HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 9 Gennaio 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 9 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 1, 21b-28

Che vuoi da noi, Nazareno? Non ti basta la nostra fede, la nostra devozione? Non ti basta che andiamo in chiesa, in sinagoga, che facciamo i bravi ragazzi, le belle mascherine, che ci comportiamo come ci viene chiesto?

No, certo, non gli basta. Perché il Maestro sa che dietro l’apparenza ci può essere un abisso, un vuoto infinito. Sa che, come l’indemoniato del primo miracolo compiuto nel vangelo di Marco, la nostra fede è demoniaca quando vede in Dio un concorrente o un avversario, uno che ci vuole rovinare, quando la fede si riduce a cose da sapere e non da vivere.

Non è un ossesso, il bravo fedele in preghiera nella sinagoga: non urla, né sbava, siede tranquillo al suo posto mentre si recitano i salmi. Ma è demoniaca la sua fede perché ridotta al solo “sapere”, perché non vuole avere nulla a che fare con Gesù (e con Dio), perché pensa che Dio sia per la rovina dell’uomo, non per la sua salvezza.

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Pensieri che, troppo spesso, abitano anche in noi! Il Signore ci libera da una fede esteriore, inutile, di facciata, di maniera. E sa che le nostre assemblee sono piene di persone che, nel loro cuore, hanno di Dio un’idea piccina. Così l’evangelista Marco, e dietro di lui Pietro, ci ammonisce: il primo miracolo da compiere, la prima guarigione da operare nella nostra vita, è all’interno della nostra comunità, non fuori.

I veri nemici del Vangelo sono i nostri modi di concepire la fede. Insegna con autorevolezza, il Signore, perché vive quel che dice, perché parla di Dio con coscienza, non pratica una dottrina, vive una relazione con Dio. La folla, da subito, è affascinata dalle sue parole perché colme di bellezza e di verità, perché aprono il cuore e il respiro al soffio dello Spirito.

La gente, abituata come noi a sentir parlare di Dio in maniera noiosa e giudicante, è sbalordita dalla bellezza dell’annuncio. Le parole che Gesù pronuncia portano a Dio, scuotono, destabilizzano, spiazzano, obbligano a schierarsi.

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FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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