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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 8 Gennaio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 6,34-44

Lโ€™annuncio del Regno, lโ€™invito alla conversione, ora, viene affidato a noi, che tale annuncio abbiamo accolto e fatto fruttificare nelle nostre vite (per la conversioneโ€ฆ dateci tempo!). Bellissimo, certo, entusiasmante. Solo che davanti alla folla, alla fame della gente, alle troppe richieste, ci spaventiamo, vediamo quanto siamo inadatti, impreparati.

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E facciamo come gli apostoli davanti alla folla accorsa ad ascoltare il Maestro e affamata. Qual รจ la soluzione? Rimandali a casa, dicono. Cacciali. Dopo qualche bel pensiero e un fervorino come si deve, รจ tempo che se ne vadano. La nostra parte lโ€™abbiamo fatta, sono loro, adesso, a dover fare il resto.

Cosa possiamo fare? Fare la nostra parte, nutrire lโ€™anima con belle parole. No, non รจ ciรฒ che fa il Maestro, non รจ ciรฒ che siamo invitati a fare. รˆ poco quello che abbiamo, e immensamente sproporzionato rispetto a quanto dovremmo fare, vero.

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Ma lโ€™annuncio ai popoli, lโ€™epifania che rivela ad ogni uomo quanto รจ amato da Dio passa attraverso lโ€™amore concreto che io riesco a dargli, anche se รจ insufficiente a colmare i cuori che Dio solo sa colmare.

Andiamo a vedere quanti pani abbiamo. Fermiamoci, una volta tanto, prendiamo in mano la nostra vita, prendiamo consapevolezza di cosa stiamo facendo, di cosa siamo capaci, guardiamo a cosa siamo e cosa abbiamo.

E poi decidiamo cosa farne, di quei pochi pani e pochi pesci. Possiamo sederci e lamentarci, sbirciare i vicini che sono molto piรน forniti di noi e maledire il fato, il destino, gli eoni, per la nostra vita grama. Oppure fidarci, ascoltare quel Cristo che ha compassione e chiede a me di averne.

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Quel Dio che potrebbe trasformare le pietre in pane e che, invece, chiede a me di mettere in gioco quello che sono, quello che ho. Che mi insegna a condividere e non chiudere occhi e orecchi davanti alla fame โ€“ di pane, di amore, di giustizia โ€“ di un mondo frastornato e confuso.

Andiamo a vedere e, oggi, doniamoli al Signore: sarร  lui a farne cibo che sfama.

+++Commento tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++

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