HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 8 Aprile 2025

Paolo Curtaz โ€“ Commento al Vangelo del 8 Aprile 2025

Commento al brano del Vangelo di: Gv 8,21-30

Vangelo di Giovanni โ€“ Gv 8,21-30

Avrete innalzato il Figlio dellโ€™uomo, allora conoscerete che Io Sono.

In quel tempo, Gesรน disse ai farisei: ยซIo vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venireยป. Dicevano allora i Giudei: ยซVuole forse uccidersi, dal momento che dice: โ€œDove vado io, voi non potete venireโ€?ยป.
E diceva loro: ยซVoi siete di quaggiรน, io sono di lassรน; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccatiยป.
Gli dissero allora: ยซTu, chi sei?ยป. Gesรน disse loro: ยซProprio ciรฒ che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato รจ veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondoยป. Non capirono che egli parlava loro del Padre.
Disse allora Gesรน: ยซQuando avrete innalzato il Figlio dellโ€™uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato รจ con me: non mi ha lasciato solo, perchรฉ faccio sempre le cose che gli sono graditeยป. A queste sue parole, molti credettero in lui.

Parola del Signore.

Tu chi sei?
Ancora? Siamo ancora lรฌ? Quante volte Gesรน dovrร  dirlo e dircelo? Quanti fiumi di parole dovrร  sprecare per perforare la corazza che avvolge il nostro cuore e le nostre menti?

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Eppure quella domanda, intatta, ha attraversato la Storia, ha superato le mode, ha scavallato oblio e dimenticanza e, intatta, oggi illumina e inquieta la nostra giornata.

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Chi sei veramente, Nazareno?
Chi sei per lโ€™uomo dโ€™oggi, tu, vissuto duemila anni fa, ebreo marginale perso in unโ€™epoca sbiadita, lontana, irrilevante. Chi sei, Nazareno le cui parole ancora scuotono, interrogano, stupiscono, scandalizzano?

Chi sei nonostante noi cristiani siamo cosรฌ incapaci nel renderti onore, nel renderti giustizia e testimonianza.

Tu, chi sei?
Parla, il Signore, parla nel tempio, parla apertamente, dice di essere lโ€™inviato del Padre, che per conoscere il Padre dobbiamo fidarci di lui, ascoltare le sue parole, gettare il cuore oltre lโ€™ostacolo.

Ma ancora oggi facciamo resistenza. I giudei, alcuni almeno, non riescono ad accogliere questa parola perchรฉ Gesรน รจ un messia troppo lontano dalle loro aspettative.

Noi, a volte, non lo accogliamo veramente perchรฉ ci siamo rappresentati un Gesรน gradevole, rassicurante, protettore dei nostri interessi e fatichiamo (fatico, tanto) a farci mettere in discussione dalle sue parole.

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Un Gesรน pio e devoto, col capino reclinato, tutto zucchero e melassa, protettore dai guai, potente anestetico contro le fatiche della vita.
Un Gesรน gradevole e insignificante, che accarezza il nostro ego spirituale senza riuscire davvero a convertirlo.

Gesรน, allora, rilancia, provoca, alza il tiro: sarร  la croce ad essere lโ€™ultimo annuncio, definitivo, folle, indiscutibile. Altro รจ fare bei ragionamenti, altro amare fino a morirne. Altro รจ scrivere dei bei commenti su un messalino, altro diventare pane spezzato.

Guardando lโ€™appeso capiremo, sapremo qual รจ la misura dellโ€™amore senza misura di Dio. E, forse, infine, crederemo, ci arrenderemo, ci convertiremo, faremo Pasqua.

+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++

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