Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 9 Novembre 2022

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Perché mai dovremmo celebrare la festa della dedicazione della cattedrale di Roma? Che non è san Pietro ma san Giovanni in Laterano?

Perché la Chiesa cattolica, che è l’insieme delle comunità cristiane radunate intorno al proprio vescovo in comunione con il vescovo di Roma riconosce alla Chiesa che ha visto morire come martiri le due colonne il primato della carità.

Così la Cattedrale, il luogo dove si “insegna” in Vangelo, diventa, dopo la persecuzione, la madre di tutte le chiese di un luogo, il perno principale della celebrazione della fede, segno visibile di unità. Fare festa oggi per un evento così particolare, allora, significa ricordarci che non siamo tanti navigatori solitari ma che la nostra fede si appoggia sulla testimonianza credibile degli apostoli.

E che Roma, cattedra di Pietro e del suo successore, rimane per noi segno di unità e di comunione fra le mille diverse esperienze diffuse nel mondo. Non siamo corsi dietro a favole ma alla testimonianza di chi c’era.

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