Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 4 Ottobre 2023

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Non fu il Cristo ma nessuno ha saputo somigliargli tanto. I fratelli ortodossi lo chiamano il somigliantissimo ed è venerato, unico santo cattolico, per la sua immensa statura. Frate Francesco poverello sorriderebbe della fama che lo circonda, lui che non voleva nemmeno fondare una congregazione religiosa, che chiedeva solo il permesso di vivere il Vangelo sine glossa, senza interpretazioni (quasi sempre riduttive), che chiedeva permesso di amare sorella povertà.

La sua regola consisteva in tre versetti di Vangelo e ci volle tanta pressione per convincerlo a scrivere una regola di vita… più regolare (la regola bullata) che tenesse conto del fatto che solo lui sarebbe riuscito a vivere quanto aveva letto nel Vangelo. Eccessivo in tutto: nelle scelte, nelle emozioni, nella sofferenza (quella fisica e, molto di più, quella spirituale), nella follia in Cristo, nella gioia, nella leggerezza. Ma soprattutto, un innamorato assoluto che ancora ci affascina per il suo radicalismo evangelico.

Francesco è diventato popolare nell’ultimo secolo anche grazie all’immagine un po’ edulcorata che ne è stata fatta. Ma la complessità e la ricchezza della sua avventura spirituale ancora ci sfuggono in massima parte. Provare ad inquadrarlo in qualche categoria moderna significa svilirne la grandezza operata in lui dallo Spirito.

Certo, possiamo definirlo un pacifista, un ecologista, un poeta, ma all’origine delle sue scelte radicali e provocatorie riguardo alla pace, come il desiderio di evangelizzare gli islamici in piena crociata, la sua tenerezza verso le creature, vegetali e animali, derivano tutte dal suo ardente amore per Cristo.

La chiave di lettura che preferisco, nella comprensione per noi limitata della sua anima, è tutta in quel rude sasso a La Verna quando, lasciate le tensioni dei suoi frati che ritenevano eccessive le sue proposte, e minato pesantemente nella salute, condivise di Cristo il dolore al Getsemani. Restiamo storditi, ammirati, grati davanti a questo nostro fratello cui affidiamo la nostra piccola Italia.

FONTE: Amen – La Parola che salva

Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 11,25-30

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