Passa la notte in preghiera prima di scegliere i Dodici. Quei Dodici. Quindi ci ha pensato lungamente, ha valutato, li ha affidati al Padre. Li conosce bene, per nome, nella loro storia personale, nel loro percorso.
E li sceglie ugualmente, senza farsi troppi problemi. Siamo noi che vorremmo i migliori, siamo noi che vagheggiamo una Chiesa fatta di santi azzimati. Gesù no, sa che sono persone autentiche, sanno che potranno diventare prima discepoli e poi maestri. Così è Dio, rischia sempre, accetta la sfida, ogni sfida. Così è Dio con me vedendo in me ciò che io per primo non vedo.
E noi, come la folla, accorriamo a lui perché speriamo di essere guariti, di essere liberati, di essere sanati nel profondo. Da Gesù, scrive Luca, esce una forza che guarisce. È la forza dell’essere in profonda e intima unione col Padre. Una forza che ci guarisce e che anche possiamo condividere, donandola agli altri.
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