autunnale o le ombre di un bosco o la generositร di un gesto di compassione. Piccola perchรฉ sa che la forza e lโefficacia รจ nel seme, non nel seminatore.
E la Parola, seminata nei nostri cuori, cresce in mezzo alla zizzania ma tende verso il sole che la fa maturare.
Piccola perchรฉ vera. Perchรฉ umile.
E lโumiltร รจ la consapevolezza di sapere esattamente dove siamo. Discepoli.
Allora anche un fede piccola come la mia, come la tua, pianta foreste.
Nelle nostre vite, anzitutto. E in quelle degli altri.
In questo orribile tempo di disboscamento dellโanima, siamo seminatori di infinito.
Inutili, cioรจ necessari
Come prendere coscienza di avere una fede piccola che sa spostare le foreste?
Come capire se la nostra รจ una fede vera?
Se siamo servi. Se la nostra vita si mette a servizio della Vita.
Se la nostra esistenza impara ad amare e sceglie di amare, imitando colui che si รจ fatto servo.
Servi inutili, dove il significato del termine inutili, come fa notare lโamico Ermes Ronchi, รจ senza pretese, senza esigenze, senza rivendicazioni. Ci basta sapere di essere discepoli del Dio servo per amore. E non pretendiamo di essere applauditi e riveriti, riconosciuti e gratificati.
Non pretendiamo, in un delirio di onnipotenza, che Dio si metta a servirci.
Siamo felici di avere capito cosa รจ la vita. Cosa รจ il mondo. Cosa รจ la Storia.
Siamo nati per scoprire quanto siamo amati e quanto, lasciandoci amare, siamo capaci di amare.
Servi dellโamore. Servi per amore.
Siamo noi ad essere inutili, non il nostro servizio epifania del volto di Dio.
Consapevoli di accogliere in noi una foresta rigogliosa, maturiamo il desiderio adulto e deciso di volere, a nostra volta, donare quanto abbiamo ricevuto.
Abacuc
Abacuc รจ sconfortato, come non capirlo? Il piccolo e ostinato popolo di Israele deve continuamente lottare per sopravvivere in mezzo ai giganti: gli egiziani e gli assiri prima, i babilonesi poiโฆ tutta la storia รจ un susseguirsi di invasioni e colpi di stato, di tragedie e di ingiustizie.
Ora ai confini di Israele premono i Caldei.
Il re dโIsraele, un idiota, pensa solo a farsi costruire un palazzo.
Il profeta, esasperato, rivolge la propria preghiera a Dio: ha un bel difenderlo di fronte al popolo, ma come si fa a suscitare la fede in un popolo esasperato?
Dio risponde invitando Abacuc e Israele alla fede, a conservare la fede, la fiducia.
Come Lazzaro domenica scorsa, Dio promette di stringere tra le proprie braccia con immenso affetto il giusto che vive a causa della fede.
Profeti di ieri e di oggi si scontrano continuamente con la stessa disarmante obiezione: dovโรจ Dio quando lโuomo scatena la propria violenza? Quando prevale la tenebra? Quando il giusto รจ irriso e disprezzato?
E la Parola oggi risponde: solo con la fede possiamo osare.
Fidarsi
Abacuc รจ invitato a fidarsi, Timoteo riceve una commovente lettera da Paolo incarcerato ed รจ invitato a fare memoria della propria vocazione episcopale, gli apostoli, dopo un primo galvanizzante momento di euforia per i successi conseguiti dal Nazareno, cominciano a scontrarsi con il proprio limite e con lโostilitร di alcuni farisei e sentono la fiammella (timida) del credere lentamente vacillare.
Fidatevi, dice la Parola, fidati, affidati, diffida delle tue presunte certezze.
La fede รจ il ragionevole abbandonarsi nelle braccia dellโamato, nel gesto incosciente e ovvio del bambino che si getta fra le braccia del padre.
Abacuc non lo sa, ma lโennesimo scontro con una cultura straniera obbligherร Israele a riscoprire le proprie radici e diventare (tornare ad essere?) segno nel mondo.
Paolo non lo sa, ma le sue parole doloranti e aspre saranno prese dallo Spirito Santo e riempite di Dio cosรฌ che noi, oggi, leggiamo la Parola di Dio sulle labbra screpolate di Paolo lo scoraggiato e irrequieto apostolo.
Pietro e Giovanni e gli altri non lo sanno, ma la loro fede, piรน piccola di un granellino di senapa, crescerร e diventerร un immenso albero alla cui ombra ci riposiamo noi, pavidi discepoli del terzo millennio, anche quando i cristiani smontavano la credibilitร della Chiesa pezzo per pezzoโฆ
Leggerezza
La nostra non รจ la fede dei meriti, come quella dei farisei. Non possiamo porre una dogana alla porta della Chiesa facendo entrare solo coloro che se lo meritano. Siamo tutti servi che fanno il proprio dovere, non esistono, agli occhi di Dio, migliori o peggiori.
Dio dona a ciascuno secondo la propria necessitร , non secondo il proprio merito.
Siamo solo dei servi della Parola. Cioรจ il mondo รจ giร salvo, non dobbiamo salvarlo noi.
A noi รจ chiesto di vivere da salvati, a guardare oltre, al di lร e al di dentro.
A noi Gesรน chiede di vivere come uomini di fede, a camminare nel nostro cammino con un cuore compassionevole e gravido di pace, fecondo e accogliente. Con leggerezza.
Siamo servi inutili che Dio rende preziosi. Ed annunciare il Regno รจ talmente bello che ci dimentichiamo delle nostre necessitร .
Per il resto lasciamo a Dio fare il suo mestiere.
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