Non bastano le parole, per quanto preziose, bellissime, intense, che Gesù ci consegna. Contano poco le parole se non sono pronunciate da un cuore trasfigurato, da un desiderio intenso e vero, da una visione corretta di Dio.
Preghiera che non è solo richiesta ma desiderio, gratitudine, stupore, dono di sé. Ecco allora che, per non essere frainteso, Gesù ci spiega come pregare. Anzitutto con costanza, come fa l’amico importuno. E rivolgendoci ad un Padre che sa dare cose buone ai propri figli che gliele chiedono, come sappiamo fare noi.
Ma nella preghiera sul serio chiediamo cose buone? O non, piuttosto, cose che apparentemente sembrano tali come il bambino che pesta i piedi per avere il giocattolo a tutti i costi? Spesso chiediamo e non otteniamo perché non ci rivolgiamo al Padre ma ad una divinità simil-pagana che tentiamo di corrompere…
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