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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo di domenica 18 Agosto 2024

Domenica 18 Agosto 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 6, 51-58

Vertigini

Combatte, il Signore Gesรน.

Non piega il capino, rassegnato, non usa parole zuccherose, non si arrende alla situazione.

Amareggiato per la reazione della folla che ha saziato e che non ha capito nulla del significato del segno che ha fatto, il Maestro inizia una disputa con la gente che lo ha raggiunto.

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Ha parlato di pancia piena, ha invitato a cercare lโ€™unico pane che sazia, ha ribattuto colpo su colpo alle obiezioni delle persone che, in fondo, volevano solo mangiare gratis, non certo convertirsi.

Alza la posta, il Signore, in quello che sarร  il piรน duro scontro con i suoi discepoli. Dirimente e definitivo.

Non accetta le mezze misure, non fa compromessi, figuriamoci. Tira diritto perchรฉ in gioco cโ€™รจ la vita eterna, cioรจ la vita dellโ€™Eterno.

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Hanno messo in dubbio il segno, ne hanno chiesti altri, hanno irriso la sua pretesa di essere piรน grande di Mosรจ. Altro che manna.

Lโ€™unico pane che sazia, afferma, รจ lui. Gesรน.

Urca.

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Di piรน

Fidarsi di Gesรน, seguire le sue parole, credere nel volto di Dio che ci rivela, ci permette di partecipare alla vita stessa di Dio.

Per accedere a Dio, dice il Signore, dobbiamo cibarci di lui, delle sue parole, del suo insegnamento.

Decidere di diventare discepoli significa prendere Gesรน come modello, come fonte di ispirazione. Il nostro pensiero, direbbe san Paolo, diventa il pensiero di Cristo.

Vediamo il mondo, gli altri, noi stessi, Dio, cosรฌ come lo vede Cristo. Siamo affascinati dal suo modo di porsi, รจ convincente la sua chiave di interpretazione della vita e, alla fine, il nostro cuore si spalanca alla veritร  tutta intera.

Frequentare il Signore, ascoltarlo, pregarlo, meditare le sue parole, cambia inesorabilmente il nostro modo di essere. Gesรน diventa pane quotidiano e lo fa perchรฉ il mondo abbia vita.

Dio รจ il cibo del mondo, รจ colui che puรฒ portarci ad un livello di comprensione della realtร  inatteso e spalancarci alla condivisione.

Facendosi cibo, nutrendo la nostra anima, Dio ci dona la vita e questa vita ci aiuta a risolvere le grandi questioni irrisolte del mondo. Molte di queste questioni, la povertร , la fame, la violenza, la guerra, siamo noi a doverle affrontare, come il ragazzo del miracolo, senza aspettare che sia Dio a soffiarci il naso.

Ancora di piรน

Non soltanto ci nutriamo delle sue idee, delle sue parole ma, addirittura, di lui, del suo corpo.

รˆ una riflessione delicata e ardita, che ha messo in crisi lโ€™uditorio e i discepoli.

Gesรน chiede di cibarci di lui, di mangiare la sua carne. Siamo chiamati a diventare cannibali?

Con il termine carne, in Israele, si intende la pienezza della persona, compresa la fragilitร , la fatica, ciรฒ che ci inquieta. Non si tratta piรน solo di cibarsi della Parola, della dottrina del Maestro, ma di assumerlo nella sua totalitร . Anche nel suo aspetto umano, caduco, poco eclatante, banale.

Non รจ assurdo che siamo qui a parlare di un ebreo marginale vissuto duemila anni fa e perso nella nebbia della Storia? Non รจ irrisorio e marginale rispetto al caos che attanaglia il mondo? Non dobbiamo forse, oggi che non siamo piรน applauditi come cristiani, assumere questa carne fragile che รจ Cristo oggi?

Il sangue indica il principio vitale degli esseri, ciรฒ che li tiene in vita (infatti gli ebrei ancora oggi mangiano solo carne di animali morti per dissanguamento). 

Gesรน chiede di assumere la sua essenza, che รจ il rapporto col Padre. 

Mangiare di lui significa diventare come lui, โ€œcristificarsiโ€, assumere la prospettiva del Maestro. 

Accorgerci che ciรฒ che ci rende vivi, che ci tiene in vita, รจ ciรฒ che rendeva vivo e teneva in vita il Signore: il suo rapporto intimo col Padre.

Questo รจ ciรฒ che chiede il Signore alla folla che lo segue, che si รจ nutrita e che ora รจ invitata a scegliere di osare di piรน, di scegliere Cristo. Ma la comunitร  cristiana ha ulteriormente approfondito il significato di questo intenso discorso.

A noi, oggi, tutto appare fin troppo chiaro: Gesรน parte dal pane distribuito per parlare di un altro pane che lui darร  e che รจ la sua carne da mangiare per dimorare in lui. Come non pensare all’ultima cena? Come non sentire riecheggiare in queste parole il fate questo in memoria di me pronunciato dal Maestro prima di essere ucciso? 

Eucarestie

Gesรน parla di questo dono semplice e tremendo, gioioso e durissimo, che ci obbliga alla fede, che ci scardina dalle abitudini, che รจ lโ€™Eucarestia.

Ogni domenica ci raduniamo per ripetere la cena, un gesto di caldo affetto e di obbedienza al Maestro, ogni domenica ci nutriamo del pane della Parola e del pane eucaristico, custodiamo questo pane nelle nostre Chiese per i nostri malati, per segnalare una Presenza nel caos anonimo delle nostre cittร . 

Siamo qui per questo, per questo ci raduniamo, perchรฉ affamati, perchรฉ abbiamo urgente bisogno di saziare il cuore, di illuminare il cammino, di credere, finalmente, senza ambiguitร , senza ritrosia. Credere con tutto il cuore e con tutta lโ€™anima. 

Gesรน svela un mistero: non solo cibarsi di lui ci nutre il cuore, non solo ci dona la vita vera, la vita eterna, ma cibarsene con consapevolezza ci porta a vivere per lui. 

Lo vedo nella mia vita: piรน frequento il Vangelo e il Maestro Gesรน e piรน ne resto affascinato, piรน ne sono innamorato, piรน imparo a conoscere me e gli altri. 

Perciรฒ san Paolo puรฒ dire che lโ€™incontro col Maestro ti cambia la vita, ti cambia dentro. Che non fai piรน le cose di prima, per scelta, con gioia, non per un ipotetico moralismo che ti blocca e ti castra, ma per una conversione profonda che inizia con lโ€™incontro con Cristo e che dura per tutta la vita, cercando di capire quale sia la volontร  (sempre luminosa) di Dio per me. Cosรฌ il libro dei Proverbi ci invita al banchetto di Dio, a mangiare insieme acquistando saggezza, acquistando intelligenza, lโ€™intelligenza che ci permette di leggere la nostra vita con lo sguardo di Dio. 

Fine del discorso, fine della provocazione. 

Gesรน ha detto qualcosa di inatteso, di folle, di straordinario.

Non seguiamo una filosofia, una tradizione, una religione.

Seguiamo un uomo che proclamiamo essere il rivelatore del Padre, il narratore di Dio, il definitivo sรฌ di Dio allโ€™umanitร .

Cibarsi di Cristo, accoglierlo in tutta la sua umanitร  e la sua divinitร , in tutta la sua pretesa di essere il Figlio di Dio, cambia la vita.

Ecco, la proposta รจ fatta.

E adesso?

***

Io ci sono e sono con voi. Ogni giorno alle 20 (Alle 21 la domenica) sui miei canali Facebook e Youtube non mancate la piccola lectio #FTC per far crescere la fede e la speranza.

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