Non sprecate parole, non pensate di sfinire Dio a furia di giaculatorie e lamentazione.
Dio è un Padre che sa, che conosce, che interviene. Spesso non come vorremmo noi, sinceramente, non con i nostri tempi e la nostra fretta. Ma agisce. E mai magicamente, risolvendo situazioni in cui, magari, ci siamo infilati noi con ostinazione.
E la Quaresima è l’occasione per riprendere in mano la nostra vita di preghiera che non dovrebbe essere ridotta ad un segno di croce prima di andare a dormire ma, almeno, a cinque minuti al giorno in cui ritagliarci uno spazio segreto e sacro, leggere la Parola e rivolgerci al Dio di Gesù, attraverso di lui, chiedendo, intercedendo, lodando. La preghiera ci permette di ricordare chi siamo, a cosa siamo destinati, dove siamo diretti.
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