Gesù non è un guru solitario, non ama salire sul palcoscenico. Tutto di Dio, tutto degli uomini, vive con una piccola comunità di discepoli e discepole, condivide con loro la missione, li invia alle pecore perdute della casa di Israele. Ma Luca, pagano, discepolo di san Paolo, segnala un invio particolare: quello dei settantadue discepoli perché settantadue si pensavano fossero le nazioni pagane.
Il Vangelo ormai deborda e raggiunge tutti, senza limiti di razza, di credo, di convinzione. E a questi inviati chiede di pregare perché la messe è tanta ma gli operai sono pochi o, in un’altra traduzione birichina, perché gli operai fanno poco. Eccoci qui, allora: siamo inviati a parlare del Dio di Gesù, a volte anche con le parole; non a salvare il mondo ma a vivere da salvati, a illuminare ciò che le storie, non la Storia, hanno contribuito a opacizzare la semplice bellezza dell’annuncio; Dio ti ama e ti vuole salvo.
In questi fecondi anni sinodali, siamo invitati a riscoprire una verità troppo spesso offuscata dal clericalismo dei preti e dei laici: la missione di dire di Dio è affidata ad ogni battezzato. Il fatto stesso di essere dei battezzati ci autorizza ad annunciare il Vangelo là dove viviamo. La missione, insomma, non è delegata ai professionisti del sacro, non è necessario aver studiato ma essere abitati dalla passione per il Signore Gesù.
È lo Spirito ad essere nostro insegnante, una sana vita di preghiera e di comunità è più che sufficiente per darci gli strumenti per potere annunciare. Ai miei colleghi di ufficio, alla vicina di casa incontrata al supermercato, ai genitori dei compagni di mio figlio, solo io posso, a volte anche con le parole, annunciare il vero volto di Dio. Molte persone non credono più in Dio perché hanno di lui una idea orribile, che, purtroppo, abbiamo contribuito a rafforzare.
Ed è giunto il tempo, ed è questo, in cui siamo chiamati a gettare il fuoco sulla terra come ci chiede Gesù. Scoprendoci amati, scegliamo di amare e diventiamo capaci di essere credenti credibili.
FONTE: Amen – La Parola che salva
Commento al brano del Vangelo di: ✝ Lc 10,1-12
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