Siamo perduti, non sappiamo come salvarci, come essere felici, o come dimorare in quella felicità che riusciamo a vivere solo per brevi momenti di consapevolezza. Anche se siamo discepoli, se vorremmo esserlo, anche se da tempo seguiamo il Vangelo, ci sono momenti nella vita in cui abbiamo l’impressione di non riuscire a governare la barca sul mare in tempesta.
Momenti in cui ci confrontiamo con la malattia, con il lutto, in cui le relazioni e gli affetti sono difficili e conflittuali, o istanti di profondo sconforto, di malinconia, di pena. Allora, nonostante tutto, nonostante gli sforzi e la fede e la preghiera, abbiamo l’impressione di affondare. Il Signore c’è, ma dorme. Sembra assente, sembra distratto, sembra non importargli nulla di quanto ci sta accadendo.
Non è così, lo sappiamo bene, ma la fatica è tanta e l’alba tarda ad arrivare. Non è quello che vorremmo, non è quello che vorrei. Perché, in fondo in fondo, io la tempesta non la voglio proprio affrontare, preferisco navigare in una piscina, mi accontento di un placido lago di montagna.
Al discepolo la tempesta non viene evitata, perché proprio nelle difficoltà capiamo chi siamo veramente, sperimentiamo la nostra natura profonda, al di là delle apparenze e dei desideri. Gesù dorme e la cosa ci spaventa… capissimo, invece, che proprio il fatto che Gesù dorme sulla nostra barca è la nostra forza. Chi di voi dormirebbe in un’auto guidata da uno spericolato?
Se Gesù dorme è perché si fida, sa che ce la possiamo fare, sa che siamo in grado di uscire da qualunque tempesta. Non naviga al posto nostro, non ci mette da parte per prendere in mano il timone. Dorme perché si fida, dorme perché ci conosce, più di quanto noi stessi ci conosciamo.
Sì, Maestro, siamo perduti, ci sentiamo perduti, perché sappiamo bene che non abbiamo in noi tutte le risposte, perché non possiamo salvarci da soli. E il primo passo per essere salvati è riconoscere di essere persi senza Cristo, senza Vangelo, senza una meta, il Padre, verso cui dirigere la nostra barca.
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 8,23-27
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