HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 5 Giugno 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 5 Giugno 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 12,18-27

Se la vita oltre la morte, come professavano i farisei, consisteva nel prolungamento della vita terrena, certo la questione posta dagli scettici sadducei era obiettivamente complessa. Una donna rimasta vedova, così diceva la Legge, doveva avere figli con i fratelli del defunto, per onorarne la memoria e prolungarne la discendenza.

Ascolta “Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 5 Giugno 2024” su Spreaker.

Ma, allora, alla resurrezione, di chi sarebbe stata moglie? Era un modo elegante, per i sadducei, di ridicolizzare le fede nella resurrezione. Gesù, invece, sposta la questione su di un altro piano, invita gli uditori ad alzare lo sguardo da una visione che proietta nell’oltre morte, di fatto, le ansie e le attese della vita terrena.

È una nuova dimensione quella che Gesù propone: la resurrezione, in cui Gesù crede, non è la continuazione dei rapporti terreni, ma una nuova dimensione, una pienezza iniziata e mai conclusa, che non annienta gli affetti (Nel regno ci riconosceremo, ma saremo tutti nel Tutto!), che contraddice la visione attuale della reincarnazione (siamo unici davanti a Dio, non riciclabili, e la vita non è una punizione da cui fuggire, ma un’opportunità in cui riconoscerci!), e ci spinge ad avere fiducia in un Dio dinamico e vivo, non imbalsamato.

- Pubblicità -

Non è Dio dei morti, ma dei viventi ! Sì, Signore, anche noi siamo in grave errore. Nonostante la tua Parola, nonostante duemila anni di cristianesimo, di annuncio, di Chiesa… Nonostante questo, troppo spesso noi cristiani celebriamo un Dio dei morti, un Dio dei cimiteri, lugubre e cupo, incomprensibile e statico, misterioso e lunatico.

Un Dio dei morti che poco ha a che fare con la vita vera, quella fatta di emozioni e di scelte, di sobbalzi e malumori, di terra e sangue. Un Dio da tirare fuori se c’è da discutere sui massimi sistemi, sui casi di morale, quasi sempre per giustificare le proprie posizioni, le proprie idee. Un Dio che stabilisce le regole, non che le cerca insieme a noi. Un Dio dei morti, appunto.

Viviamo in pienezza, dunque, per rendere onore al Dio dei viventi.

- Pubblicità -

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO DEL GIORNO

Articoli Correlati