Si sono montati la testa, i discepoli. Ormai hanno capito la procedura, hanno osservato con attenzione il Maestro mentre impone le mani e guarisce qualche disgraziato.
Così, quanto si avvicina il padre del ragazzo epilettico, chiedendo di incontrare il Signore Gesù, pensano di potercela fare, senza disturbarlo. Ma, ovviamente, non accade nulla. E Gesù, irritato, prima guarisce il povero ragazzo e poi ammonisce i suoi discepoli: guarire non è un gioco, richiede fede e coinvolgimento, senza scorciatoie, senza magie, senza arroganza. Siamo servi inutili, forse è bene ricordarcelo.
Servi inutili che il Signore rende necessari, certo. Ma senza di lui non possiamo fare nulla. Quello che a noi è chiesto è di condurre le persone a Cristo, alla soglia della fede. E vivere da guariti, per testimoniare quanto abbiamo vissuto e stiamo vivendo.
Niente deleghe, nella vita di fede: non possiamo sostituirci a Cristo.
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