Lo fissรฒ
Cammina, il Signore.
Da quando, a Cesarea di Filippo, Simone ha parlato a nome di tutti e lo ha proclamato Cristo di Dio. Ma sa bene quanta strada debba ancora percorrere per far capire ai suoi, a noi, cosa significa, per lui, essere Cristo. Non un Messia trionfatore, muscoloso, vittorioso. Ma un testimone disposto a morire nel modo piรน brutale e ignobile, in croce, pur di non rinnegare il vero volto di Dio. e che chiede a noi, suoi discepoli, di fare altrettanto.
I giochi sono fatti, solo chi รจ disposto a diventare bambino, a seguire la propria anima, a seguire il Maestro, รจ dato di conoscere cosa accadrร .
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Allora Gesรน scende: dal punto piรน a Nord della terra di Israele fino al punto piรน basso della crosta terrestre, Gerico. Una discesa geografica simbolo, perรฒ, di una discesa interiore, di spogliamento, di dono di sรฉ. E, scendendo, dopo avere finalmente risposto alla domanda posta dallโevangelista Marco allโinizio del suo Vangelo, chi รจ questโuomo?, Marco/Pietro ora si pone unโaltra domanda: chi รจ il discepolo?
Il primo candidato sembra avere tutti i numeri in regola, ampiamente.
Il giovane ricco, come lo ha chiamato la pietร popolare.
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Ma si rivelerร un pessimo discepolo.
Mc 10, 17-30 | Paolo Curtaz 18 kb 28 downloads
Ventottesima domenica durante l’anno Sap 7,7-11 / Eb 4,12-13 / Mc 10,17-30 …Maestro buono
Il suo approccio รจ folgorante, impetuoso: si inginocchia pieno di zelo, pone una domanda teologicamente ineccepibile: Maestro buono, cosa devo fare per avere in ereditร la vita eterna?
Riconosce in Gesรน un rabbino, si impegna a rendere concreta e tangibile la propria fede agendo nella sua vita, sa che la vita dellโEterno non si merita, ma si accoglie.
Gesรน รจ piacevolmente sorpreso.
Obietta solo su quel buono che sembra un poโ eccessivo, ma accoglie lโentusiasmo e lo zelo del giovane. Gli propone di seguire i comandamenti, quelli dei Mosรจ. Non รจ un anarchico, il Signore, non propone percorsi inusuali, innovativi, strani. Gesรน non รจ venuto a cambiare una virgola del percorso di fede del popolo di Israele, ma a ricondurlo alla sua origine.
Possiamo anche noi proporre ai nostri giovani un percorso semplice, legato alla Tradizione, lโappartenenza ad una comunitร , una vita interiore nutrita di meditazione e preghiera, un percorso sacramentaleโฆ ma fatti col cuore, per bene, con gioia e novitร .
Magnifico.
Risponde, il giovane. Ha imparato la lezione, non lo chiama piรน buono.
Afferma di avere osservato quel percorso sin dalla piรน tenera etร .
Anima bella! O presuntuosa.
Gesรน opta per la prima soluzione, vede sempre il lato luminoso, il bicchiere mezzo pieno. Anche con noi. Anche con me. Sa che questo ragazzo รจ sincero. Sta veramente camminando con entusiasmo sulla via dei comandamenti.
E Gesรน, sorpresa, gli rivolge uno sguardo colmo dโamore e di benevolenza.
Siamo amati
Lโaffermazione di Marco, unica nel vangelo, รจ una fucilata.
Gesรน, fissandolo lo amรฒ.
Quello sguardo รจ lo sguardo che ha incontrato Pietro e Levi e Marco.
E me, e te. E ogni discepolo da allora ad oggi.
Non basta seguire le regole. Dobbiamo, prima o dopo, fare esperienza di quello sguardo.
Nessuna apparizione, per caritร !
ร lโesperienza concreta dello sguardo del Signore che ci raggiunge nella preghiera, nella meditazione, nellโadorazione. Lโesperienza che cambia la vita.
Solo se sentiamo su di noi lo sguardo amorevole del Signore possiamo dire di avere fatto esperienza di Dio, solo se sentiamo in noi lo sguardo mai giudicante del Maestro cogliamo la veritร della proposta cristiana.
Quello sguardo รจ la sintesi dellโannuncio cristiano.
Sei amato. A prescindere. Sei amato bene. Sei amato seriamente.
Quellโamore che dona gioia, non lโamore del pozzo che non sazia, Dio solo, che ne รจ sorgente, puรฒ donarcelo.
Ecco, tutto รจ compiuto. Lo sguardo del giovane, ora, รจ immerso nellโamorevole sguardo di Cristo.
Che osa.
Di piรน
Gesรน ama prima di chiedere.
Accarezza prima di indicare un percorso impegnativo.
Se qualcuno davvero vuole la vita dellโEterno puรฒ fare qualcosa di piรน grande. Superare le regole. Osare. Gesรน sta lasciando tutto, sta salendo a Gerusalemme dopo avere abbandonato la folla e il plauso e anche la comprensione dei discepoli.
Si sta spogliando di tutto per fidarsi di Dio.
Se vuole, il giovane, puรฒ fare lo stesso.
Ma tentenna.
Il sorriso gli si spegne sul viso. No, non se la sente.
Vuole tenere in mano la situazione. E la propria fede sotto controllo. Cosรฌ รจ decisamente troppo. Riservato alle persone speciali, ai religiosi, ai santi. Non esageriamo.
Se ne va, triste.
Gesรน รจ cento volte piรน folle di noi. Perchรฉ ama. E lโamore rende folli.
Noi
Quando faremo il salto?
Quando passeremo dallโosservare delle regole a ribaltare la vita?
Quando seguiremo, finalmente, il Signore per quello che รจ, non per ciรฒ che da?
Quando, infine, crederemo?
Quando torneremo a dire alle nostre comunitร in affanno, alla nostra Chiesa in cammino sinodale, che la fede ha a che fare con lโamore, col sentirsi amati, con lo scegliere di amare?
Fissiamo lo sguardo in quello sguardo che ci ama.
Facciamo questo, almeno, per ora.
Forse ci farร innamorare.
Conferenze di Paolo Curtz:
25 e 26/10 ore 20, Testimoni fedeli di novitร , Convento dei frati minori di Francavilla Fontana, Lecce
Io ci sono e sono con voi. Ogni giorno alle 20 (Alle 21 la domenica) sui miei canali Facebook e Youtube non mancate la piccola lectio #FTC per far crescere la fede e la speranza.
Lโevangelizzazione continua con i webinar ogni alle 21: In principio, Commento a Gn 1 e 2 (3 incontri in diretta o differita). A seguire 5 incontri sul Credo. Li puoi acquistare su passaparola.org.