Davvero Dio ha messo piede su questa terra? Davvero la abita? La riflessione del popolo di Israele che, lentamente, prende coscienza di quanto è amato, ci introduce alla curiosa festa di oggi in cui in tutta la Chiesa si celebra la dedicazione della cattedrale di Roma (san Giovanni, non san Pietro).
La madre di tutte le Chiese invita le Chiese sorelle a fare memoria del senso del tempio nel cristianesimo che poco ha a che vedere con la visione del luogo sacro misterioso e intangibile presente in tutte le esperienze religiose. E che ridefinisce il concetto stesso di luogo sacro.
Non le foreste, non la cima dei monti, non le grotte profonde sono, per noi cristiani, il luogo dell’incontro. Ma nemmeno più la tenda dell’alleanza che custodisce le tavole della legge o il grandioso tempio costruito dal re Salomone il cui cuore, il Santo dei santi, veniva abitato dalla gloria luminosa di Dio e in cui nessuno aveva accesso, se non il Sommo sacerdote nel giorno dell’espiazione…
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Niente di tutto ciò è per noi una chiesa, una basilica (edificio romano ridefinito dalla celebrazione della Cena), una cattedrale (dalla cui cattedra si annuncia il Vangelo), un duomo (una casa in cui Dio abita). Ormai, per noi discepoli, è l’uomo ad essere il luogo che Dio abita e Dio cerca chi lo adora in spirito e verità.
I luoghi in cui le comunità si radunano, allora, diventano luoghi santi perché radunano discepoli che celebrano il Santo. Le chiese sono luoghi di incontro perché accolgono una Chiesa in costruzione. E se, lungo i secoli, spesso i nostri edifici sono diventati straordinari luoghi d’arte è perché accolgono una Chiesa.
Ma se, purtroppo, si riducono ad essere solo (magnifici) musei di opere, dobbiamo interrogarci seriamente… Fare memoria della sede di Pietro, della dedicazione e consacrazione di quella straordinaria basilica significa sentirci uniti a tutte le comunità cristiane che nella testimonianza di Pietro hanno il loro fondamento.
Grande festa, oggi, nelle nostre chiese che contengono la Chiesa.
FONTE: Amen – La Parola che salva