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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo di domenica 10 Novembre 2024

Domenica 10 Novembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 12, 38-44

Spiccioliย 

Chi รจ il discepolo capace di seguire Gesรน riconosciuto Cristo?

Chi รจ in grado, come il Maestro, di testimoniare di essere amato dal Padre.

E, per farlo, รจ disposto a morire, a prendere la croce.

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Non il giovane ricco, troppo legato alle sue cose, ai suoi beni, al suo ego spirituale.

Nรฉ gli apostoli, tutti intenti a farsi le scarpe per un poโ€™ di (vana) gloria.

Ma Bartimeo, il cieco mendicante che smette di stare ai margini della strada e quella strada la percorre dopo avere urlato tutta la sua disperazione, dopo essere stato amato e guarito.

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Ecco il vero discepolo: colui che si scopre amato e guarito e che, perciรฒ, puรฒ dire a tutte le persone ferite che incontra: coraggio, alzati, ti chiama.

Ti chiama, si.

Dio ti chiama perchรฉ ti ama. Ti chiama a scoprire quanto ha intenzione di compiere anche grazie a te. Ti chiama a vederci chiaro, infine.

E la nostra Chiesa, ora, รจ chiamata anchโ€™essa. Da Dio, dalla storia, dagli eventi, a rileggere il proprio stile di vita, la propria prassi pastorale, per vedere se e quanto ancora dice di Dio, quanto, di ciรฒ che facciamo รจ legato allโ€™abitudine, alla pigrizia, e quanto, invece, รจ fuoco bruciante.

Non gli strumenti, i mezzi, lโ€™organizzazione.

Non il culto, la devozione, lโ€™ostentazione.

Ma il sincero dono di sรฉ raccontano di Dio.

A partire da quanto ha scoperto lo scriba, che lo scoprirsi amati, lโ€™amare Dio, sรฌ, i fratelli, รจ il cuore di ogni fede.

Come sa bene la povera vedova additata ad esempio dal Signore nellโ€™irritante Vangelo di oggi.

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Mc 12, 38-44 | Paolo Curtaz 18 kb 7 downloads

Trentunesima domenica durante l’anno Dt 6,2-6/Eb 7,23-28/Mc 12,28-34 …

Scribi

Gli scribi di cui parla Gesรน questa domenica sono ben diversi da quello della ricerca della veritร  che abbiamo incontrato domenica scorsa. Sono uomini religiosi, autorevoli, che hanno fatto della loro fede, della loro scelta, del loro ruolo sociale un idolo. 

Un tragico idolo religioso.

Gli scribi sono descritti da Gesรน come persone vanitose, che fanno del loro servizio una smisurata ricerca di potere. Amano indossare una divisa per farsi riconoscere, amano il rispetto timoroso dei poveri cittadini, amano essere considerati come delle autoritร , sono sempre presenti agli eventi sociali, godono della loro posizione e non perdono lโ€™occasione per mettersi in mostra.

La loro fede รจ diventata occasione di prestigio e di ostentazione. Vivono di rendita sul rispetto del popolo, godono di una fama assolutamente immeritata.

Gesรน entra nel dettaglio, cosรฌ, per fare il simpatico.

Gli scribi divorano i denari delle vedove, dice.

Se la vedovanza giร  rappresenta uno stato di grande dolore, di lacerazione interiore, di frantumazione di affetti, restare vedove. al tempo di Gesรน, era una vera e propria tragedia. 

Senza servizi sociali, senza appoggio dalla famiglia di origine, spesso la vedova si vedeva costretta, per vivere, a mendicare o, peggio, a prostituirsi. La condizione della vedova, perciรฒ, era la peggiore che si potesse immaginare: sola, senza sussistenza economica, disprezzata perchรฉ mendicante o prostituta.

Ma ricercata dagli scribi che riuscivano a ricevere donazioni o elemosine da donne rimaste sole e plagiate in nome di Dio. La bramosia ha accecato il loro cuore, come rischia di accecare il nostro.

Succede, dobbiamo ammetterlo.

Succede anche nelle nostre parrocchie, nelle nostre Diocesi, nella nostra Chiesa, in me che scrivo.

Tutti santi, in teoria, e mossi da grandi principi. 

E, almeno a parole, liberi dallโ€™ostentazione, dallโ€™apparenza dalla gloria. 

Poi si litiga, santamente, per avere un ruolo o quando questo ci viene tolto.

