Paolo Curtaz โ€“ Commento al Vangelo del 8 Marzo 2025

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Vangelo di Luca โ€“ Lc 5,27-32

Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perchรฉ si convertano.

In quel tempo, Gesรน vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: ยซSeguimi!ยป. Ed egli, lasciando tutto, si alzรฒ e lo seguรฌ.
Poi Levi gli preparรฒ un grande banchetto nella sua casa. Cโ€™era una folla numerosa di pubblicani e dโ€™altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: ยซCome mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?ยป. Gesรน rispose loro: ยซNon sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perchรฉ si convertanoยป.

Parola del Signore.

Il cammino di Quaresima e di deserto che stiamo facendo รจ ancora lรฌ a ricordarci due veritร  molto semplici. La prima รจ che siamo tutti chiamati: il Signore ci ha raggiunto lร  dove eravamo per chiederci di lasciare quello che ci teneva legati, per seguirlo, senza meriti, senza corsi di preparazione, senza esami da superare.

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La seconda veritร  รจ che la Chiesa รจ un popolo di perdonati, di peccatori perdonati, non di giusti. Non รจ una specie di accademia per diventare bravi ragazzi, non รจ mai stata, in alcun modo โ€“ e se lo รจ stata, ha sbagliato โ€“ il luogo in cui diventare migliori o sentirsi migliori degli altriโ€ฆ non รจ cosรฌ!

Siamo ammalati, ci riconosciamo tali, perciรฒ il Signore ci raggiunge e ci guarisce. Ci rendiamo conto di quante cose ancora dobbiamo cambiare in noi stessi, nei nostri atteggiamenti, nelle nostre prospettive. E, nonostante tutto il cammino che possiamo aver fatto e le grazie accolte e ricevute, siamo sempre punto daccapo, consapevoli che, se non ci fosse il Signore, saremmo ben poca cosa, fragili e sbandati come siamo.

Ma, ci tengo a ribadirlo, il nostro รจ un atteggiamento sereno. Non siamo depressi e non ci atteggiamo a vittime. Dobbiamo toglierci quella faccia da funerale che spesso contraddistingue i cattolici (facendo fuggire a gambe levate chi ama la vita!).

Siamo realisti, semplicemente. Abbiamo scoperto che dobbiamo fare un percorso, un cammino, che siamo esseri in divenire, che il peccato, cioรจ la negazione di noi stessi, il non riconoscere lโ€™azione di Gesรน nella nostra storia, deve ancora essere sanato.

Come ha imparato a fare il grandissimo Levi, apparentemente sazio e soddisfatto ma, nei fatti, fragile e scostante. Cosรฌ questo cammino di Quaresima e di essenzialitร  ci riporta allโ€™origine della nostra storia, del nostro percorso, ricordandoci โ€“ se ancora ce ne fosse bisogno โ€“ che non esistono primi della classe nella Chiesa.

Siamo tutti felicemente persone ferite che sono state guarite e perciรฒ possono capire le fragilitร  altrui, perchรฉ sono state le proprie.

+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++

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