Tornano entusiasti i discepoli inviati ad annunciare il Vangelo. Pieni di gioia raccontano che anche a loro è successo di vedere il male allontanarsi, le persone guarire, le anime fiorire. E gioisce con loro il Maestro, grandissimo Signore che sa trarre gioia dal successo dei suoi figli.
E dice loro, e a noi, di rallegrarsi, certo, perché il male arretra all’annuncio del Vangelo ma, molto di più, di rallegrarsi perché Dio, l’infinito amore, ci conosce per nome a uno a uno. Dio sa chi sono, sa cosa penso, cosa vivo, mi guarda con infinita tenerezza. Gioisce, il Signore, e rende lode al Padre, alla sua logica che ribalta le logiche del mondo. Nelle nostre società vincono gli arroganti, gli spregiudicati) i narcisisti senza scrupoli. Si arricchisce chi già è ricco a scapito, spesso, degli ultimi.
Nella logica di Dio, invece, le persone ai margini, senza particolari capacità sono i primi destinatari dell’annuncio e si scoprono figli del gran re. Beati noi che vediamo, beati noi che sperimentiamo tutto questo! Chiediamo oggi allo Spirito la grazia di saper gioire delle gioie degli altri invece di provarne invidia.
Chiediamo allo Spirito, oggi, il dono di alzare lo sguardo dai nostri sterili ragionamenti per vedere la logica di Dio dipanarsi nella nostra irrequieta società. Chiediamo allo Spirito, oggi, la capacità di diventare donne e uomini che sanno lodare invece di lamentarsi, che sanno stupirsi invece di fare le vittime.
Gesù si aspettava l’attenzione da parte delle persone più religiose in Israele e invece è seguito da quelle più umili e ignoranti. Davanti a questo apparente fallimento non se la prende con se stesso ma riconosce la stupefacente strategia divina. Le nostre parrocchie si svuotano, i giovani e i bambini latitano, i seminari non accolgono più nessuno: possiamo passare il tempo a rimpiangere il passato oppure vedere in questo mutamento una grazia che ci interpella a cambiare la nostra presenza e il nostro stile di evangelizzazione.
FONTE: Amen – La Parola che salva
Commento al brano del Vangelo di: ✝