Ragioniamo secondo la logica degli uomini.

Cediamo alle tenebre come testimoniato dalla orribile questione della pedofilia.

Lontani da quanto potremmo essere e dovremmo vivere, a volte.

E si vede benissimo.

Una vedova

Come uscirne?

Getta nel cuore di Dio lโ€™essenziale, non il superfluo.

Non dedicargli ritagli di tempo, o qualche ora di pia devozione domenicale, o un poโ€™ di moralismo.

Dagli il cuore. 

Tutto ciรฒ che sei. 

Anche quello che fingi di non essere.

Lui vuole te, non la tua santa immagine.

Lui ti ama per quello che sei, a prescindere.

Perciรฒ puoi cambiare.

Nuditร  

La vedova del Vangelo getta nel tesoro del Tempio qualche euro, mentre i notabili della cittร  e i devoti si spintonano per far notare le somme considerevoli che versano nelle casse del Tempio appena ricostruito. E che la cosa sia risaputa, venga pubblicata sul bollettino parrocchiale.

Gesรน loda la generositร  di questa donna che ha dato il suo necessario come offerta a Dio, e ignora le generose offerte pubblicate a titoli cubitali del milionario di turno.

Ci sono momenti nella vita in cui perdiamo tutto: salute, lavoro, una persona cara (non necessariamente perchรฉ muore), voglia di vivere. 

Momenti faticosi, terribili, in cui abbiamo lโ€™impressione di non sopravvivere. 

Come la vedova di Elia, trasciniamo un passo dopo lโ€™altro, tenuti in vita da qualche affetto (il figlio per la vedova) ma rassegnati a veder consumare ogni forza, ogni energia.

Quante persone in questo stato ho conosciuto nella mia vita!

La vedova del Vangelo โ€“ ingenua โ€“ mette quel poco che ha per il Tempio, per Dio. 

Non sa dove finiranno i soldi, forse saranno disprezzati dal sacrestano del Tempio, forse serviranno a comperare detersivo per i pavimentiโ€ฆ poco importa, il suo gesto รจ assoluto, profetico, colmo di una tenerezza infinita.

Dona quel poco che ha per Dio.

Lโ€™elemosina che fa รจ del suo cuore, di ciรฒ che รจ, perchรฉ non ha nulla.

Si mette in gioco, ci sta, non delega ad altri, nemmeno ai soldi che potrebbe forse avere.

Alla fine di questโ€™anno liturgico allora, Marco e, dietro di lui Pietro, ci dice ciรฒ che ha capito nel seguire Gesรน: la vita รจ dono. 

Ricevuto e speso.

Accolto e donato.

Perchรฉ รจ lโ€™amore che fa girare il mondo.

Siamo quel che doniamo. E doniamo quando ci scopriamo amati.

Ecco il vero discepolo.รˆ tutto cosรฌ magnificamente chiaro.


Conferenze di Paolo Curtz:

  • 15/11 ore 20,30: Il Vangelo di Luca: la Parola in cammino, Santa Maria del Cengio, Isola Vicentina (VI);
  • 16/11 ore 20,30, In coppia con Dio, Ponte dei Nori, Valdagno (VI);
  • 17/11 ore 16: La preghiera del povero sale a Dio, Cattedrale san Martino, Lucca; 18/11 ore 20,45, Amati a prescindere, Teatro Massaia, via Sospello 32c, Torino;
  • 26/11 ore 21, ,San Gregorio Magno, Milano;
  • 04/12 ore 21,15: Della speranza che รจ in voi (1Pt3,15), S. Maria Montegranaro (FM);
  • 06/12 ore 21, Come i servi di Cana (Gv 2), Immacolata, Zanรฉ;
  • 10/12 ore Della speranza che รจ in voi (1Pt3,15), San Giovanni Battista, Arzignano (VI);
  • 11/12 ore 20,45, Un giubileo da scoprire, Piovezzano (VR)

Io ci sono e sono con voi. Ogni giorno alle 20 (Alle 21 la domenica) sui miei canali Facebook e Youtube non mancate la piccola lectio #FTC per far crescere la fede e la speranza.

Lโ€™evangelizzazione continua con i webinar ogni alle 21: In principio, Commento a Gn 1 e 2 (3 incontri in diretta o differita). A seguire 5 incontri sul Credo. Li puoi acquistare su passaparola.org.

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