La vita di Levi è cambiata, è stata ribaltata in uno sguardo. Lui, esattore delle tasse, collaborazionista, pubblico peccatore, visto come un traditore dai suoi concittadini, feroce e disincantato, ha incrociato lo sguardo di quel Nazareno ospite di Simone il pescato e, di colpo, si è scoperto amato e prezioso agli occhi di Dio.
Talmente felice da chiamare i suoi colleghi e preparare una cena a casa sua. Cena cui volentieri Gesù partecipa, senza preoccuparsi troppo del giudizio sarcastico dei benpensanti di Cafarnao. La folla accorre, certo, stupita e scandalizzata, e vede con fastidio l’iniziativa del falegname fattosi rabbino.
Eppure la logica di Gesù è disarmante: sono i malati ad avere bisogno del medico, non certo i sani! Se è così, allora, perché ci ostiniamo a nascondere agli altri le nostre malattie, perché fingiamo di essere sani invece di rivolgerci a l’unico che può guarire nel profondo?
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