Mi fido. Mi affido.
Siamo alla fine dei tempi, che scoperta.
Dal tempo della resurrezione siamo alla fine dei tempi.
Nel senso che attendiamo la conclusione di questa scena, ma senza botti e catastrofi, piuttosto come la visione dellโinnamorato che finalmente incontra la sua amata adorna come una sposa (Ap 21,1-11). E che ammira cieli nuovi e terra nuova.
Perchรฉ questo accadrร . Questo accade in questo tempo per chi, come noi, ha imparato a non farsi travolgere dal quotidiano ed alza lo sguardo.
In questa penultima domenica dellโanno liturgico Luca parla alla sua e alla nostra comunitร degli ultimi tempi. Quelli che sono giร iniziati.
Non parla della fine ma del fine. Non della clamorosa implosione del mondo ma del senso della storia.
A capirla e saperla leggere. Alla fine dellโanno parliamo del fine della realtร . Del senso di quello che (ci) sta accadendo. Luca sta evangelizzando una comunitร perseguitata, impressionata dalla distruzione di Gerusalemme e del tempio, impaurita, dallโondata di odio scatenata da Nerone.
Siamo perduti?, si chiedono i suoi parrocchiani, ร la fine?
Non ve lo chiedete mai? Io sรฌ.
Me lo chiedo dopo la paura del Covid, dopo quella sui vaccini. Me lo chiedo davanti agli scenari di guerra, non solo lโUcraina. Me lo chiedo davanti ad una crisi energetica dove tutti, ormai, siamo interdipendenti. Me lo vedo girando sui social, me lo chiedo davanti allโimpoverimento di linguaggio, di pensiero, che sta svuotando il nostro Occidente.
E se Dio si fosse sbagliato? E se la vita fosse davvero un coacervo inestricabile di luce e di tenebre che mastica e tritura ogni emozione e ogni sogno? E se Dio โ tenero! โ avesse esagerato con lโidea della libertร degli uomini e del fatto che lโuomo puรฒ farcela da solo? Che peso hanno le nostre piccole comunitร , travolte dalla rabbia, dalla violenza, dal vittimismo di un mondo sempre piรน contrapposto?
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ร la fine? Dobbiamo arrenderci?
Esagerato
Incontro due tipi di cristiani nel mio magnifico pellegrinaggio della speranza in giro per lโItalia.
Quelli che imperterriti guardano alle belle pietre del tempio e ai doni votivi, dicendo che in fondo le cose non vanno poi cosรฌ male e bisogna tenere duro rispetto ai โnemici della Chiesaโ e quelli che, invece, vedono il tempo presente come la fine del cristianesimo, e vivono con disagio e cupezza la profonda crisi che sembra avere colpito le nostre comunitร europee, povere di fede e di speranza.
ร una questione di sguardi e di segni dei tempi.
Per decenni ci siamo lamentati che eravamo una minoranza. Solo perchรฉ il pluralismo si stava diffondendo. E tutti a fare le finte vittime, a rimpiangere ipotetici tempo dโoro. Idioti.
Ora stiamo vedendo che davvero siamo diventati una minoranza.
Le chiese ci sono ancora e le feste e i simboli.
Manca la fede. Manca il fuoco. Manca la passione.
Il cristianesimo, in Italia, sta diventando un pacco ben confezionato. Ma vuoto.
Allora si grida al mondo nemico e crudele. Si vagheggia di ritorni al passato, come se fosse possibile, come se fosse utile.
Forse dovremmo, semplicemente, fidarci di Dio. E credere, finalmente.
Il Signore fa nuove tutte le cose, non ce ne accorgiamo?
Alzate lo sguardo
Nessuna catastrofe, dice Gesรน, state sereni.
Non sono questi i segni della fine, come qualche predicatore insiste nel dire. Non sono questi i segnali di un mondo che precipita nel caos.
E, sorridendo, il Maestro ci dice: cambia il tuo sguardo. Cambia te stesso. Cambia il mondo.
Guarda alle cose positive, al tanto amore che lโumanitร , nonostante tutto, riesce a produrre, allo stupore che suscita il Creato e che tutto ridimensiona, al Regno che avanza nei cuori, timido, discreto, pacifico, disarmato. Guarda a te stesso, fratello mio, a quanto il Signore รจ riuscito a compiere in tutti gli anni della tua vita, nonostante tutto.
A tutto lโamore che hai donato e ricevuto, nonostante tutto.
Guarda a te e allโopera splendida di Dio, alla sua manifestazione solare, al bene e al bello che ha creato in te. Guarda e non ti scoraggiare.
Di piรน: la fatica puรฒ essere lโoccasione di crescere, di credere.
La fede si affina nella prova, diventa piรน trasparente, il tuo sguardo si rende piรน trasparente, diventi testimone di Dio quando ti giudicano, diventi santo davvero (Non quelli zuccherosi della nostra malata devozione!) e non te ne accorgi, ti scopri credente.
Se il mondo ci critica e ci giudica, se ci attacca, non mettiamoci sulle difensive, non ragioniamo con la logica di questo mondo: affidiamoci allo Spirito.
Quando il mondo parla troppo della Chiesa, la Chiesa deve parlare maggiormente di Cristo!
E del suo magnifico Dio.
Un Dio che sa. Che conosce. Che conta i capelli del tuo capo.
Ancora non ti fidi?
Mannaggia
Lo dico ufficialmente e pubblicamente: a me questa cosa non piace affatto.
Preferisco crogiolarmi nelle mie vere o presunte disgrazie, preferisco lamentarmi di tutto e di tutti, vivere nella rabbia cronica.
Preferisco cento volte lamentarmi del mondo brutto sporco e cattivo, dei nemici della Chiesa, ed eventualmente
costruirmi una piccola setta cattolica molto devota in cui ci troviamo bene (Almeno allโinizio poi, รจ statistico, facciamo come il mondo cattivo!).
Preferisco fare a modo mio, accipicchia!
Mi affatica lโidea di dover cambiare me stesso. E il mio sguardo. E il mio cuore.
Ma se proprio devo fare come vuoi tu, Signore, allora libera il mio cuore dal peso del peccato, dallโincoerenza profonda, dalla tendenza allโautolesionismo che mi contraddistingue e rendimi libero, in attesa del tuo Regno.
Fammi scoprire amato, agapetoi, dammi la forza di amare, me stesso e gli altri. Con libertร e veritร .
Alla fine, Signore, aiutami tu a non pensare che sia la fine.
Ma a trovare il fine di tutto questo.
Il mondo non sta precipitando nel caos ma fra le tue braccia per un abbraccio infinito e definitivo dโamore.
Forse convertirmi, credere, infine. Bruciare dโamore.
Prenderti sul serio.
Aiutami, non capisco, davvero. Ma mi fido. Mi affido.
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Io ci sono e sono con voi. Ogni giorno alle 20 (Alle 21 la domenica) sui miei canali Facebook e Youtube non mancate la piccola lectio #FTC per far crescere la fede e la speranza in questo tempo di Coronavirus
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