Solo il lembo del mantello. Non lo vuole toccare, la donna emorroissa. Sa che, toccandolo, lei che perde sangue fonte di vita, cioè che ha a che fare col sacro, col mistero, trasmette impurità.
Allora osa sfiorare solo il mantello del Maestro, senza che questi se ne accorga. Ma non è lei a contaminare lui, ma il contrario.
E la contaminazione le restituisce vita, sangue, purezza, santità, sacralità. Ha osato Dio e Dio l’ha ascoltata nel suo inespresso desiderio, nella sua elemosina. Ora anche lei vede ciò che vede il Maestro: non la morte che crudelmente strappa la vita ad una adolescente, ma il sonno da cui ci si può risvegliare.
È folle, certo, e ingenuo pensarlo. Allora il Signore caccia via i piangenti di professione e tiene con sé solo l’affetto sincero e disperato del padre con la sua fede incrollabile. Eccolo, il nostro Dio, il Signore, il Maestro.
Che dona vita, che restituisce alla gioia. Eccolo.
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