Paolo Curtaz – Commento al Vangelo di domenica 19 Giugno 2022

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Ho ricevuto, ho trasmesso

Io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: Il Signore Gesรน, nella notte in cui veniva traditoโ€ฆ

Paolo scrive alla comunitร  di Corinto prima ancora che Marco si ingegni a scrivere un Vangelo.

E, lui, apostolo di riserva, che non ha conosciuto e vissuto col Signore, ci tiene a rassicurare i suoi parrocchiani: racconta con scrupolo, come prima cosa, come segno di autenticitร  della sua predicazione, ciรฒ che lui stesso ha ricevuto. Lโ€™essenziale.

Racconta la cena. Quella cena. Nonย lโ€™ultimaย ma la prima.

Rievoca il comando:ย rifatelo, se volete che io ci sia.

E lo rifacciamo, in obbedienza.

Noi crediamo che ripetendo quella cena, quelย Sederย pasquale, unico, particolare, compiamo un memoriale, unoย ziqqaron. Quando i fratelli ebrei celebrano la cena di Pesah non stanno ricordando la buonanima di Mosรจ. Si chiedono da quale Faraone devono fuggire.

Cosรฌ noi, quando ripetiamo la cena, quella cena, stiamo rivivendo il dono di Cristo allโ€™umanitร .

Il dono di se stesso.

E oggi la Chiesa, consapevole di avere il compito di dire di Dio, di annunciare il Dio di Gesรน, il Dio felice che ci rende felici in questo tempo di mezzo fra la sua venuta nella Storia e il suo ritorno nella gloria, spinta e motivata dallo Spirito, immersa nella comunione Trinitaria, indica il pane del cammino, il pane del viaggio in questa stordente avventura.

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Pane spezzato

Il vangelo di oggi ci racconta la moltiplicazione dei pani e dei pesci nel racconto di Luca.

Luca lo struttura lasciando intravvedere, in filigrana, la celebrazione dellโ€™eucarestia che, probabilmente, sta vivendo con le sue comunitร .

Dโ€™altronde Luca ha conosciuto la fede grazie alla predicazione di Paolo รจ scrupolosamente attento a tramandare alle sue comunitร  ciรฒ che a sua volta ha ricevuto. Perchรฉ non crediamo ad un Gesรน che ci siamo costruiti ma quello trasmesso dagli apostoli: la nostra รจ una fedeย apostolica.

Alcuni dettagli della sua versione svelano questo parallelismo: la moltiplicazione avviene allโ€™imbrunire e non possiamo che pensare al misterioso viandante di Emmaus che viene pregato di restare perchรฉ scende la sera; Luca รจ lโ€™unico che ci dice che Gesรน fece dividere la folla in gruppi di cinquanta, probabilmente il numero degli appartenenti ad una comunitร , di piรน, e lo vediamo bene!, si diventa un gruppone anonimo senza rapporti; non si spezzano solo i pani ma anche i pesci (!) cosa improbabile ma sappiamo che il pesce, nelle prime comunitร , รจ simbolo di Cristo: รจ lui ad essere spezzato.

Luca, insomma, ci manda un messaggio preciso: il piรน grande miracolo che Gesรน ha compiuto non รจ quello di avere sfamato le persone. Ma le loro anime.

Facendosi lui stesso cibo nellโ€™eucarestia. Perchรฉ solo Dio puรฒ colmare lโ€™infinito nostro bisogno di infinito.

Insegnandoci a diventare pane spezzato per lโ€™umanitร  stordita e sfinita.

Alla fine della fiera

Perchรฉ, alla fine della fiera, il significato di questa domenica delย Corpus Dominiย รจ tutto e solo qui: durante la celebrazione dellโ€™eucarestia, di ogni eucarestia, anche bislacca, azzoppata, frettolosa, Gesรน si fa pane spezzato, osa, rischia, si dona.

Senza misura, senza condizioni, senza reticenze.

Se รจ cosรฌ, se ne prendiamo coscienza, se lo assaporiamo, allora non possiamo fare a meno di esserci.

E di gioirne, e di fare di tutto perchรฉ le nostre celebrazioni siano piene, belle, autentiche, solari, forti, dinamiche, oranti,ย fonte e culmineย della nostra fede.

E questa consapevolezza, permettetemi un incoraggiamento, deve partire dal celebrante che diventa, in quel momento,ย pontefice, cioรจ ponte, strumento, passaggio.

Forse vale la pena, serenamente, oggi, chiederci se non dovremmo celebrare meno messe e ridare spazio a Dio nelle nostre messe, che non sono una buona abitudine, ma lโ€™attuazione qui e ora della salvezza del Signore.

Forse dobbiamo osare, come Francesco chiede, e metterci in discussione, camminare insieme, fare sinodo. Senza ridurre la pastorale e lโ€™annuncio, come spesso abbiamo fatto, alla moltiplicazione dei riti e delle celebrazioni.

Ci sono meno persone a messa, vero. E demotivate. Ma il problema non รจ che una volta le chiese erano piene e ora sono vuote, ma occorre chiederci di che cosa le avevamo riempite!

Ancora

Melchisedek che offre (o riceve?) il pane e il vino come segno di benedizione verso Abramo che torna vittorioso dalla battaglia contro lโ€™Alleanza del Nord รจ sempre stato letto come una prefigurazione di Cristo. E ci sta.

Ma quando quellโ€™episodio รจ stato scritto, probabilmente il messaggio era ancora piรน forte: la prima volta che si parla di un gesto cultuale ad opera di un sacerdote nella Bibbia avviene per la preghiera di un pagano, un cananeo.

Siamo chiamati a riconoscere in ogni uomo il desiderio profondo di Dio perchรฉ ognuno cerca e dona benedizione. E noi, i discepoli, gli amati, gliย agapetoi, ora sappiamo chi รจ Dio e come si faccia pane del cammino.

Questa รจ lโ€™eucarestia che celebra la presenza del Signore benedicente, che dice e fa il bene a ciascuno di noi.

Buona domenica allora. E buona Messa, ovunque siate.

Non lasciamo cadere in terra il piรน straordinario dono che ci ha lasciato il Maestro che si fa pane e vino.

Ci aspetta, non manchiamo.

Per riceverlo e trasmetterlo a quanti verranno dopo di noi.

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