Gesù inizia il suo ministero dai confini del mondo, dalla terra sconsacrata. In Israele, al tempo di Gesù, la devozione era proporzionale alla distanza geografica da Gerusalemme.
Il Nord, la Galilea, veniva considerata dai puri di Gerusalemme una terra contaminata dai pagani e dai matrimoni misti. Zabulon e Neftali erano ai confini della Galilea, le prime due tribù di Israele crollate sotto la dominazione assira, molti secoli prima.
Una terra di meticciato, di confusione, di impurità, che Gesù sceglie per portare il suo primo annuncio. Dio si sporca le mani, non parte dai bravi ragazzi, ma da quelli abbandonati e scontrosi. E il messaggio che Gesù porta è straordinario: Dio ti si è fatto vicino, convertiti.
È il Regno ad avere traslocato, non è nel rinnovato e suntuoso tempio di Gerusalemme che si incontra Dio, ma là dove qualcuno accoglie l’inaudito annuncio del Signore.
Ricordiamocelo, quando corriamo il rischio di arroccarci nelle nostre parrocchie, nei nostri gruppi e movimenti, tenendo il mondo brutto sporco e cattivo fuori dai nostri cancelli santi e immacolati! Ricordiamoci che se la chiesa è il luogo dove celebrare il Risorto, la strada è il luogo in cui portarlo e riconoscerlo nel volto dei fratelli.
A partire da Zabulon e Neftali.