Ve lo siete mai chiesti? Io si, molte volte, soprattutto quando gli eventi avversi della vita mi fanno dubitare dell’esistenza di un Dio buono e ragionevole e propendo a credere che esista una pletora di dei capricciosi e ostili agli uomini, come nel Pantheon greco.
In quei momenti penso che Dio sia distratto, o ce l’abbia con me perché non mi comporto bene. Cosa vuole Dio da me? Perché spesso sperimento la sua lontananza? Eppure mi fido di quanto mi dice il Signore: Dio ha un solo desiderio, che io mi salvi, cioè che io viva felice, che non mi perda dietro le tante fatiche che una vita comporta, anche la vita di un discepolo.
Mi fido, allora, anche se fatico. La mia vita non è una corsa ad ostacoli, ma l’apprendistato alla vita vera, il noviziato della pienezza, la scuola dell’anima fiorita. Anche se tribolo, anche se a volte non capisco, anche se talora mi sento sfinito dai miei limiti, so che io e Dio desideriamo la stessa cosa: che io, alla fine, impari ad essere felice.
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