Non possiamo trattenere il Maestro, non scherziamo. Non possiamo possederlo, ingabbiarlo, definirlo, bloccarlo. Vorremmo, ci piacerebbe, sarebbe magnifico, ma non è possibile. Dio non è a nostro servizio, non è il genio della lampada pronto ad esaudire ogni nostro desiderio (sano e malsano).
Siamo stati guariti per servire, come accaduto alla suocera di Pietro, siamo stati liberati da una visione demoniaca della vita e della fede, abbiamo scoperto che la sorgente della sua luce interiore è una preghiera intima e feconda col Padre. Ora siamo in grado di farcela da soli, di imitarlo, di diventare suoi discepoli.
Il Maestro ha un’altra urgenza, deve portare la buona notizia del regno ad altre città, in altri luoghi, in altri cuori. Non possiamo trattenerlo, non scherziamo. Possiamo però seguirlo per diventare anche noi dei guaritori, per diventare anche noi degli annunciatori. E sentire l’urgenza, la necessità di dire di Dio.
Imitando la libertà del Maestro possiamo imparare molto nelle relazioni all’interno delle comunità. Quando ci avvicinammo alla fede o la riscopriamo attraverso la predicazione di un fratello o di una sorella carismatici, di un prete coinvolgente, di un laico appassionato, necessariamente e inevitabilmente ci affezioniamo a chi ci parla di Dio.
È sano e normale che ciò avvenga, perché da sempre la Parola si comunica da bocca a orecchio. Nel nostro cammino di fede, lo Spirito ci fa incontrare altri punti di riferimento secondo tempi e momenti opportuni. Il rischio è di fare come gli apostoli: non solo di trattenere Gesù ma di cristallizzare la nostra esistenza attorno ad una persona carismatica che se viene a mancare fa crollare la nostra fede.
Lo so che non è facile quando viene spostato un parroco, o quando il gruppo ecclesiale si scioglie, o quando cambiamo città, ma siamo discepoli di colui che non ha dove posare il capo e sempre di più, in questi tempi caliginosi, siamo chiamati, come carbonari della fede, a costruire relazioni libere e liberanti.
Non tratteniamo Gesù, non tratteniamo e non assolutizziamo chi ce ne ha parlato.
FONTE: Amen – La Parola che salva
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Lc 4,38-44
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