Gesù si è preso per Dio, altro che. Non solo pretende di essere un rabbino, questo scappato di casa proveniente dalla Galilea meticcia e ribelle. Non solo ha lasciato intendere di essere un grande profeta, discepolo del Battista che, addirittura, lo avrebbe riconosciuto e indicato come Messia.
Non gli è bastato prendersi per Messia anche se in nulla appare come il Messia descritto dalle Scritture. Arrogante e presuntuoso, ha attribuito a se stesso il nome di Dio, quel sacro tetragramma consegnato a Mosè sul monte e che nessuno può pronunciare impunemente senza incorrere in pesanti sanzioni. Non c’è che una soluzione: farlo tacere, lapidarlo, zittirlo.
E lui, ancora, argomenta citando la Scrittura. La rabbia nei suoi confronti è alle stelle, fuori controllo. Ma come si permette? A volte, siamo sinceri, anche noi vorremmo tirare qualche pietra addosso al Signore quando dice cose vere ma scomode.
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