Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 9 Settembre 2023

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I farisei conoscono bene la Legge, obiettivamente. Soprattutto per usarla come randello da dare in testa, specialmente per ferire e accusare. Usano la norma per sentirsi a posto davanti a Dio, per far pesare la propria specchiata virtù. Che Dio ne tenga conto, gentilmente. Sempre pronti a notare le altrui trasgressioni, anche se minuscole, anche se minime.

E Gesù, invece di irrigidirsi, di irritarsi, tenero! , argomenta, entra nel loro campo, dimostra di conoscere bene la Scrittura cui i suoi oppositori si appellano. È vero: Dio ha dato il sabato per ricordare ai figli di Israele di comportarsi da figli, non da schiavi. E ogni altra norma è stata donata perché l’uomo diventi più uomo.

Ma la Scrittura stessa parla di eccezioni, di casi particolari, come quello che Gesù cita riguardo ai pani sacri che hanno illegittimamente sfamato il fuggiasco Davide con i suoi compagni. La norma ci è data per vivere da liberi non da castrati e, soprattutto, non per essere usata come corpo contundente.

Nella logica del vangelo la legge, il comandamento, non è un’imposizione dall’alto ma l’indicazione di un percorso verso la piena realizzazione di ciò che Dio ha pensato per me. Bene dicevano i rabbini che i precetti del Signore sono la siepe che costeggia la strada che conduce verso la felicità. Ma se la norma viene svuotata del suo obbiettivo rischia di diventare solo una sgradevole imposizione.

Il sabato come giorno di riposo, come anticipazione del regno di Dio, come profezia di ciò che siamo chiamati ad essere è uno dei più grandi doni fatti al popolo di Israele e dell’umanità. Ce ne rendiamo conto oggi quando le nostre domeniche, ben lontane dall’essere giorno di riposo e di festa, si riducono ad essere il giorno in cui facciamo tutto quello che abbiamo trascurato durante la settimana a causa del lavoro.

Ritagliarci uno spazio come discepoli in cui la domenica diventa veramente il giorno del Signore, delle relazioni, del riposo mentale, ci è sempre più necessario.

FONTE: Amen – La Parola che salva

✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Lc 6,1-5

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