Il Dio venuto sulla terra per salvare il suo popolo, oggi, viene riconosciuto da tutte le nazioni, dai curiosi rappresentati dai magoi, cercatori di risposte, viandanti e curiosi che cercano una risposta alle loro teorie scientifiche e incontrano Dio.
Coloro che, invece, credono di credere, di sapere, accomodati comodamente sulle loro certezze, non riescono a vedere non lo riconoscono. Epifania è la notizia di un Dio accessibile ad ogni popolo, ad ogni uomo, senz’altra condizione se non quella di mettersi in cammino, di cercare.
Per riconoscere in quel bambino in braccio a sua madre Dio, cui si offre l’incenso, il re, che riceve l’oro, e il crocefisso, rappresentato dalla mirra, unguento usato per il rito della sepoltura. Non ci siamo commossi davanti ad un neonato ma siamo stati scossi nelle fondamenta dal fatto che Dio si è consegnato alla nostra indifferenza ed è, da subito, il totalmente donato.
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Riconosciamolo, come i magoi, come re della nostra vita!
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