ร tempo di partire
Parla con noi il Signore.
ร ormai una voce.
Il suo corpo di risorto, segnato dalle ferite della croce, torna presso il Padre.
Ma la sua presenza resta. In altro modo, certo, forse nel modo che non avremmo voluto, che ci spinge alla fede. Fidarci di una voce, che salto mortale. Ma una voce che riecheggia potente nelle nostre anime, che ci spinge oltre, che ci obbliga ad aprirci allโascolto della nostra anima.
ร lโinizio di un percorso, suo e nostro. Di un cammino iniziato da tanto e che non avrร fine.
ยซLโAscensione non รจ un percorso cosmico ma รจ la navigazione del cuore che ti conduce dalla chiusura in te allโamore che abbraccia lโuniversoยป (Benedetto XVI).
Lโascensione non รจ un addio, ma un cambio di frequenza. Piรน alto, piรน profondo.
E quella voce parla a me, come agli apostoli. Andate!
Mc 16, 15-20 | Paolo Curtaz 19 kb 5 downloads
Ascensione del Signore โ Atti 1,1-11/ Ef 4,1-13/ Mc 16,15-20 โฆIl tempo della Chiesa
Sono rimasti in undici. E sono spaesati e dubbiosi. Ma lo amano. Lo amano follemente, lo amano perchรฉ si sono scoperti amati. Non sono capaci, non scherziamo. Hanno tradito, rinnegato, sono scappati. Ma lo amano. E questo basta.
Andate ad annunciare.
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Non ha detto: andate a conquistare, ad assumere controllo e potere, a costruire grandi complessi per la pastorale. Ma: andate ad annunciare.
Tocca a noi, ora.
Non chiedetemi il perchรฉ o se sia stata una scelta intelligente: affidare alle nostre fragili mani la piรน grande notizia della Storia. Chiedere alle nostre vite incoerenti e zoppicanti di manifestare il vero volto di Dio. Chiedere alla Chiesa che siamo, in questo tempo di mezzo fra la sua venuta e il suo ritorno, di costruire pezzi di Regno in mezzo alle nostre cittร sbiadite e affannate. Chiedere a noi, stanchi e sfiduciati come tutti, segnati da rughe profonde in questo tempo di guerre e fragilitร , in un futuro senza orizzonte, di incoraggiare e invitare ad alzare lo sguardo, a superare quella nube che ci impedisce di vedere (Atti 1,10).
Tantโรจ.
Oggi festeggiamo il passaggio alla maggiore etร della Chiesa.
Non ce la possiamo fare, avete perfettamente ragione.
Tenero illuso, il nostro Signore. Sappiamo bene quali e quante incoerenze abitino i nostri cuori. Non ce la faremo mai, travolti dagli scandali, inchiodati alle nostre lentezze.
Non siamo trasparenza ma muro. A meno che.
Insieme con loro
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Il risorto รจ con noi, agisce insieme con noi, conferma il nostro annuncio fatto di Parola e di segni. Non siamo noi ad essere credibili, ma lui. Non siamo noi capaci, ma lo Spirito che cavalca le nostre parole riempiendole di Dio.
Se lo lasciamo agire, se non ci arroghiamo il diritto di sapere, di orientare, di sapere, possiamo annunciare.
Nonostante noi, nonostante i nostri limiti, Dio agisce attraverso di noi.
Come rifletterร altrove san Paolo: nella nostra debolezza emerge chiara lโazione di Dio. Se siamo cosรฌ piccini, ma senza sederci sui nostri limiti, senza cadere nella sciatteria, e la Parola avanza รจ perchรฉ evidentemente non รจ frutto delle nostre azioni.
Lasciamoci fare, lasciamoci agire, restiamo innestati al tralcio per portare frutto, amiamoci dellโamore con cui siamo amati.
Lui al centro, non noi, non le nostre belle e sante intuizioni.
Lui, il per-sempre-presente.
Allora, come scrive Paolo, facciamo memoria di questa chiamata, di questo compito, della nostra missione di vita: dire di Dio, raccontare, a volte anche con le parole, quanto ci siamo scoperti accolti ed amati da un Dio di compassione e misericordia.
Nonostante
No, certo, non รจ semplice. Anche gli apostoli (gli apostoli!), faticano e dubitano proprio nel momento in cui il Signore affida loro il compito dellโannuncio (Mt 28,17).
Perchรฉ, come noi, capiscono che dobbiamo smetterla di guardare in cielo per aspettare una soluzione, ma agire sulla terra con il cuore orientato allโaltrove.
Esiste la fatica, non scherziamo.
ร unโattesa lunga e la sensazione, talora, di tirare i remi in barca, soprattutto in un momento in cui sperimentiamo lโindifferenza o la stanchezza fra i popoli che, come il nostro, sono cresciuti a pane e Vangelo, รจ ampiamente diffusa.
Eppure, se oggi lasciamo emergere in noi la gioia dello Spirito, anche noi possiamo testimoniare i segno che accompagnano coloro che credono.
Nel mio nome scacceranno demoni, cioรจ le paure, le ombre che ci abitano, la violenza e il caos che debordano la nostra societร , lโaggressivitร che cogliamo crescente intorno a noi.
Parleranno lingue nuove, un linguaggio di solidarietร , di affetto, di amore, di condivisione di rispetto della diversitร , di logica evangelica.
Prenderanno in mano serpenti, senza paura di abitare le contraddizioni, di dimorare nella cittร degli uomini, di affrontare il male brandendo in mano solo il Vangelo vissuto con disarmante veritร .
Se berranno qualche veleno, non recherร loro danno, veleno delle maldicenze, dei giudizi, delle offese, delle incomprensioni.
Imporranno le mani ai malati e questi guariranno, perchรฉ il Vangelo ci guarisce da ogni ferita interiore, da ogni cratere, da ogni ombra.
Lโho visto, in me e intorno a me.
ร ora di obbedire al Maestro.
ร ora di partire.
Di lasciarci amare, di scegliere di amare.
Io ci sono e sono con voi. Ogni giorno alle 20 (Alle 21 la domenica) sui miei canali Facebook e Youtube non mancate la piccola lectio #FTC per far crescere la fede e la speranza.
Lโevangelizzazione continua con i webinar ogni alle 21: In principio, Commento a Gn 1 e 2 (3 incontri in diretta o differita). A seguire 5 incontri sul Credo. Li puoi acquistare su passaparola.org.