Il mahatma Gandhi la considerava la pagina più straordinaria della letteratura mondiale e, per noi cristiani, dovrebbe rappresentare la carta costituzionale del Regno di Dio, un punto di riferimento quotidiano, qualcosa da mandare a memoria. E, invece, la maggioranza di noi non se la ricorda neppure… Perché?
Forse perché è stata male interpretata, stravolta nel suo messaggio destabilizzante. Da questa pagina, a volte, si è partiti per esaltare la sofferenza, il dolore, per assecondare la tendenza dolorista del nostro cristianesimo approssimativo. Non è così: Gesù non considera beato chi piange, chi soffre, chi è nella miseria, chi è perseguitato.
Ma chi soffre e piange è prezioso agli occhi di Dio che si piega su di lui per renderlo felice. La beatitudine consiste nello scoprire che Dio si occupa degli ultimi, degli sconfitti, dei marginali. E nello scoprire che gli ultimi diventano i primi…
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